Chi non ha mai provato la piacevole sensazione di tepore al basso ventre che segue immediatamente il rilascio dell’urina nella muta durante un’immersione scagli la prima pietra.
Il mondo della subacquea si divide in due: chi ammette (o annuncia con orgoglio) di fare pipì nella muta e chi lo nasconde, o veramente la trattiene.
La spiegazione fisiologica: la poliuria da freddo
La fisiologia ci informa che un corpo immerso in acqua, per effetto della pressione e della bassa temperatura, è soggetto a vasocostrizione periferica: i vasi sanguigni superficiali si restringono, per convogliare più sangue verso gli organi che ne hanno più bisogno, come i muscoli, il cervello, il cuore, e anche i reni.
Questi lavorano per impedire che il volume del sangue aumenti troppo e riportarlo alla normalità nel solo modo che conoscono: producendo urina.
Più l’acqua è fredda, più questo effetto aumenta: i reni accelerano il ritmo di lavoro ed espellono più liquidi, provocando la cosiddetta poliuria da freddo.
Bere prima di un’immersione: pro e contro
Tutti i manuali consigliano di bere in abbondanza prima dell’immersione. Se partiamo con più liquidi in corpo, lo stimolo ad urinare arriverà prima, ma l’urina sarà anche più diluita e quindi avrà un odore meno intenso.
Come nota personale, alcuni subacquei preferiscono comunque gestire il problema evitando caffè o altre bevande diuretiche prima di tuffarsi e passando in toilette immediatamente prima di vestirsi.
Effetti sul comfort e sul raffreddamento
Attenzione però: l’espulsione di un liquido caldo allontana da noi il calore che conteneva. In altre parole, se il tepore che si diffonde sul ventre all’inizio ci dà piacere, col passare dei minuti porta a raffreddarsi più velocemente.
Arrossamento cutaneo o danneggiamento delle cuciture della muta devono essere considerati come effetti estremi: per evitarli è bene lavare ogni tanto la muta con l’apposito shampoo o con un po’ di ammorbidente.

Alternative e sistemi per chi non vuole bagnarsi
Non tutti i subacquei urinano nella muta:
- Chi usa muta stagna preferisce rimanere asciutto.
- Chi resta in acqua per ore, come alcuni pescatori subacquei, può adottare sistemi come pannoloni (solo con muta stagna) o cateteri esterni per incontinenti.
Questione di scelta
Il mondo della subacquea si divide in chi ammette di fare pipì nella muta e chi lo nega. In realtà, non c’è nulla di imbarazzante: è una reazione naturale del corpo in acqua fredda. Ognuno decide come gestirla, tra comfort, abitudini personali e rispetto della propria attrezzatura.
La maggior parte dei sub sente il bisogno di urinare durante le proprie immersioni e solo in pochi ammettono di lasciarsi andare facendo pipì nella muta. Non è un tabù, sappiamo che questa è una reazione fisiologica naturale causata sia dal freddo sia dall’assenza di gravità.
Personalmente non ho mai urinato nelle mie mute. Non lo dico per evitare di vergognarmi (non lo farei comunque) ma semplicemente sono sempre riuscito a trattenermi anche nelle immersioni più lunghe, oltre le 2 ore e solo poche volte ho preferito interrompere qualche minuto prima per evitare di farlo. Naturalmente prima di ogni tuffo faccio un salto anche in toilette, non bevo caffè e mi vesto bene. Poco mi importa se altri lo fanno, ho la mia attrezzatura e quella uso sempre.
Gli amici mi chiedono spesso cosa acquistare come primi pezzi della propria attrezzatura.
Ora sanno perché consiglio sempre di cominciare dalla muta e… dall’erogatore, ma questo è un altro film!
E voi a che gruppo appartenete? Rispondete al questionario sotto con la massima sincerità.

Finora l’ho sempre trattenuta, con grande sofferenza a volte.
Sempre fatta
Molto spesso ma se muta umida poco male, ma se stagna…..