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Home Senza categoria Operazione Zero Tolerance si chiude con una storica vittoria

Operazione Zero Tolerance si chiude con una storica vittoria

28/05/2015

Autore: Cristina Giusti

Operazione Zero Tolerance si chiude con una storica vittoria.

La nona campagna antartica di Sea Shepherd Conservation
Society
in Oceano del Sud, fa già parte della storia dell’organizzazione e
si aggiudica il miglior risultato mai raggiunto dalla flotta di Nettuno nel
Santuario Antartico dei Cetacei. Il Giappone scomoda avvocati, corti e tribunali
nel disperato tentativo di liberarsi dall’incubo del Jolly Roger, che ha
continuato a sventolare accanto alle baleniere anche in questa stagione di
caccia. Il 15 di febbraio è stato ucciso il primo esemplare di balena: una
balenottera minore femmina, uccisa dalla Yushin Maru n. 2. La nave di Sea
Shepherd, Bob Barker, ha lottato per 9 ore con la baleniera, che tentava di
caricare la balena arpionata a bordo della nave macello della flotta giapponese,
l’enorme Nisshin Maru. Il 16 Febbraio le due flotte si sono trovate faccia a
faccia.
La nuova nave che si è aggiunta alla flotta di Sea Shepherd, la Sam Simon,
ex nave della “flotta baleniera giapponese”, ha trovato e tallonato la nave
cisterna addetta ai rifornimenti di carburante delle baleniere, la Sun Laurel.
La nave cisterna si è mossa in piena violazione delle norme previste
dall’International Maritime Organization (IMO), che vietano la navigazione oltre
il 60° parallelo Sud alle navi che trasportano carburanti pesanti e pericolosi
per l’ambiente incontaminato della riserva antartica. La battaglia, che fino al
14 Febbraio è stata giocata da Sea Shepherd come una partita a scacchi,
con tattica, mosse e contromosse, ha raggiunto il 20 Febbraio momenti di
altissima tensione, quando i giapponesi hanno dato voce all’orgoglio e hanno
deciso di dare “un saggio” della loro scarsa considerazione delle regole minime
di sicurezza e della vita umana. Quando la flotta di Sea Shepherd è riuscita ad
impedire il rifornimento della nave fattoria Nisshin Maru, il Capitano del
mastodontico macello di 130 metri per 8000 tonnellate si è scatenato e ha
battuto ogni record storico, in tempo di pace, speronando 4 navi in meno di
un’ora. Petroliera compresa ovviamente! Il contratto del Sig. Ogawa, Capitano
della Nisshin Maru, vieta rigorosamente attenzioni ambientaliste! Durante lo
speronamento, il capitano della Bob Barker Peter Hammarstedt ha lanciato il “May
day” all’Autorità per la sicurezza marittima australiana e la Nisshin ha
immediatamente fatto marcia indietro. Peter Hammarstedt ha detto alla ABC che è
stato il confronto più pericoloso che abbia mai sperimentato. L’ICR (Istituto
per la Ricerca sui Cetacei) ha dichiarato una “temporanea sospensione” delle
attività baleniere per l’impossibilità delle proprie navi di rifornirsi. Il 25
Febbraio le rotte della flotta baleniera, della Sun Laurel e delle navi di Sea
Shepherd si sono incontrate nuovamente.
La Nisshin Maru ha tentato un nuovo rifornimento.
Lo scenario del 20 Febbraio è riapparso in tutta la sua gravità.
Il Capitano della Nisshin Maru ha iniziato una nuova, folle lunga parentesi di
distruzione: ha speronato la Bob Barker due volte, spingendola contro la Sun
Laurel. Ha gettato una granata assordante che è esplosa sulla poppa della nave
cisterna. Sea Shepherd ha scortato la flotta baleniera fuori dal Santuario dei
Cetacei, a nord del 60° parallelo.
I balenieri hanno preferito continuare a bruciare milioni di dollari dei
contribuenti
e del Fondo per la ricostruzione post-tsunami, piuttosto che
far rientrare in porto le loro navi e concludere velocemente una stagione che ha
moltiplicato ulteriormente la voragine dei loro debiti e delle loro perdite.

Hanno fatto rifornimento fuori dal Santuario (dove è legalmente consentito) per
poi rientrare e tentare un ultima disperata caccia nel Santuario, tra i ghiacci
ormai avanzati, per il solo puerile desiderio di salvare la faccia. Lo
sfoggio di orgoglio della flotta giapponese è “miseramente” e velocemente
fallito!
E l’8 Marzo la notizia ufficiale della fine della campagna.
Le balene sicuramente uccise al momento sono due, sulle 1.035 che il Giappone si
era proposto di cacciare.
L’ICR presto emetterà il proprio bollettino sul numero di balene uccise e sulla
loro specie.

La quota di catture finale sarà certamente inferiore al 10% dei “desiderata” del
Giappone = totale collasso economico.
l’ICR ed il governo giapponese hanno commesso crimini continui e palesi ai danni
del diritto internazionale, dell’ecosistema marino e della flotta di Sea
Shepherd.
Non solo non hanno alcuna considerazione delle leggi internazionali a tutela
della fauna marina, del Trattato Antartico, delle norme dell’IWC (International
Whaling Commision) e dell’IMO (International Maritime Organization) e della
sentenza della Corte Federale Australiana del 2008 che vieta loro di cacciare
balene in territorio antartico australiano, ma nemmeno del valore della vita
umana.
Hanno messo a rischio costante la vita degli equipaggi di Sea Shepherd,
dell’equipaggio della Sun Laurel e dei loro stessi equipaggi, speronando in modo
sconsiderato le navi, la stessa petroliera e lanciando granate a concussione
cadute sulla petroliera stessa, con gravi rischi di incidenti incendiari o
fuoriuscite di carburante.
Non è accettabile che tutto questo avvenga nell’indifferenza della comunità
internazionale e nell’inerzia dello stesso governo australiano, che cura la
diplomazia più della salute globale e del rispetto della vita e delle leggi.
L’Australia ha portato la baleneria giapponese davanti alla Corte Internazionale
di Giustizia dell’Aja nel 2010. La Nuova Zelanda si è aggiunta più tardi come
parte terza (con il solo diritto ad esprimere un parere).
La discussione della causa è prevista nella seconda metà del 2013.
Ma nel frattempo nessuna nave governativa o doganale è stata inviata nelle acque
antartiche australiane per riaffermare la sovranità dello stato australiano sui
suoi territori e per supportare un’organizzazione non governativa che con
passione sta lavorando per colmare le “gravi lacune nell’applicazione della
legge” e “la colpevole inerzia” degli organi ufficiali governativi preposti.

« Le nostre navi sono le vostre navi, i nostri
equipaggi sono i vostri equipaggi, le nostre vittorie sono le vostre vittorie, e
le vite che salviamo sono le vite che tutti noi salviamo insieme!
».
[Paul Watson]

È assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.


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