Da Sharm ai brevetti Advanced e Nitrox: la subacquea che ci ha cresciuti insieme.
La subacquea è sempre stata parte della nostra vita, ma oggi ha un significato ancora più speciale: è diventata qualcosa che Francesca ed io condividiamo con nostro figlio, Lupo.
La prima volta che siamo venuti a Sharm el Sheikh con lui aveva solo cinque mesi. Io mi immergevo con il Camel Dive Club, Francesca si godeva Lupo in piscina. Avvolto nel suo costumino minuscolo e nella piccolissima muta in neoprene, osservava curioso l’acqua, quasi a voler già capire cosa ci fosse lì sotto. Forse è iniziato tutto da lì.

Oggi, 14 anni dopo, siamo di nuovo qui. Stesse acque, stessi sorrisi dopo le immersioni, ma con un dettaglio che cambia tutto: oggi ci immergiamo insieme. Lupo ha preso l’Advanced e il Nitrox, è attento, responsabile, curioso. È diventato il nostro compagno d’immersioni, il nostro buddy.
Ogni discesa è un’occasione per ritrovarci, per condividere un’emozione, per capirci senza parole con un semplice gesto sott’acqua. È incredibile pensare che anche questa passione sia diventata un linguaggio comune nella nostra famiglia.
La subacquea è qualcosa di speciale per me e Francesca che ci siamo sposati sott’acqua e ora, anche con Lupo, la subacquea è diventata un rituale familiare.

Quest’anno Sharm ha un’atmosfera diversa: meno barche in acqua, meno subacquei, molti più snorkelisti che si avvicinano alle meraviglie della barriera corallina. Aprile non è forse il periodo ideale per le immersioni, ma il fascino di questi fondali rimane immutato. Immergersi qui è sempre bellissimo, anche con l’acqua un po’ più fresca e con qualche pesce in meno.
Il Camel Dive Club si conferma il miglior posto dove vivere davvero l’atmosfera subacquea: accogliente, organizzato, familiare. Un punto di riferimento che, anno dopo anno, sa rinnovarsi senza perdere il suo spirito. E quando arriva il momento di sedersi a tavola, il ristorante Pomodoro è sempre una garanzia: buon cibo, atmosfera rilassata e la sensazione di essere in un piccolo angolo di casa a due passi dal mare.
E poi ci sono momenti che restano impressi più di una fotografia: mentre io e Francesca ci rilassiamo al Camel, chiacchierando con gli amici davanti a una birra, lo guardiamo prepararsi per un’immersione notturna senza di noi. Con calma, sicurezza, e quella voglia negli occhi che solo chi ha davvero il mare dentro può capire. Adesso è lui a partire, ed è a noi che tocca aspettare il suo racconto.

E oggi, mentre risaliamo piano lungo la parete di Ras Mohamed, guardiamo nostro figlio e capiamo che non potevamo chiedere compagno migliore per questa immersione chiamata vita.

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