Nome: Hermodice carunculata (vermocane)
Tipo: Anellidi, classe: policheti
Provenienza: Mediterraneo meridionale.
Accanto alle specie aliene in senso stretto, provenienti da altri mari e ambientate in Mediterraneo, il cambiamento del clima è alla base di un altro fenomeno notevole: alcune specie termofile (che amano il caldo), caratteristiche delle acque del bacino meridionale del Mediterraneo, spostano la loro area di distribuzione verso nord, e si fanno vedere sempre più spesso in acque dove prima erano sconosciute. Fenomeno molto interessante, anche perché spesso l’arrivo di queste specie ad affinità meridionale è molto evidente per i subacquei, che possono avere una evidenza immediata del cambiamento in corso.
Una delle molte specie che seguono questo percorso, di cui si sta parlando molto in quanto capace di infliggere dolorose punture agli incauti bagnanti, è il vermocane (Hermodice carunculata), detto anche “verme cane”, “verme di fuoco” o “verme di mare”, un verme marino errante, cioè in grado di muoversi e di camminare sul fondo. Nella foto di apertura (di Massimo Boyer, come tutte le altre, dove non è indicato l’autore) lo vediamo in un inconsueto primo piano frontale.
Il vermocane, ci teniamo a precisarlo ancora, è una specie Mediterranea, non proviene da altri ambienti. Solo un tempo era limitata alle acque meridionali, calde, adesso si sta espandendo velocemente verso nord.
Identificazione.
Dimensioni variabili da pochi centimetri di lunghezza fino a un massimo di 30 centimetri, la taglia più comune è compresa tra 10 e 20 cm. Il colore di fondo varia tra il grigio e il marrone, la divisione in segmenti tipica degli anellidi è evidente, lateralmente si succedono file di setole a ciuffetti rossi (setole corte) e bianchi (setole lunghe).
Ecologia.
Vive sui fondali rocciosi dei mari tropicali e sub-tropicali, Mediterraneo compreso. Specialmente nei fondali mediterranei si può trovare a basse profondità.
Si nutre principalmente di sostanze in decomposizione, di pesci morti. Non è raro trovarne un gruppetto mentre si nutre di un pesce morto. Recentemente, in seguito all’aumento del loro numero, pare che stiano iniziando ad attaccare animali vivi, come stelle di mare, gorgonie, gasteropodi.
Assembramenti possono essere dovuti alla ricerca del cibo o all’attività riproduttiva. Il vermocane ha fecondazione esterna, uova e spermatozoi vengono emessi all’esterno e si incontrano in acqua. Però per facilitare questo incontro i vari esemplari si radunano in una specie di orgia, intorbidando l’acqua con i loro prodotti sessuali.
Distribuzione.
Un tempo comune nelle acque più meridionali del mediterraneo: costa africana, bacino orientale, Creta, Malta e isole Pelagie. Sta diventando sempre più comune nel Tirreno, nello Ionio, nel basso Adriatico. Aiutateci a seguirne gli spostamenti, se lo vedete segnalatecene la presenza in località dell’Italia centrale e settentrionale.
Vantaggi/Pericoli per l’uomo.
Le setole laterali sono urticanti per noi. Se il verme è afferrato a mani nude, o toccato inavvertitamente, la sue setole si possono conficcare nelle nostre carni e infliggere una puntura dolorosa. Il veleno dà prurito e intorpidimento della parte colpita. Come al solito, vale la regola di non toccare quello che non si conosce… In caso di puntura il sistema migliore per rimuovere le minuscole setole urticanti è il nastro adesivo, mentre l’applicazione di aceto o ammoniaca (quacuno dice anche alcol) può alleviare il dolore neutralizzando il veleno. Poi pomata antistaminica per alleviare l’irritazione.
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