È il risultato del lavoro di ricercatori della National University of Ireland e della University of Hawaii, pubblicato dalla rivista Toxins.
Gli scienziati hanno confrontato diversi rimedi di primo soccorso usualmente applicati alle punture delle meduse, usando come animale da esperimento la Cyanea capillata, o criniera del leone, una grande medusa con tentacoli lunghi fino a 5 m, che rappresenta la medusa più problematica in acque britanniche, dove la sua pintura causa reazioni dolorosissime.
Il miglior metodo per il primo soccorso in caso di puntura di meduse risulta:
lavare la parte colpita in aceto fino a rimuovere completamente i tentacoli, e poi immergere la parte colpita in acqua calda (45° C) per almeno 40 minuti (o comunque applicare calore).
Da notare che lo stesso risultato è stato ottenuto in lavori sulla caravella portoghese e sulle vespe di mare.
Il risultato è interessante perché ottenuto su animali appartenenti a 3 classi diverse: scifozoi per la criniera del leone, idrozoi per la caravella portoghese, cubozoi per la vespa di mare. Al profano possono sembrare animali simili tra loro, ma in realtà sono diversi tra loro quanto un cane, una vipera e una triglia!
Siccome chi è punto da una medusa spesso non ha conoscenze di biologia approfondite, è importante avere un metodo standardizzato. Ricordatelo, lavaggio in aceto e calore per 40 minuti, provateci la prossima volta.
Qualcuno dirà che lo sapevamo già… in realtà i metodi che risultano essere i migliori erano indicati tra un elenco di metodi, alcuni molto casalinghi (come fare pipì sulla parte colpita), La scoperta interessante è che risultano essere di gran lunga i più efficaci. Ad esempio in Gran Bretagna fino a ieri si consigliavano sciacqui in acqua di mare (o comunque nella stessa acqua dove si era stati punti) e impacchi freddi, metodi che risultano aumentare l’azione del veleno.
Nelle foto, Pelagia noctiluca, la più velenosa tra le meduse comuni in Mediterraneo.
Il rimedio non è consigliabile per la totalità delle meduse. Non tutte le specie hanno le stesse cnidocisti. Per il contatto con la Pelagia noctiluca l’aceto è controindicato come qualsiasi altro ambiente acido.
Interessante: ci puoi fornire qualche fonte? Cosa consigli come intervento di primo soccorso al posto dell’aceto?