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Home Articoli “Diving into the darkness” trionfa al Dana Point film festival
diving darkness grotta

“Diving into the darkness” trionfa al Dana Point film festival

21/05/2024

Contenuti dell'articolo nascondi
“Diving into the darkness”miglior documentario sull’esplorazione oceanica
Dana Point film festival: un evento dedicato all’oceano
Nays Baghai, regista e subacqueo
Jill Heinerth: la pioniera del diving in grotta
Le sfide della produzione di “Diving into the Darkness”
L’impatto della subacquea tecnica sulla regia di Baghai
Collaborare con una leggenda della subacquea, Jill Heinerth
Il futuro di “Diving into the Darkness” nella comunità subacquea
Proiezioni future e disponibilità online
Guarda il traile del documentario “Diving into the Darkness”

“Diving into the darkness”miglior documentario sull’esplorazione oceanica

Il documentario “Diving Into The Darkness“, diretto da Nays Baghai e prodotto da Running Cloud Productions, ha recentemente vinto il premio per il Miglior Documentario sull’Esplorazione Oceanica al Dana Point Film Festival. Questo film coinvolgente e commovente offre uno sguardo intimo sulla vita e le imprese della leggenda del diving in grotta, Jill Heinerth, esploratrice canadese di fama mondiale.

Diving In Darkness vittoria festival cinema subacqueo

Dana Point film festival: un evento dedicato all’oceano

Il Dana Point Film Festival (DPFF), giunto alla sua seconda edizione, è un festival cinematografico di quattro giorni ispirato all’oceano, che presenta documentari su surf, conservazione, esplorazione, educazione e avventura. Prodotto da Endless Summer Events, una corporation californiana senza scopo di lucro, il DPFF mira a portare arte, cultura e intrattenimento alle comunità globali. Oltre alle proiezioni cinematografiche, il festival offre film all’aperto gratuiti, concerti, eventi culturali e conferenze educative con esperti oceanografici di fama mondiale.

Nays Baghai, regista e subacqueo

“Diving Into The Darkness” è diretto da Nays Baghai, giovane regista australiano di 26 anni, che ha stabilito un nuovo standard tra i cineasti diventando il primo regista di lungometraggi certificato per il diving in grotta con rebreather. Questo gli ha permesso di guidare un team d’élite di subacquei tecnici in passaggi ben oltre i limiti dei subacquei ricreativi e delle tradizionali troupe cinematografiche.

La carriera ispiratrice di Jill Heinerth, narrata nel documentario, ha avuto il suo inizio alla OzTek nel 2017, dove Baghai, all’epoca studente di una scuola di cinema, incontrò per la prima volta Jill. “È una persona così calda e generosa che abbiamo finito per parlare per mezz’ora dopo lo spettacolo”, ricorda Baghai. Questo incontro ha portato a una collaborazione che ha visto Baghai ottenere la certificazione di subacqueo in grotta per raccontare la storia di Jill.

Jill Heinerth: la pioniera del diving in grotta

Jill Heinerth è una delle più grandi esploratrici viventi nel campo del cave diving, guidata da un’insaziabile curiosità per esplorare le “vene della madre terra”. Ha partecipato a spedizioni leggendarie e impegnative, dalla mappatura delle grotte più lunghe del mondo in Messico alla scoperta di enormi grotte sotto gli iceberg in Antartide. Nonostante oltre 100 dei suoi amici siano periti nelle profondità, per Jill ogni avventura è un passo verso diventare la donna che avrebbe voluto incontrare da bambina.

La complessa gamma di motivazioni che spinge Jill ad affrontare queste sfide è rivelata attraverso interviste intime e flashback animati della sua giovinezza. Jill Heinerth è anche una scrittrice, fotografa, relatrice e regista, e il suo libro autobiografico, “Into The Planet”, è stato acclamato dal Wall Street Journal, New York Times e Oprah Magazine.

Le sfide della produzione di “Diving into the Darkness”

Nays Baghai ha dovuto superare molte difficoltà per portare a termine il progetto. Durante il corso di diving in grotta a Mount Gambier, in Australia Meridionale, Baghai ha dovuto affrontare il test dello stress in acque gelide. “Il colpo dell’acqua fredda mi ha colpito come un mattone in testa”, ricorda. Tuttavia, una citazione di Jill riecheggiava nella sua mente, aiutandolo a superare il test: “La sopravvivenza non deve essere bella; solo efficiente”.

Le riprese subacquee in grotte buie hanno presentato sfide tecniche significative, tra cui comunicazione limitata, illuminazione complessa e coordinamento del team. Baghai ha dovuto anche prepararsi per la logistica e la gestione dei rischi, assicurandosi che nessuna ripresa valesse la vita di qualcuno. “Abbiamo fatto molte decisioni di sicurezza esecutive durante le riprese in Messico”, spiega Baghai, “dal limitare la distanza di nuoto dall’ingresso a un massimo di 20 minuti, all’utilizzo di una troupe scheletrica per le grotte più piccole”.

L’impatto della subacquea tecnica sulla regia di Baghai

L’esperienza di Nays Baghai come subacqueo tecnico ha influenzato profondamente il suo approccio alla regia. “Se hai mai fatto un corso di CCR, saprai che immergersi senza bombole di riserva è una ricetta per il disastro”, afferma Baghai. Questa attenzione ai dettagli e alla gestione dei rischi si è riflessa nel suo stile di regia, aiutandolo ad affrontare i problemi logistici e tattici durante le riprese.

L’adattamento mentale richiesto per affrontare le sfide della subacquea in grotta ha avuto un parallelo nella gestione delle difficoltà creative del film. “Durante alcune delle giornate più difficili del processo di montaggio, mi ricordavo scherzosamente: ‘Se puoi sopravvivere incastrato in passaggi alti due piedi a Minotauro e Dos Palmas nell’oscurità totale, allora dovresti avere la forza mentale per superare questa sfida creativa!'”

subacquea tecnica grotta

Collaborare con una leggenda della subacquea, Jill Heinerth

“Jill è la migliore collaboratrice e professionista con cui abbia mai avuto il privilegio di lavorare”, afferma Nays Baghai. Le sue qualità ammirabili, tra cui entusiasmo, energia, creatività e determinazione, hanno avuto un effetto positivo su tutta la troupe. L’ambiente collaborativo e democratico ha reso il processo di produzione più simile a una spedizione che a un set cinematografico.

Il futuro di “Diving into the Darkness” nella comunità subacquea

Nays Baghai spera che la comunità subacquea possa sentirsi orgogliosa di “Diving Into The Darkness”, un film che cerca di incarnare lo spirito del diving in grotta. Baghai, sia come subacqueo tecnico che come ex istruttore di apnea, ha osservato come questi sport siano spesso mal rappresentati dai media come sport estremi praticati da temerari suicidi. “Mi sento molto privilegiato di poter portare una prospettiva più autentica alla narrazione subacquea”, afferma Baghai.

Proiezioni future e disponibilità online

“Diving Into The Darkness” sarà presentato in vari festival cinematografici fino alla fine dell’anno, con proiezioni programmate in Canada, Messico, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Le negoziazioni con le piattaforme di streaming sono ancora in corso, ma l’obiettivo è rendere il film disponibile online il prima possibile. Gli interessati possono iscriversi al sito web del film per rimanere aggiornati sulle future proiezioni e novità.

Guarda il traile del documentario “Diving into the Darkness”


TAGdocumentari speleologia tecnica
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