Il 12 agosto è la giornata mondiale contro la crudeltà verso gli animali. Se tutti siamo d’accordo che abbandonare cani o gatti sia un’azione immorale, alzi la mano chi da bambino, armato di retino e con la complicità dei genitori, non ha mai catturato un granchio, una medusa, una bavosa, per mostrarla orgoglioso agli amici.
Ancora più triste la sorte delle meduse, abbandonate sulla spiaggia a morire al sole, al grido di “voglio fare un bagno tranquillo!”.
Probabilmente non tutti sanno che (nonostante la presenza dell’acqua e il fatto che dopo il gioco gli animali vengono liberati in mare) la cattura delle creature marine e la loro detenzione nel secchiello nella maggior parte dei casi si conclude con la loro morte. Questo accade anche perché l’acqua dentro il secchiello raggiunge temperature molto alte in breve tempo.
![uccidere una medusa](https://www.scubaportal.it/scuba2015/wp-content/uploads/2022/08/animali-secchiello.jpg)
Pochi sanno che tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente. È un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter, che recita:
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.