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Home Viaggi Asia Destinazione fotosub: Papua Nuova Guinea

Destinazione fotosub: Papua Nuova Guinea

16/09/2013

Autore: Pietro Formis


Arrivati nel paese (via Singapore) si è
catapultati in un’altra dimensione: un posto umile, in cui la gente si arrangia
con quello che ha. Un paese ricco di risorse naturali, sfruttate apparentemente
da quella parte del mondo più industrializzata; luogo di forti contrasti, dalla
natura incontaminata, lontano anni luce dalle mete che ho visitato fino ad ora.

La mia prima destinazione è

Loloata Island, a pochi minuti dalla capitale.
Un posto tranquillo, un’isola sulla quale c’è solo il resort, spartano ma
accogliente. Le giornate si vivono al ritmo della natura, tra immersioni e
relax.


Le immersioni si svolgono sui reef al largo della costa; da segnalare la bella

Suzie’s Bommie, spettacolare secca frequentata da squali pinna bianca, squali
grigi, pesci napoleone, adornata da spugne giganti, alcionari e coralli di ogni
genere. Sul cappello è possibile ammirare un folto gruppo di sweetlips, e con un
po’ di fortuna avvistare il bellissimo pesce Rinophia o il mimetico squalo
tappeto.


Da ricordare anche altri siti degni di nota, come End Bommie, South Patch,
relitti come MV pal 2 e Pacific Gas da visitare a seconda delle le condizioni
meteo, in quanto esposti al mare aperto.
Quando il mare non lo consente, è preferibile ripiegare sulla vicina “Lion
Island” per un po’ di muck dive, oppure esplorare il pontile del resort
inaspettatamente ricco di vita.
In tutte le immersioni gli avvistamenti sono notevoli: dal già citato rinophia
nelle diverse colorazioni, al cavalluccio Pigmeo, oltre alla miriade di piccoli
organismi che abita i fondali (le guide sapranno aiutarvi nella ricerca); è
inoltre frequente l’incontro con squali pinna bianca, squali grigi e pesce di
passo.


Dopo una settimana sull’isola di Loloata si parte alla volta
Walindi plantation
resort
, baia di Kimbe, nella regione della West New Britain, ad un’ora di volo
circa da Port Moresby.

Incastonato tra una piantagione di palme e la spiaggia vulcanica c’è il Walindi
Plantation Resort, una vera meraviglia, un paradiso verde. Gli edifici sono
fabbricati in legno secondo i tipici criteri locali di costruzione; è presente
un bel ristorante all’aperto ed una sala condizionata con Tv, postazioni
computer ed una ricca collezione di libri e riviste.
Sulle pareti sono esposte immagini scattate negli ultimi quattro lustri, alcune
delle quali firmate da mostri sacri della fotosub “mi toccherà assolutamente
portare a casa qualcosa all’altezza”, mi ripeto ogni mattina.


I bungalow, ampi e spaziosi, sono immersi nella vegetazione e dotati di tutti i
confort; troverete un ampio tavolo con ripiani dove riporre l’attrezzatura
fotografica ed alimentazione di corrente 24/h su 24 per la ricarica delle
batterie (un vero lusso per ogni fotosubacqueo).

Le immersioni a Kimbe bay sono davvero spettacolari.
Indimenticabile

Bradford Shoals, una secca nel blu frequentata da un folto
gruppo di barracuda che volteggiano come un unico organismo noncuranti della
corrente ai quali si mischiano, come in una danza ipnotica, argentei carangidi e
pesci chirurgo. Una bombola è veramente troppo poco per questo spettacolo!
Non da meno

Susan Reef: dove troverete cespugli di coralli frusta enormi
arricchiti da crinoidi di diversi colori, distese di “corallo corna di cervo”
frequentate da centinaia di anthias viola, formazioni di acropore a perdita
d’occhio e molto altro ancora.


Ad

Inglis Shoals si aggirano squali grigi ed i barracuda stazionano sotto la
barca;
South Emma

è una spettacolare secca ricca di vita, mentre

The “zero” è un
relitto di un aereo giapponese della seconda guerra mondiale, in perfetto stato
di conservazione; poi

Resorf Island, Hangin Garden’s

e molte altre… ogni
immersione è spettacolare nella baia di Kimbe. In un’area vastissima con decine
di punti di immersione il solo diving ad operare è il walindi plantation resort;
la sensazione è quella di immergersi in una natura selvaggia ed intatta;
troverete formazioni di corallo a perdita d’occhio, ventagli di gorgonie enormi
e perfettamente conservate, cespugli di coralli frusta di dimensioni
incredibili, una moltitudine di attinie colorate con diverse specie di pesci
pagliaccio (alcune presenti solo in questa zona), spugne giganti ed altro
ancora. In Papua la presenza dell’uomo non è riuscita ancora a lasciare il segno
sulla vita marina e questo rende questo posto ancora più incredibile, da non
perdere!


Consigli fotosub


Per quanto riguarda la fotografia ambiente è un posto eccezionale tra i più
spettacolari al mondo (soprattutto Walindi) ma anche la macro è di grande
livello; se siete appassionati di pesci pagliaccio questo è il vostro paradiso!
Che lenti portare? Tutte! E’ un vero delitto partire e non avere un obiettivo
adatto alla foto ambiente come un fisheye, un super grandangolo, o aggiuntivi
ottici per fotocamere compatte.
Per la macro (reflex formato DX) ho utilizzato un 60 mm o un 100 mm macro.
Le immersioni macro si possono svolgere su piccoli relitti, su pareti oppure
sulla riflettente sabbia bianca corallina, dove l’ausilio di eventuali snoot può
essere utile.
Per la fotografia wide, serviranno uno o due flash di adeguata potenza e
copertura, per fotografare le grandi gorgonie, coralli frusta e spugne giganti,
così come i grandi gruppi di barracuda, per i quali è necessario dosare con
sensibilità la quantità di luce dei flash per evitare troppi riflessi sulla loro
livrea argentea. Consiglio inoltre di portare un paio di pinne abbastanza
performanti, se volete nuotare nella corrente e riprenderli da vicino.
Soprattutto se non viaggiate in gruppo portatevi ogni materiale di ricambio:
potrebbe essere difficile, se non impossibile, reperire parti anche banali.
Consiglio anche una borsa impermeabile da tenere in barca, per separare
materiale che deve rimanere asciutto dal resto, nel caso di cambio lenti tra
un’immersione e l’altra o in caso di pioggia.

Top Spot


Loloata: Suzie’s Bommie.
Walindi: Bradford shoals, Inglis Shoals, Susan reef… difficile lasciarne fuori
qualcuna, tutte di grande livello!

Consigli di viaggio


Viaggio molto lungo! Ma portate pazienza, ne vale la pena. Inoltre Papua non è
la Svizzera, mettete in conto anche qualche piccolo fisiologico inconveniente,
quindi meglio prenderla con filosofia!
Consigliata estensione franchigia bagaglio (di solito viene già fatta
dall’agenzia) per voli fino a Singapore. Per quanto riguarda air Niugini (voli
da Singapore a Port Moresby e voli interni), presentando un brevetto subacqueo è
possibile avere un aumento del peso consentito di 10-15 Kg. Nessun problema
riscontrato, nonostante il trasporto di attrezzatura fotosub pesante ed
ingombrante, nemmeno nei voli interni.

Temperatura 27°-32°
Temperaturadell’acqua 27°-30°

Periodo


I periodi migliori vanno da ottobre a dicembre e da maggio a luglio; è possibile
comunque fare buone immersioni quasi tutto l’anno ma la visibilità cambia molto
in caso di forti piogge.


Tour operator: H2O Viaggi di Roma
www.h20viaggi.it

Altre foto

Articolo pubblicato su ScubaZone n.10:
http://www.scubazone.it

È assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.


TAGAsia guinea nuova papua viaggi
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