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Home Articoli Identificato il relitto italiano del piroscafo Monrosa

Identificato il relitto italiano del piroscafo Monrosa

14/07/2011

Autore: Adriano Penco

Era il 25 ottobre del 1941 quando alle ore 13,18 il piroscafo Monrosa venne sorpreso e silurato dal sommergibile HMS Triumph affondando, dopo l’esplosione delle caldaie, in pochi minuti.

Il piroscafo Monrosa, lungo circa 130 metri per 6703 tsl., venne costruito a Vancouver in British Columbia ( Canada ) nel 1920 dai cantieri J. Coughlan, ed apparteneva alla Soc. An. di Navigazione Alta Italia con sede a Genova e iscritto al Compartimento Marittimo di Genova col numero di matricola 1168.
Il piroscafo venne requisito a Genova dalla Regia Marina l’8 Novembre 1940, senza però essere iscritto nel ruolo di naviglio ausiliario dello Stato.
Il Monrosa si trovava quel giorno a navigare dal Pireo diretto a Creta con truppe, quadrupedi e materiali della Divisione Siena, destinati a rafforzare la guarnigione dell’isola conquistata pochi mesi prima dai paracadutisti tedeschi con l’Operazione Merkur.
Alle 13,18 veniva attaccato dal sommergibile inglese HMS Triumph e colpito da almeno due siluri affondò alle 13,20 a causa dello scoppio delle caldaie, così come riportato dai bollettini. Nel successivo combattimento anche il sommergibile inglese veniva gravemente danneggiato, ma riusciva a rientrare comunque ad Alessandria.


La IANTD, con il patrocinio dell’ Explorers Club, la prestigiosa Associazione Internazionale multidisciplinare con sede a New York che accoglie tra i suoi membri i nomi più illustri degli esploratori, ricercatori e scienziati di questi ultimi cento anni, ha organizzato, condotto e concluso pochi giorni orsono una spedizione sull’importante relitto con fini archeologici e scientifici, in particolare mirata alla conferma dell’identificazione del relitto effettivamente come quello del Monrosa.
L’iniziativa, oltre al patrocinio dell’Explorer Club manifestato con l’onore di assegnare la sua bandiera N° 176 alla spedizione, è stata incoraggiata e supportata dai Training Facility IANTD: Acquamarina di Marina di Pisa (PI), Blufit di Montebelluna (TV), Elba Diving Center di
Marciana Marina (LI), Scuola Sommozzatori di Caserta e Diver Training Network di Atene, quest’ultimo ha provveduto alla logistica per le immersioni sul posto.


Il team che ha partecipato alla spedizione Monrosa 2011


Fabio Ruberti Presidente IANTD Expeditions

Le ditte di equipaggiamento per la subacquea tecnica Acquamarina® e Dive Rite® hanno fortemente sostenuto la spedizione che era composta da tre squadre operative con specifici obbiettivi d’immersione giornalieri ed ha messo in atto le migliori tecniche d’immersione associate ad un lavoro di squadra mirato alla ricerca archeologica, utilizzando gli equipaggiamenti più idonei. Il relitto infatti giace ad una profondità compresa tra gli 80 ed i 95 metri e lo svolgimento di una spedizione con immersioni a carattere archeologico e scientifico a tali profondità è un fatto di rilievo, non solo per le tecniche e gli equipaggiamenti usati, ma soprattutto per la grande competenza e professionalità del personale impiegato che è stato in grado di portare a compimento le immersioni e raggiungere l’obbiettivo prestabilito senza il minimo inconveniente.


La coperta del Monrosa vista in immersione


Rilevamenti e misurazioni sul Monrosa

Dal lavoro svolto in immersione tramite misurazioni, esplorazioni, riprese foto e videosub che ritraggono il relitto in perfetto assetto di navigazione riccamente colonizzato da organismi marini ed in particolare da spugne gialle di grandi dimensioni, si è potuto anche stabilire il punto esatto nel quale il piroscafo è stato colpito ed affondato. La poppa infatti è la parte più danneggiata ridotta ad un ammasso informe di rottami, notizia questa che trova conferma anche in una eccezionale ed esclusiva foto storica scattata in sorvolo, ritrovata negli archivi storici dal Presidente di IANTD Expeditions Fabio Ruberti, che riprende il momento dell’affondamento del Monrosa avvenuto appunto di poppa.


Piroscafo Monrosa – Foto di archivio IANTD

Quella dell’identificazione di questo nuovo relitto rappresenta una conferma ed un ennesimo successo della IANTD Expeditions che va ad aggiungersi ad altre illustri spedizioni come quelle già avvenute nell’arco di quasi dieci anni di attività sulla corazzata Santo Stefano, Wilhelm Gustloff, Regina Margherita, nave ospedale Po, cacciatorpediniere Intrepido, Re Umberto, sommergibile Scirè, U-Boot UC14 , ponendo così essa come l’unica e la più accreditata società italiana in questo settore delle attività subacquee.
Non a caso il prossimo 23 luglio la Presidenza dell’Accademia Internazionale delle Scienze e delle Tecniche Subacquee consegnerà alla IANTD Expeditions il premio “Tridente d’Oro Academy Award”, un riconoscimento accordato in passato dall’Accademia a organizzazioni del calibro della National Geographic Society, lo STAS, la CMAS , il Festival de l’Immage Sous Marine tanto per citarne alcuni.
Per il lavoro svolto ed anche grazie al successo riscontrato nell’ultima spedizione denominata “Monrosa 2011” , l’Accademia ha riconosciuto alla IANTD Expeditions di aver “ contribuito positivamente e grandemente all’evoluzione della tecnica e della esplorazione subacquea”. La consegna del premio avverrà proprio a Genova alle ore 18,00 nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa in Via XX Settembre.

Alla spedizione condotta in collaborazione con la IANTD Eastern Mediterranean, hanno partecipato quattordici istruttori e subacquei italiani e greci della IANTD, essi sono:
Fabio Ruberti, Carla Binelli, Alexander Sotiriou, Fabio Agostinelli, Gilberto Bonaga, Giancarlo Borgio, Alessandro Brandetti, Athanassios Chronopoulos, Luca D’Avenia, Gianni Calandrelli, Vassilis Kavourides, Roberto Masucci, George Paterakis, Adriano Penco. Ad essi il 27 Agosto p.v. verrà consegnato a Gallipoli ( Le ) dall’ Associazione Marinai d’Italia il Trofeo “Fratelli del Mare 2011” – giunto alla sua XVIII edizione.

Come è consuetudine in tutte le IANTD Expeditions, anche per questa spedizione durante l’ultima giornata di lavoro è stata messa in acqua una corona d’alloro, per onorare e ricordare le 148 vittime tra marinai e soldati italiani che perirono nell’affondamento.


La corona deposta in memoria delle vittime dell’ affondamento


A terra la preparazione delle attrezzature

Per ulteriori informazioni: www.iantdexpeditions.it

È assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo presente in questo articolo senza il consenso dell’autore.


TAGidentificato immersioni italiano monrosa piroscafo relitto
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