Il 14 luglio 2025, in concomitanza con la Giornata mondiale degli squali, il WWF e un gruppo di partner europei hanno presentato tSharks, una piattaforma digitale innovativa per la tutela di squali e razze nel Mediterraneo. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che, nonostante la loro importanza ecologica, gli elasmobranchi (il gruppo che include squali, razze e chimere) sono fra i vertebrati più minacciati al mondo. Nel Mare Nostrum oltre la metà delle specie presenti è a rischio, con 42 specie di squali e razze classificate dalla IUCN come minacciate.

Sei un subacqueo e hai avvistato uno squalo? Ecco come segnalarlo su tSharks
Se noti una specie rara o un esemplare marcato con uno spaghetti tag, segnalalo su tsharks.org.
Bastano: luogo, data, specie (se nota) e, se possibile, una foto.
Ogni segnalazione aiuta la ricerca e la tutela degli elasmobranchi nel Mediterraneo.
Perché squali e razze sono importanti
Il Mediterraneo ospita circa 86 specie di squali e razze e, di queste, 66 vivono anche nei mari italiani. Pur rappresentando una piccola frazione delle oltre 1 000 specie conosciute a livello globale, queste creature svolgono un ruolo importante nell’equilibrio dei sistemi marini:
- Regolazione della catena alimentare – Gli squali sono superpredatori. Mantengono in equilibrio la piramide alimentare del mare, contribuendo alla salute delle popolazioni ittiche.
- Biodiversità bentonica – Le razze, abitanti dei fondali, sostengono la complessità degli ecosistemi associati ai fondali marini.
- Trasporto di nutrienti – Alcuni generi di mobula (mantello) trasferiscono energia e nutrienti dagli strati profondi verso la superficie, arricchendo gli ecosistemi costieri.
Nonostante questi servizi ecosistemici, la Lista Rossa dell’IUCN segnala un declino allarmante: oltre il 50 % delle specie mediterranee è minacciato e 42 sono a rischio di estinzione. Tale fragilità deriva da molteplici pressioni antropiche, tra cui pesca intensiva, by‑catch, inquinamento, degrado dell’habitat e cambiamenti climatici. A queste minacce si aggiunge la mancanza di dati aggiornati su spostamenti e comportamenti, che ostacola la definizione di misure gestionali efficaci.
Che cos’è tSharks?
tSharks è un portale digitale sviluppato dall’Università di Padova e poi ampliato grazie alla collaborazione del WWF e di altri partner europei. L’obiettivo è creare una rete di scienza partecipata che consenta di registrare, condividere e consultare dati sugli spostamenti e sugli avvistamenti di squali e razze. A differenza di molte banche dati specialistiche chiuse, tSharks è costruito su una logica di rete aperta: ogni istituzione mantiene il controllo dei propri dati, ma li condivide in un sistema comune per rafforzare la ricerca e la gestione.
Spaghetti tag: monitoraggio non invasivo
Al centro del progetto c’è un metodo di marcatura non invasivo chiamato spaghetti tag. Si tratta di piccole etichette numerate applicate alla base della pinna dorsale degli squali. Sottili e lunghe come spaghetti, queste etichette consentono di identificare gli individui nel tempo e di ricostruirne gli spostamenti, la sopravvivenza e le abitudini. I dati raccolti tramite i tag vengono inseriti nella piattaforma, creando una banca dati condivisa. A luglio 2025 erano già oltre 2 500 gli esemplari marcati: un numero destinato a crescere con il coinvolgimento di nuove realtà.
Una rete di partner internazionali
tSharks è nato nell’ambito dell’Università di Padova ma ha rapidamente assunto dimensione mediterranea grazie alla collaborazione con WWF Italia, l’organizzazione greca iSea, l’Agenzia per l’Ambiente della Corsica, l’Istituto di Oceanografia e Pesca di Spalato (Croazia), l’iniziativa Angel Shark Project e il Leibniz Institute for the Analysis of Biodiversity Change in Germania. Ciascun partner utilizza la piattaforma per caricare dati di tagging e avvistamenti, mantenendone il controllo ma beneficiando della forza di una rete condivisa.

Le Aree ISRA e la conservazione
Oltre a generare dati sugli spostamenti individuali, tSharks si integra con le Important Shark and Ray Areas (ISRA), zone considerate cruciali per la riproduzione e lo sviluppo degli elasmobranchi. Nel 2023 il Mediterraneo contava 65 aree ISRA, sedici delle quali nei mari italiani. Queste aree, individuate grazie ai dati di monitoraggio di progetti come tSharks, sono prioritarie per l’implementazione di misure di gestione e protezione. Tramite la piattaforma è possibile monitorare in tempo reale gli spostamenti degli esemplari all’interno e all’esterno delle aree ISRA, fornendo alle autorità informazioni utili per le politiche di conservazione.
Scienza partecipata: coinvolgere pescatori e cittadini nel progetto tSharks
Uno degli aspetti più interessanti di tSharks è l’adozione della citizen science. Oltre ai ricercatori, il WWF invita pescatori, subacquei e chiunque frequenti il mare a partecipare alla raccolta dei dati. In caso di avvistamento o cattura accidentale, è sufficiente controllare la presenza di un spaghetti tag e aggiornare il portale con la posizione e il numero dell’etichetta. Questo contributo consente alla comunità scientifica di ottenere informazioni preziose su abitudini, distribuzione e sopravvivenza degli individui.
Oltre il mare: combattere pregiudizi e disinformazione
La piattaforma non si limita al monitoraggio; ha anche un ruolo educativo. Molti squali e razze soffrono di una reputazione negativa, spesso alimentata da stereotipi. Al contrario, come sottolineano i partner del progetto, questi animali sono vulnerabili e fragili. Il documento “Shark Preyed”, citato da TeleAmbiente, evidenzia come la carne di squalo venga venduta con nomi commerciali come “verdesca”, “palombo”, “smeriglio” o “mako”, facendo sì che i consumatori non si rendano conto di cosa stanno mangiando. Ogni anno oltre 100 milioni di squali vengono uccisi per il loro commercio. Sensibilizzare le persone sulla reale identità di questi prodotti alimentari è parte integrante delle attività di tSharks, che mira a cambiare la percezione pubblica e a promuovere scelte di consumo responsabili.
Sintesi dei dati chiave
La tabella seguente riassume alcuni dati essenziali menzionati negli articoli di riferimento.
Indicatore | Valore |
Numero di specie di squali e razze nel Mediterraneo | 86 specie |
Specie presenti nei mari italiani | 66 specie |
Specie minacciate secondo IUCN | 42 specie (29 squali, 12 razze, 1 chimera) |
Aree ISRA designate nel Mediterraneo (2023) | 65, di cui 16 in Italia |
Esemplari marcati con spaghetti tag (luglio 2025) | Oltre 2 500 |
Considerazioni finali
Guardando ai prossimi mesi, la vera sfida per tSharks sarà consolidare la partecipazione di chi vive e frequenta il mare. Ogni avvistamento registrato sul portale contribuisce a una mappa più precisa degli spostamenti degli elasmobranchi e permette di pianificare misure di tutela basate su dati reali. Per chi pratica subacquea o per chi lavora sulle coste, segnalare una verdesca marcata o una razza con lo “spaghetti tag” significa entrare a far parte di una comunità scientifica che studia e protegge l’ecosistema mediterraneo.
Per maggiori informazioni visita il sito: tShark