Ancora una volta il Team Explorer PSAI composto da Federico, Oscar, Maurizio e Leonardo si è impegnato nella ricerca storica e sul campo di una nave appartenuta alla compagnia delle indie olandesi. Questo il loro racconto:
La Compagnia olandese delle Indie orientali, in olandese Vereenigde Geoctroyeerde Oostindische Compagnie, abbreviato in VOC, fu costituita il 20 marzo 1602 e durò fino al 1799 quando il governo le garantì il monopolio delle attività commerciali nelle colonie in Asia, dopo che la ribellione delle Province Unite contro la Spagna nel 1566 e il passaggio del Portogallo sotto la dominazione spagnola del 1580 avevano chiuso ai mercanti olandesi i porti di rifornimento tradizionali di Cadice e Lisbona, costringendoli a procurarsi le spezie direttamente all’origine.
Alla Compagnia era stato concesso il monopolio per ventun anni dei traffici olandesi tra il Capo di Buona Speranza e lo Stretto di Magellano, nonché l’autorità di edificare fortilizi, stipulare trattati e muovere guerra.
Il trattato di Breda del 1667 sancì l’esistenza di un impero coloniale olandese d’oriente costituito da una serie di basi commerciali fortificate dal capo di Buona Speranza a Timor, passando per lo scalo persiano di Bandar Abbas.
La situazione di assoluto monopolio di cui la Compagnia godeva nel commercio di alcuni prodotti permise agli azionisti di realizzare profitti altissimi.
Ma torniamo alle ricerche, sulla rotta verso Oriente
Il team Explorer PSAI torna di nuovo in Norvegia alla ricerca della nave appartenuta alla compagnia delle indie olandesi al largo dell’isola di Hidra a sud della Norvegia.
Questa volta però il team si divide; Leonardo e Maurizio vanno ad Amsterdam al registro navale per cercare informazioni; Oscar, Federico e Glenn iniziano a fare delle immersioni di ricerca supportati dal centro di immersioni locale, il Flekkefjord Dykker Klubb, basandosi su racconti degli anziani del posto su questa leggendaria nave del 1776 appartenuta alla VOC. Gli abitanti locali infatti, ne indicano l’esistenza raccontando di reperti e ceramiche ritrovati nelle reti da pesca, ma è difficile mettere insieme un punto geografico preciso per iniziare le ricerche dato che le indicazioni sono molto vaghe, ma soprattutto, la zona di ricerca è adiacente ad una scogliera sempre battuta da venti forti ed onde alte che vi si infrangono. Ecco dunque che Oscar, Federico e Glenn prendendo in mano la carta nautica e cercano un punto di accesso per poter arrivare nel punto di ricerca sott’acqua dove è più plausibile che le correnti trasportino una nave alla deriva. Purtroppo le condizioni meteo quel giorno sono impervie ed ostili. Dopo un lungo consulto, Glenn e Federico, conoscitori del posto, decidono di attraccare il gommone in un’insenatura riparata avvalendosi di ancore, tiranti e buona speranza. Una volta attraccato e preparati all’immersione, dopo diversi minuti di ricerche e pinneggiate si erige davanti ai sub la sagoma dei resti della nave che si suppone sia appartenuta alla compagnia VOC. Con l’emozione di un fanciullo ma la calma necessaria per maneggiare reperti antichi di quattro secoli, viene tolta la sabbia da qualche palla di cannone, qualche granata a mano, e successivamente emergono anche i cannoni, ma purtroppo il tempo d’immersione è arrivato già al termine e quindi si è costretti a risalire in superficie. Una volta in barca tornando a Flekkefjord, Oscar Federico e Glenn fanno il punto della situazione contattando i nostri colleghi Maurizio e Leonardo ad Amsterdam, i quali segnalano una storia che ha dell’incredibile.
Le navi olandesi della VOC intraprendevano la via verso oriente passando per la Scandinavia per evitare gli abbordaggi delle navi pirata che solcavano i mari ad ovest dell’Olanda. Il problema era che allungando la tratta così verso Nord, con la speranza di ridiscendere poi nell´Atlantico, spesso i vascelli diventavano preda delle correnti del golfo che le portavano ad incagliarsi negli scogli delle impervie acqua norvegesi, come l´isola di Hidra ed i suoi molti tesori possono dimostrare. Queste navi trasportavano pipe in gesso, caffè, tabacco e porcellane oltre che spezie ed altri tesori oggetto del commercio con le Indie. Le notizie comunicate da Leonardo e Maurizio, sembrano combaciare con molte delle indicazioni che hanno sul posto il trio, ma Leonardo racconta anche che molti documenti sono andati persi con il tempo, ergo risalire al nome delle navi è quasi impossibile. Il giorno dopo Oscar, insieme a Glenn e Federico, nonostante il tempo rimanesse avverso, come di rito nell´autunno artico, tornano ancora nell´area di ricerche sottomarine. Durante l’immersione si iniziano a scorgere resti del carico, pezzi di porcellane, porzioni di pipe di quattro secoli addietro, ed alcuni resti della nave, ma nessun reperto che permetti di risalire al nome del vascello. Sfiniti da giorni in gommone con mare mosso ed aria fredda e pungente il trio comunica tutti i ritrovamenti fatti e registrati agli amici Leonardo e Maurizio in Olanda che aspettavano notizie impazienti.
È stata una grande avventura per tutti i membri del Team Explorer PSAI.
A nome di tutto il Team Explorer PSAI porgiamo un grande ringraziamento agli amici del Flekkefjord Dykker Klubb, in particolare a Glenn Ommundsen Olsen, per il grande aiuto nel recupero di informazioni e nella logistica che hanno permesso di trasformare la nostra sete di esplorazione e voglia di conoscenza in una nuova ed indimenticabile spedizione PSAI.
Il Team Explorer PSAI ITALIA spedizione in Norvegia 2018 Rotta verso Oriente è’ composto da:
Leonardo Canale responsabile Psai Italia e Maurizio Bertini Responsabile PSAI Italia, ricerca web e logistica;
Oscar Lodi Rizzini: Trainer Istruttore PSAI tecnico e ricreativo, esperto di fotografia e video subacquei, il naso del gruppo colui che dalle asperità del fondale riesce a trovare sempre qualcosa, reduce da numerose spedizioni;
Egidio Roncon: Istruttore tecnico specializzato in spedizioni, reduce da molte spedizioni insieme ad Oscar, lui é il nostro esperto di traduzioni linguistiche e ricerche sul campo
Federico Håland Gaeta, Istruttore PSAI, interprete in Norvegia, appassionato di archeologia e biologia marina.
Un ringraziamento particolare all’istruttore PSAI Glenn Ommundsen Olsen e agli amici del Flekkefjord dykker klubb per il loro fondamentale supporto durante la permanenza in Norvegia