Prime impressioni e test sott’acqua con l’erogatore Decathlon Subea 500.
Avevo visto e letto già da diversi mesi degli erogatori Subea 500 di Decathlon e in questi giorni abbiamo avuto il piacere di poterli provare in acqua. Il kit Subea 500 ci ha accompagnati per una trentina di immersioni nelle acque di Malta tra pareti, grotte e relitti.
Erogatore Subea 500 a prima vista
Abbiamo ricevuto il kit in una bella borsa portaerogatori sempre Subea con fondo semirigido per proteggerli durante il trasporto.
Gli erogatori si presentano bene con un primo stadio in acciaio robusto da cui partono le 4 fruste fondamentali per erogatore principale, erogatore di emergenza, manometro e gav. Restano libere sul primo stadio un’uscita di alta pressione e una di bassa pressione per un’eventuale muta stagna che non useremo al momento. Questo Subea 500 è fornito in versione DIN dotato di pack di aggancio sulla bombola DIN appunto.
Il secondo stadio principale si presenta molto compatto con cassa nera e la mascherina grigio armani, un abbinamento di colori moderno che ‘va con tutto’ come direbbero i look designer. Il secondo stadio di emergenza ha lo stesso design con la mascherina naturalmente gialla. L’erogatore è pulito, senza scritte, ben identificato dall’icona Subea al centro delle due mascherine, una scelta molto moderna e social. Solo sulle fruste è rimasto il vecchio marchio Tribord, che sappiamo essere stato quest’anno convertito in Subea per tutto ciò che è diving.
Erogatore Subea 500 sott’acqua
Montiamo il gruppo su una bella 12 litri per il primo tuffo. Il prodotto è nuovo di pacca e il primo stadio si innesta subito velocemente. E’ il momento di un bell’ingresso in acqua con un passo del gigante da un paio di metri di altezza. Secondo stadio in bocca e giù! Anche l’erogatore di emergenza non accusa l’impatto mentre quello di un nostro buddy va in erogazione continua. Sarò un caso ma questo problema non l’avremo mai nemmeno nelle immersioni successive.

Il sistema di espulsione dell’aria canalizza le bolle lateralmente, fuori dal campo visivo
Lentamente iniziamo a pinneggiare in direzione di un relitto e subito dimentichiamo di avere in bocca un prodotto nuovo da provare e ci godiamo l’immersione tra uno scatto e l’altro. Abbiamo molte immersioni a disposizione e nelle successive possiamo apprezzare soprattutto il morso anatomico del boccaglio e la leggerezza del secondo stadio. Due caratteristiche basilari ma che fanno la differenza soprattutto in così tante immersioni. Il sistema di espulsione dell’aria canalizza le bolle fuori dal campo visivo e questo fa particolare piacere ai fotografi perché le bolle non si mettono in mezzo.
Il primo stadio dell’erogatore Subea 500 dispone di un pistone bilanciato a torretta rotante che migliora la respirazione a qualsiasi profondità e in questa sessione di immersioni ci fermiamo a 45 metri di profondità.