Autore: Erik Henchoz
Dedico questa pagina a tutti gli appassionati del mare ed a chi cerca di scattare con la propria macchina fotografica, ad ogni immersione, ritratti di animali marini; musi, livree, colori, forme e comportamenti che a volte stupiscono ed emozionano.
Dalla bavosa che si affaccia dalla sua tana fino ad arrivare all’incontro faccia a faccia col grosso barracuda o con lo squalo grigio; una infinità di "pose" e di "espressioni" mostrano quanto varia sia la vita marina e come i pesci abbiamo un proprio carattere, le loro abitudini e le loro paure.
E’ uscito proprio pochi giorni fa un articolo sulle Ansa che fa riferimento ad uno studio dell’Università di Liverpool sulla trota arcobaleno. Lo studio dimostra come questi pesci possano essere spavaldi, timidi o curiosi a seconda dei vari individui e delle diverse situazioni. Il subacqueo esperto se ne sarà sicuramente già accorto. A dire il vero uno degli aspetti più interessanti delle mie immersioni è proprio questo: l’interazione che si instaura con il mondo marino ed in particolare con i pesci, tanto da avere uno scambio di emozioni e sensazioni. Per questo, da molto, mi dedico al ritratto nella fotografia subacquea, per ritrarre questi momenti così pieni di emozione ed a volte irripetibili.
Ma cosa intendiamo per ritratto in fotografia? Da sempre il ritratto è uno dei più importanti e diffusi generi fotografici. Con tale termine si indica generalmente la ripresa ravvicinata di un soggetto isolandolo dallo sfondo al fine di dargli più risalto.
E’ per questo che i fotografi utilizzano una profondità di campo più ambia possibile e quindi F Stop con numeri elevati per fermare il tempo ed isolare il soggetto "in posa", lasciando alle sue spalle uno sfondo più o meno sfocato.
Anche nella photosub usiamo una tecnica simile ma con alcune differenze: gestire la profondità di campo con diaframma molto chiuso e con poca luminosità, cosa che accade spesso sott’acqua, è problematico ed avremo inevitabilmente bisogno almeno di un buon flash nella fotografia reflex. Con una compatta digitale saremo obbligati ad usare il piccolo flash incorporato (meglio se supportato da un buon flash od illuminatore esterno). In più, le pose dei nostri soggetti, seppur spontanee, saranno sempre da "rubare al volo" e molto spesso non ci sarà molto tempo per effettuare lo scatto previsto.
Ma quale attrezzatura usare per i nostri ritratti marini?
Ritratti subacquei con compatte digitali
Il ritratto subacqueo con una foto camera compatta è sicuramente fattibile, anzi è uno degli scatti migliori: gli obiettivi di queste macchine fotografiche sono già predisposti per questo tipo di inquadratura e di solito hanno lenti con un angolo di campo simile a quello dell’occhio umano (una inquadratura simile a quella umana). Una accortezza però: avvicinarsi il più possibile. Il flash in dotazione alla macchina non è molto potente e se scattiamo da troppo distante (più di 1,5-2 mt) rischiamo di perdere i colori del nostro soggetto. Il flash incorporato serve per scatti ad una distanza non superiore ai 4-5 metri, ben inteso sulla terra ferma. In immersione, a causa dell’assorbimento della luce da parte dall’acqua, il nostro flash sarà ancora meno potente.
Quindi, per cercare di fare dei bei ritratti: 1) avvicinarsi il più possibile all’animale 2) Inquadrare bene il soggetto utilizzando possibilmente anche lo zoom senza però esagerare 3) Ricordarsi di utilizzare sempre il flash forzandone lo scatto con l’apposita funzione della foto camera (tramite menu o apposito pulsante) 4) Se possibile usare un flash esterno posizionato di lato (angolo a 45°) per lavorare meglio con le ombre ed evitare di ottenere una immagine appiattita 5) Avere una buona gestione del ritardo allo scatto della nostra compatta; quasi tutte le compatte digitali. prima di effettuare il vero e proprio scatto. emettono dei brevi pre-flah per mettere a fuoco il soggetto e per effettuare l’esposizione; non tenerlo in considerazione spesso significa scattare la fotografia quando il pesce se ne sarà già andato o quantomeno mosso, rovinando irrimediabilmente la nostra composizione.
Ritratti subacquei con reflex digitali scafandrate
Con le mie macchine fotografiche Nikon uso differenti obiettivi e li accoppio con Dome port piani, i classici Flat Port, e con Oblò quali il Super Fish Eye o il Compact Dome Port.
L’obiettivo che uso più spesso è sicuramente il Nikkor AF-Micro 60 mm F2.8 D.
E’ una lente per macro fotografia ma la sua tipologia non troppo spinta permette ritratti fantastici. Il 60 mm è famoso tra appassionati (Nikonisti) ed è considerato una lente eccezionale sia per nitidezza che per qualità costruttiva. Per i miei ritratti uso spesso il TTL. Sovente lavoro anche in manuale e gestisco tutte le variabili tecniche, dall’esposizione alla messa a fuoco per ottenere i risultati voluti.
Il ritratto è una vera sfida, specie con i pesci più schivi e timorosi; ti avvicini ed il pesce si gira nascondendo il muso, oppure in un centesimo di secondo si infila in qualche anfratto. Per questo occorre un assetto perfetto, lentezza nei movimenti e tutte quelle astuzie tipiche della caccia fotografica. Con un po’ di allenamento e volontà il successo è assicurato sia che utilizziate una compatta sia che portiate in immersione una costosa reflex.
Consiglio, almeno all’inizio, di fotografare soggetti poco timorosi, quei pesci che vi lasceranno avvicinare con più facilità, permettendovi di gestire meglio le funzioni della vostra macchina fotografica; per questo, almeno all’inizio, sono consigliati gli automatismi, l’esposizione e la messa a fuoco automatica. Mano a mano che farete progressi incomincerete a sentire la necessità di lavorare in manuale e richiederete di più alla vostra fidata attrezzatura photosub.
Altro obiettivo che uso con piacere per il ritratto degli animali più piccoli è il Nikkor AF-Micro 105 F2,8 D. Questo è un obiettivo più spinto del 60 mm; usato sulla digitale reflex … a causa del Cropping ( il sensore Lcd è più piccolo delle dimensioni della pellicola per la quale era stato studiato il Micro 105), diventa molto simile ad un 180 mm. E’ un obiettivo macro a tutti gli effetti. Io lo trovo adatto anche per fotografare, con la tecnica del ritratto, tutti quei pesci schivi e timidi che al momento del vostro avvicinamento fuggiranno. Riusciremo ad effettuare scatti simili a quelli fatti col 60 mm ma restando molto più distanti (la minima messa a fuoco è infatti a 75 cm). Consiglio la messa a fuoco manuale, il motore di messa a fuoco del 105 è un pò lento e spesso la ghiera dello scafandro permette regolazioni molto rapide ed accurate.
Proverò a breve anche il nuovissimo Nikkor 105 VR, un fantastico obiettivo Macro che ha uno stabilizzatore ottico incorporato, a presto alcuni test ed un articolo dettagliato.
Per i soggetti più grossi (e non solo), come squali, mante, etc., prediligo invece il Nikkor 20 mm F2.8 D. Non è un obiettivo creato pensando esclusivamente al ritratto ma la sua messa a fuoco a soli 25 cm e l’ampio campo di inquadratura permettono di scattare fotogrammi a grossi pelagici veramente da vicino. Unica e grossa difficoltà risiede nell’avvicinamento, ma con particolari animali (quali le mante birostris) spesso non è un problema.
Ringraziamo Erik per questo suo contributo e vi invitiamo a visitare il suo sito:
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