Le big tech vanno sempre più in profondità. È l’inizio di una nuova era per l’innovazione tecnologica nella subacquea? Abbiamo provato il nuovo Huawei Watch Ultimate 2.
Il confine tra smartwatch e computer subacqueo sta diventando sempre più sottile. Arrivano sempre più novità, inclusi computer da polso in grado di comunicare in acqua e di monitorare in tempo reale i nostri parametri fisiologici.
La nuova generazione di smartwatch promette di rivoluzionare il modo in cui ci immergiamo, unendo la precisione dei computer classici alla versatilità dei moderni wearable. È sorprendente vedere grandi aziende tech affacciarsi alla subacquea: ha iniziato Apple con il Watch Ultra, ora Huawei si spinge più in profondità con il potente Ultimate 2. Nel frattempo, marchi già noti ai sub come Garmin e Suunto propongono modelli ricchi di funzionalità. La sfida è ufficialmente aperta.

Mentre la tecnologia subacquea evolve, cambia il modo in cui monitoriamo e gestiamo le nostre immersioni. Gli smartwatch riscontrano una sempre maggiore popolarità, offrendo ai sub soluzioni eleganti ed integrate per monitorare profili d’immersione e molti altri dati.
Ero quindi curioso di provare il nuovissimo Huawei Watch Ultimate 2, smartwatch subacqueo che introduce novità in una categoria già interessante. Huawei ha lanciato l’Ultimate 2 a inizio ottobre 2025. Qualche giorno prima sono stato invitato a Y-40 The Deep Joy, la piscina termale più profonda al mondo, insieme a un gruppo selezionato di giornalisti del settore tech, per testare il nuovo dispositivo in uno scenario reale.
Con una piacevole sorpresa: c’era anche Alessia Zecchini, pluricampionessa di apnea e nuova Global Ambassador Huawei. Alessia ci ha invitati tutti ad una seduta pre-immersione: ha spiegato le tecniche di respirazione che ci consentono di rilassarci, concentrarci su noi stessi, rallentare la frequenza respiratoria e aumentare il grado di consapevolezza. Poi un gruppo di persone interessate all’apnea ha continuato con lei il percorso sott’acqua, mentre il resto del team (me compreso) si è concentrato sulle immersioni in ARA. Durante il tuffo a 42 metri, io e la mia buddy Sara Roncati abbiamo provato le funzionalità del watch, compresa la messaggistica sott’acqua.

Un buddy più intelligente e più profondo
L’Ultimate 2 è un’evoluzione del primo modello e come tale incorpora diverse novità. Ora supporta immersioni fino a 150 metri, rispetto ai 100 metri precedenti. E’ il primo smartwatch del settore a garantire funzionalità audio a quelle profondità. Huawei ha sviluppato una speciale struttura resistente all’acqua che si sigilla automaticamente quando immersa, proteggendo i fori del bilanciere e del microfono. Il microfono presenta un design a strati che lascia passare il suono pur rimanendo sigillato sotto pressione, utilizzando un sistema di erogazione dinamico adattivo e rivestimenti interni resistenti all’acqua per mantenere i componenti asciutti e privi di corrosione.
L’Ultimate 2 rispetta gli standard di immersione ISO 22810, ISO 6425 e EN 13319: ottime credenziali per uno smartwatch che ambisce ad essere anche un computer subacqueo professionale.
Comunicazione subacquea
L’innovazione più importante per chi s’immerge è il sistema di comunicazione subacquea basato su sonar. Dato che le onde elettromagnetiche e luminose non viaggiano bene sott’acqua, Huawei ha scelto le onde sonore (sonar) come soluzione pratica. L’Ultimate 2 ha un dispositivo sonar miniaturizzato che permette di inviare e ricevere messaggi fino a 30 metri di distanza, con la funzione SOS che arriva fino a 60 metri, il tutto senza dover usare sensori esterni. Altri smartwatch di fascia alta, come il Garmin Mk3i, richiedono attualmente accessori aggiuntivi (trasmettitori) e supportano fino a 5 messaggi predefiniti. La soluzione di Huawei è autonoma e offre oltre 50 opzioni di messaggi personalizzabili e una modalità SOS attivabile con un solo tocco.
In caso di emergenza (esaurimento della scorta d’aria, problemi all’attrezzatura, animali marini pericolosi ecc.) si può attivare la modalità SOS tenendo premuto un tasto per 10 secondi. Il dispositivo trasmette automaticamente ai subacquei vicini (e che hanno lo stesso dispositivo, correttamente abbinato) un segnale di soccorso ogni 25 secondi.
Anche se i metodi tradizionali di comunicazione subacquea (vedi segnali manuali e uso corretto delle torce) rimangono fondamentali, questo sistema aggiunge nuovi livelli di comunicazione, specie nelle immersioni di gruppo o in condizioni di scarsa visibilità.
C’è un aspetto del design che mi piacerebbe vedere migliorato, ovvero la dimensione dei caratteri di testo nella messaggistica sub, leggermente piccoli. Caratteri più grandi potrebbero renderne più facile e immediata la lettura.

Monitoraggio dei dati biometrici
Altro aggiornamento degno di nota è il monitoraggio biometrico più raffinato. Lo smartwatch monitora SpO₂, frequenza cardiaca, temperatura corporea, livelli di stress ed ECG in tempo reale. Come subacqueo, trovo questo aspetto particolarmente interessante per valutare lo stato di prontezza fisiologica in vista di un’immersione.
Come per altri dispositivi, i dati biometrici non vengono raccolti ed usati durante l’immersione stessa, specie se si indossa lo smartwatch sotto una muta stagna. Tuttavia si spera che in un prossimo futuro, con l’avanzare delle soluzioni tecnologiche, si possano integrare questi dati agli algoritmi di decompressione, per calcoli di sicurezza ancora più adattivi.
Huawei usa l’algoritmo Bühlmann ZHL-16C, ben collaudato, per calcolare il carico tissutale e i limiti di non decompressione (NDL). Aggiunge anche quelli che Huawei chiama OT+3 e OD+5, parametri tecnici che avvisano il subacqueo 3 minuti prima di raggiungere i limiti relativi all’esposizione ossigeno (OT+3) e 5 minuti prima di superare gli obblighi decompressivi (OD+5). Questi avvisi preventivi aiutano a prevenire la sovraesposizione e a ridurre i rischi legati alla decompressione, soprattutto durante immersioni profonde o ripetitive.
Durante e dopo l’immersione
Durante il tuffo, il watch mostra la profondità, il tempo, la velocità di spostamento nella colonna d’acqua, il limite di non decompressione (NDL), la pressione parziale dell’ossigeno (PPO₂), la tossicità dell’ossigeno sul sistema nervoso centrale (CNS), il tempo di risalita (TTS) e la profondità massima operativa (MOD). Fornisce anche avvisi di hover e timer per la sosta di sicurezza.
Dopo la risalita, tutti i dati si sincronizzano automaticamente con l’app Huawei Health, permettendo di rivedere il profilo d’immersione, monitorare i progressi e condividere il logbook in formato digitale.
Sopra e sotto la superficie
L’Ultimate 2 è un solido strumento multi-sport per quei subacquei che vogliono monitorare le loro attività sopra la superficie. Lo smartwatch è dotato di GPS dual-band, monitor di alta quota e funzionalità eSIM per comunicare senza telefono. La durata della batteria è sorprendente: fino a 18 ore in modalità immersione e fino a 11 giorni in modalità risparmio energetico. Una versatilità che lo rende adatto ad un’ampia gamma di attività outdoor, come l’escursionismo.
Il punto di vista di un subacqueo
Oltre alle prove in piscina profonda, di recente ho testato l’Ultimate 2 in una serie di immersioni sia ricreative che tecniche, insieme a un computer tech tradizionale. Ho apprezzato in particolare:
- La possibilità di aggiungere più miscele di gas
- La selezione del mio Gradient Factor preferito
- La facilità di gestione del cambio di gas in profondità
- Gli allarmi acustici e vibranti durante la risalita
- La precisione del profondimetro
- Il display molto luminoso e ad alto contrasto
Nel complesso, uno smartwatch subacqueo notevole. Combina tecnologia (comunicazione subacquea, monitoraggio parametri fisiologici) e versatilità multi-sport, il tutto racchiuso in un design elegante. Non è un oggetto economico, ma rappresenta un investimento solido per chi cerca un computer da polso high-tech e affidabile.
Come sottolineato in un articolo precedente che metteva a confronto i più avanzati orologi subacquei attualmente disponibili, la vera rivoluzione arriverà, si spera, quando questi sensori biometrici saranno combinati in tempo reale con i calcoli decompressivi, per creare un’esperienza subacquea più adattiva. Spero che gli smartwatch subacquei come l’Ultimate 2 rappresentino un passo avanti in questa direzione.
Considerazioni finali
L’equilibrio tra un buon addestramento subacqueo, l’esperienza maturata nel corso del tempo ed un’attrezzatura adeguata rimane la base per immersioni sicure. I moderni computer subacquei, con parametri chiari e adattabili, possono essere un valido alleato nella riduzione dei rischi associati alla decompressione. In questo contesto, vanno osservate con attenzione le innovazioni in campo tecnologico, poiché possono accrescere gli strumenti di conoscenza disponibili e stimolare nuove ricerche nel campo della fisiologia subacquea.
Il nuovo Huawei è un dispositivo sub innovativo, che combina la versatilità degli sport outdoor con funzionalità subacquee complesse. Se dispositivi come questo rappresentano la direzione futura dell’attrezzatura, in cui la tecnologia non solo assiste ma impara dal subacqueo, allora stiamo probabilmente entrando in un nuovo ed entusiasmante capitolo dell’esplorazione sub.
HUAWEI WATCH Ultimate 2 è disponibile nelle colorazioni nero e blu su HUAWEI Store e i principali canali online, con un prezzo consigliato a partire da 899,00€. In occasione del lancio, fino al 04 novembre, utilizzando il coupon ACSULTIMATE, è previsto un ulteriore sconto di 100,00€ e in omaggio HUAWEI FreeBuds Pro 4, valore 199,00€.
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Disclaimer: ho scritto questa recensione come subacqueo professionista invitato dal team Huawei a testare il loro nuovo Watch Ultimate 2 e a fornire un feedback onesto. Non ricevo alcun compenso per questa recensione e tutte le opinioni espresse sono personali.



















