Luca Pedrali, 59 anni, originario di Chiari e residente a Salò, è deceduto nella mattinata di giovedì 9 ottobre 2025 durante un’immersione nella sorgente di Su Gologone, nel territorio di Oliena (Nuoro). Il noto speleosub, conosciuto per i suoi record di profondità e le esplorazioni estreme, stava partecipando a un’immersione con alcuni amici subacquei nelle cavità carsiche della sorgente quando è avvenuto l’incidente.
L’incidente sarebbe avvenuto intorno a mezzogiorno. Durante l’esplorazione del complesso sistema di grotte sommerse insieme a un compagno, il 59enne sarebbe risalito improvvisamente in superficie, verosimilmente a causa di un malore. Una volta fuori dall’acqua, i soccorritori sono intervenuti tempestivamente e hanno tentato la rianimazione, senza esito. Sono in corso accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.

Una vita dedicata alla profondità
Pedrali era considerato uno dei più forti speleosub italiani. Nel settembre 2024 aveva stabilito il record nazionale di profondità nel Lago di Garda, raggiungendo i 264,8 metri tra Tremosine e Limone. Già nel 2014 aveva conquistato un altro primato, superando i 1300 metri di dislivello in una grotta.
La sua passione per gli abissi lo aveva portato a esplorare ambienti estremi in Italia e all’estero: dalla Grecia alla Macedonia, fino al Monte Guglielmo e alla Grotta Rotolo in Puglia, la più profonda della regione. Nel 2015 il Comune di Chiari gli aveva conferito un riconoscimento civico per le sue imprese. Figura riservata ma molto stimata, era apprezzato nella comunità subacquea per la competenza e la determinazione con cui affrontava ogni immersione.
Il cordoglio
La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente nel Bresciano, soprattutto a Salò, dove viveva insieme alla moglie Nadia e dove era attivo nel Gruppo Volontari del Garda, come sommozzatore e autista soccorritore.
Solo pochi mesi fa, in occasione del suo compleanno, aveva scritto sui social:
“Chi mi conosce bene sa che sono uno che ama le sfide, nel lavoro e nello sport. Non mollo mai e nei prossimi mesi darò ancora prova delle grandi motivazioni che ho dentro di me”.
Il dolore per la sua scomparsa è stato espresso anche dal direttore generale del Gruppo Volontari del Garda, Luca Cavallera, che ha dichiarato:
“Siamo in lutto. Luca era uno di famiglia. Faceva turni una o due volte a settimana, era un sommozzatore esperto e un grande volontario”.



















