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Home Articoli Altro Subacqueologia IV: gli Italiani

Subacqueologia IV: gli Italiani

01/01/1970

Autore: Claudio Di Manao

Ubiquitari, estremamente mobili ed indisciplinati, sono abilissimi nell’eludere la più stretta sorveglianza. Questi subacquei sfuggono a qualsiasi tentativo di controllo. Impossibile contarli, impossibile farli star fermi al loro posto. Al contrario dei tedeschi, gli italiani non si sentono vincolati da norme di comportamento; così, come ogni italiano ha il suo personale concetto di regole sociali, ogni subacqueo ha la sua personale opinione su qualsiasi cosa che si trovi alla sua portata, inclusa la fisiologia ed i relativi riscontri scientifici. Nessuna barca è abbastanza grande per contenere un piccolo gruppo di subacquei italiani: in un tempo incredibilmente breve borse, asciugamani, maschere, pinne, bombole, bikini e creme solari s’impossesseranno di tutto lo spazio disponibile. Annoverato dalle ultime statistiche tra i subacquei più lenti del pianeta, impiega tantissimo tempo ad inseguire la sua attrezzatura seminata per tutta la barca o per il diving center.

Questo bradipo della vestizione detiene anche un altro record mondiale, che è quello della loquacità. Così mentre i tedeschi, se hanno la sfortuna di dividere lo spazio con lui, sono già pronti con muta e bombole addosso ed iniziano a sudare sotto il sole torrido, l’italiano s’aggira per la barca con addosso solo il suo paio di pantaloncini firmati, ancora alla ricerca del GAV e di una bombola piena, discutendo animatamente di cucina, di calcio o di politica.
Il controllo preimmersione è una di quelle regole che considera superflue, così come ritiene superfluo un buon assetto, il rispetto della profondità massima, che sia fornita da computer, tabelle o divemaster. Al contrario di quello che si pensa in giro, il subacqueo italiano non considera superflua la regola del sistema di coppia. Piuttosto ha un concetto originale di ‘distanza’ dal compagno: ‘ finché lo vedo va bene ’; ignorando che in acque molto limpide questa distanza può estendersi fino a 60 metri, in orizzontale o in verticale. Fondamentalmente gli italiani s’immergono nello stesso modo in cui guidano: in ordine sparso.

Anche il suo approccio con la vita marina si differenzia dai concetti standard. Dotato di una visione gastronomica del mondo, lo osserviamo spesso in estasi davanti a cernie ed aragoste, e solo al costo di una sorveglianza strettissima si riuscirà ad impedirgli di ficcarsene una nella tasca del GAV. Pur dichiarandosi interessato a squali, mante e pesci grossi, che più grossi sono meglio è, si scoprirà ben presto che il suo più grande amore è la murena che crede di poter manipolare e carezzare al pari del suo gatto.
Se redarguito ascolterà senza adirarsi, per poi giustificare ogni sua mancanza con teorie del tutto personali che gli danno il diritto all’opinabilità della fisica, della fisiologia e della matematica. In fondo ci sono solo due cose che lo fanno arrabbiare: le immersioni subito dopo mangiato e gli intervalli di superficie ‘troppo brevi’ (più corti dei sui simposi sul governo, intervallati da numerosi caffè).
Il limite linguistico è un altro problema che lui non si pone affatto: cercherà di esprimersi con chiunque ed in qualunque lingua, inventandosi termini e grammatica. Considera il briefing un altro ammennicolo della subacquea, al quale cercherà sempre di svicolare con migliaia di scuse.

L’alta incidenza di subacquei di tipo Jurassic, rendono l’italiano un subacqueo difficile, profondista e pronto ad esporsi a rischi inutili. Il suo livello di decibel richiede la presenza di una guida con voce forte ed autoritaria.
La femmina della specie, anche, merita una menzione particolare. Poche altre femmine di altre posseggono un habitus fisico così pericoloso. Inveterate sostenitrici dello string tanga e del topless a tutti i costi, sembrano votate ad evolvere e civilizzare le popolazioni meno emancipate, diventando così molto spesso causa d’incidenti, affondamenti di barche, collisioni e tutta una lunga serie di contrattempi che vanno dal semplice ritardo all’arresto per ‘abbigliamento’ pericoloso.
Si differenziano in questa specie soltanto rarissimi individui con abitudini solitarie ed alcune coppie.

Controindicazioni: tutti gli altri. Soltanto i subacquei russi sono in grado di convivere con gli italiani, ma salire su d’una barca piena di russi e d’italiani è un’esperienza che non raccomandiamo a nessuno.

Scheda tecnica

  • Profondità max: finché non si tocca il fondo. ( 11.000 m. teorici)

  • Natazione: a yo-yo, dorso, stile libero. Le mani sono sempre impegnatissime a nuotare e toccare.

  • Consumi: come una Ferrari.

  • Livello teorico/pratico: molte teorie originali, idee personali.

  • Tipo d’immersione preferita: pesci enormi, inclusi i sottomarini atomici.

  • Attività subacquea preferita: il pranzo dopo l’immersione.

  • Forma: multiforme

  • Segni di riconoscimento tipici: Uomini GAV della Free-shark/Donne: topless e string tanga.

Frasi storiche

  • “ A che ora si mangia?”

  • “ Si, sono sceso più giù, ma l’ho fatto trattenendo il respiro, quindi non ho assorbito più azoto!”

  • “ Che cosa si mangia?”

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.


Tutte le opere di Claudio Di Manao

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