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Home Articoli Foto-Video sub Fotosub con compatta: i primi consigli

Fotosub con compatta: i primi consigli

26/06/2013

Autore: Adolfo Maciocco
– www.adolfomaciocco.com


Hai comprato la tua prima macchina fotografica
sub compatta, ma non hai idea di come cominciare ad usarla, anche se già pensi a
quando posterai le tue foto su Facebook nell’attesa frenetica di un “mi piace” o
di un commento meravigliato.
Hai già una macchinetta che usi nel fine settimana o in vacanza, ti piace
fotografare fiori, insetti o altri dettagli macro e tante volte durante
un’immersione hai pensato “
Vorrei proprio poter fare una foto, adesso”.
Hai deciso di comprare uno scafandro. Ce l’hai.


E ora?


In questo spazio, ti daremo qualche dritta per
aiutarti a raggiungere buoni risultati fotosub con la tua compatta. In ogni
numero analizzeremo vari aspetti di questo magnifico hobby che, se non ci si
scoraggia troppo presto, offre soddisfazioni inaspettate.
Fotografare sottacqua purtroppo -o per fortuna- non è così semplice come farlo
all’asciutto. E non solo perché la tua macchina avrà bisogno di una custodia o
perché dovrai preoccuparti che non si bagni.
In questo numero di Compact Zone faremo una carrellata degli aspetti base che si
devono considerare per il primo approccio con le fotocamere subacquee. Non
abbiamo alcuna pretesa di essere esaustivi, ma speriamo almeno di risparmiarti
un po’ di tempo, svelandoti qualche trucco che in migliaia e migliaia di scatti
con la nostra compatta ci ha reso orgogliosi dei risultati, nonostante i mezzi.

E ricorda: usare una compatta non è un limite, ma un’opportunità.


Buona luce!


Flash interno con diffusore


Prima dell’acquisto


Compatta vs Reflex: le differenze principali


Pro:


  • Grosso risparmio economico.


  • Dimensioni e peso limitati. Comoda per
    viaggiare e meno ingombrante sottacqua.


  • Maggiore flessibilità nel tipo di
    fotografia, grazie alla possibilità di cambiare ottiche durante la stessa
    immersione.


Contro:


  • Sensore più piccolo quindi foto con più
    “rumore” rispetto a una reflex , soprattutto quando si ingrandisce
    l’immagine al 100% o si fa una stampa in grande formato.


  • Inferiore qualità delle ottiche.


  • Autofocus e velocità di scatto: una delle
    pecche più grosse specialmente per gli appassionati di macro in movimento.
    (Soluzione: tanta pazienza, ma anche un po’ di fortuna!).


  • Scarsi risultati con ISO troppo alti
    (Soluzione: usare il flash esterno, tenendo gli ISO bassi).


Tirando le somme ci rendiamo subito conto che,
a meno che non abbiamo veramente bisogno di stampare in dimensioni molto grandi,
la nostra compatta è un ottimo compromesso: dal punto di vista del prezzo, del
peso, della compattezza, ma soprattutto per la sua versatilità.
Non dimentichiamoci poi che una compatta evoluta (cioè che consente di regolare
velocità di scatto e apertura di diaframma) è anche la miglior palestra per un
eventuale passaggio alla reflex.


Bilanciamento del bianco manuale


Filtro rosso per acque tropicali più bilanciamento del bianco manuale


Filtro rosso per acque tropicali più bilanciamento del bianco manuale


Quale modello scegliere?


L’offerta sul mercato è veramente ampia.
Esistono centinaia di modelli, quindi prima di un acquisto “d’impulso”, magari
rapiti da un’accattivante offerta al centro commerciale, è bene farsi qualche
domanda.
In generale, se si tratta della tua prima fotocamera è meglio optare per un
modello semplice ed economico.
Se invece sei già appassionato di fotografia e la fotosub è il tuo prossimo
obiettivo, varrà la pena fare uno sforzo maggiore e scegliere una compatta
evoluta.


Caratteristiche da considerare


  • I megapixel
    Ormai quasi tutti sappiamo che più megapixel non significano
    necessariamente migliore qualità dell’immagine. In passato c’è stata una
    vera e propria ossessione per il numero di megapixel, mentre ora assistiamo
    piuttosto ad un’inversione di tendenza. Le ultime uscite di una delle case
    produttrici più famose, per esempio, sono passate dai 14 ai 10mp: più che
    sufficienti per ottenere ottime immagini, considerando la dimensione del
    sensore.


  • Lo scafandro
    Anche se ormai molte case producono insieme le fotocamere e i relativi
    scafandri, è bene informarsi subito sulla disponibilità e le caratteristiche
    delle custodie sub per le tue esigenze. Considera innanzitutto il
    costo-beneficio del materiale con cui è fatto lo scafandro: 1) materiale
    plastico= custodie economiche, generalmente trasparenti che consentono di
    notare possibili infiltrazioni d’acqua; 2) in alluminio= custodie più
    dispendiose, ma anche più resistenti, leggere e dal look professionale.
    Altro aspetto fondamentale è la compatibilità della custodia con lenti
    aggiuntive (macro, grandangolo e fish-eye) che potranno interessarti in
    futuro.


  • L’utilizzo in manuale
    La possibilità di usare la macchina in modalità M, per avere un un
    controllo completo sull’apertura del diaframma e sulla velocità di scatto.
    Questo aspetto è importante principalmente per due motivi: dare spazio alla
    tua creatività e ottimizzare l’utilizzo del flash esterno, un alleato
    indispensabile per ottenere buoni risultati fotosub.


  • Bilanciamento del bianco manuale
    Come già saprai, l’acqua assorbe la luce e già dai primi metri di
    immersione i colori scompaiono facendo via via apparire “tutto blu” ai
    nostri occhi, ma soprattutto nelle nostre foto. Controllare il bilanciamento
    del bianco puntando la macchina su una lavagnetta consente di tarare il
    nostro scatto. In acque poco profonde e a seconda delle condizioni
    ambientali, questo accorgimento “restituisce” alla foto i colori reali e va
    sempre usato escludendo il flash.


  • La distanza minima di messa a fuoco
    Uno dei rami più entusiasmanti e allo stesso tempo più accessibili della
    fotosub con una compatta è la macrofotografia. Per questo tipo di foto è
    fondamentale considerare la distanza minima di messa a fuoco della tua
    macchina. Sul mercato è ormai facile trovare fotocamere che garantiscono la
    messa a fuoco entro i 5 cm di distanza dal soggetto. Per accorciare
    ulteriormente la distanza minima è inoltre possibile acquistare una lente
    macro aggiuntiva.


  • La possibilità di scattare in formato
    RAW
    Rispetto al più famoso JPEG, il formato RAW contiene più informazioni e
    quindi consente un editing molto più accurato. Un aspetto che potrà
    apparirti trascurabile adesso, ma che si rivelerà sempre più importante con
    l’aumentare della tua esperienza.


Flash interno con diffusore


Flash interno con diffusore


Il bilanciamento del bianco manuale ci permette di restituire colore alle
nostre foto se usato in acque non troppo profonde


Un altro esempio di foto in acque poco profonde con il bilanciamento del
bianco manuale


Le tue prime foto


  • L’assetto
    Se hai appena preso il brevetto, hai poche immersioni oppure è tanto che
    non ti immergi, prima di iniziare a fotografare sottacqua è molto importante
    lavorare sul tuo assetto.
    Il motivo è semplice, ma determinante: ottenere l’inquadratura desiderata
    evitando di danneggiare i coralli e/o sollevare sospensione.


  • La conoscenza dell’attrezzatura
    Prendi confidenza con la fotocamera e la sua custodia fuori dall’acqua e
    possibilmente in condizioni poco luminose. Impara ad usare le funzioni base
    (macro, zoom, flash interno, bilanciamento del bianco ecc.) e a valutare i
    limiti della tua macchina, come per esempio la minima e massima distanza di
    messa a fuoco e la velocità dell’autofocus. Questo ti consentirà di non
    sprecare tempo prezioso sottacqua.


  • Testare l’attrezzatura
    Nella tua prima immersione con l’attrezzatura fotosub o dopo un lungo
    inutilizzo è meglio provare la tenuta dello scafandro senza la macchina. Un
    trucco comune è mettere una salvietta all’interno della custodia che -a fine
    immersione- aiuterà ad individuare eventuali infiltrazioni.


  • L’ingresso in acqua
    Durante l’ingresso dalla barca evita alla tua attrezzatura un impatto
    troppo violento con l’acqua, che potrebbe far spostare l’o-ring. In questi
    casi chiedi assistenza all’equipaggio o al tuo compagno.


  • Bilanciamento del bianco o Flash
    interno?
    La stragrande maggioranza delle foto sub che vedi sui giornali o online
    sono fatte usando uno o più flash esterni. Il flash però, non può fare
    miracoli. Per soggetti molto grandi come un relitto o un intero giardino di
    coralli, si ottengono ottimi risultati solo con il bilanciamento del bianco
    manuale (sino agli 8-10 metri di profondità). Per profondità maggiori, è
    bene farsi aiutare anche da un filtro correttivo colorato, di cui parleremo
    più avanti.
    Per il momento, con la tua compatta dovrai considerare principalmente due
    situazioni.
    Sarà meglio usare il flash interno in caso di fotografia macro o primi
    piani, mentre ringrazierai il bilanciamento del bianco per i risultati
    ottenuti con soggetti estesi, a basse profondità.


  • La scelta del soggetto
    Se vuoi andare oltre pochi scatti fortunati è necessario concentrarsi su
    soggetti alla tua portata, considerando l’ambiente, il tuo assetto,
    l’attrezzatura fotografica e la tua esperienza. Soprattutto all’inizio, per
    avere qualche soddisfazione, scegli soggetti statici e/o che ti diano la
    possibilità di avvicinarti il più possibile, come uno scorfano per esempio,
    o un bel corallo.
    Se hai a disposizione una fotocamera semplice senza flash esterno o lenti
    aggiuntive, eviterai molte frustrazioni se sceglierai come soggetti
    principalmente macro o primi piani.


  • La distanza dal soggetto
    Avvicinati al soggetto il più possibile, sempre stando attento a non
    danneggiare l’ambiente che ti ospita. Più sarai vicino al soggetto,più
    migliorerai la nitidezza e il colore del tuo scatto.
    Se hai deciso di usare il flash, tienilo sempre in modalità forzata e setta
    il bilanciamento del bianco in modalità AUTO: questo impedirà al soggetto di
    risultare troppo rosso.
    Non dimenticare, inoltre, che la potenza del flash interno ti darà luce
    sufficiente per un soggetto distante non più di 30/40 cm.
    Per limitare “l’effetto neve” dovuto alle micro particelle subacquee
    (sabbia, plancton ecc.) è fondamentale -oltre ad avvicinarsi- mettere il
    flash in modalità forzata e usare il diffusore, ormai in dotazione in quasi
    tutte le custodie. L’uso del diffusore riduce la potenza del flash, ma rende
    la luce più morbida.


Per richieste e informazioni, scrivi a
info@adolfomaciocco.com

Articolo pubblicato su ScubaZone: http://www.scubazone.it

È assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.


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