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Home Articoli Biologia Manta Trust

Manta Trust

19/09/2013

Autore: Niv Froman

Il Manta Trust è un’organizzazione non a scopo di lucro fondata nel 2011 dal biologo Guy Stevens. L’obbiettivo del Manta Trust è quello di coordinare e di migliorare globalmente i progetti di conservazione delle mante e dei loro habitat attraverso la ricerca scientifica, l’educazione e la sensibilizzazione. La visione del Manta Trust è quella di un mondo in cui le mante, carismatici giganti dei mari tropicali, possano continuare ad esistere e a concedere indimenticabili incontri agli appassionati.
Il Manta Trust è ampiamente riconosciuto quale leader globale nella conservazione delle mante e conta oggi 16 progetti in tutto il mondo: dallo studio, ormai quasi decennale, dei movimenti e del ciclo vitale delle mante delle Maldive, ai marcamenti satellari nelle Seychelles, alla valutazione e quantificazione degli impatti della pesca diretta in India e Sri Lanka.

Le Mante – I Giganti Gentili dei Mari Tropicali

Le mante sono indubbiamente tra gli animali acquatici più affascinanti e carismatici dei mari tropicali. Non è affatto un caso che le mante si trovino sempre in cima alla lista dei “da vedere” tra subacquei e appassionati di mare; l’incontro con uno di questi enigmatici giganti è un’esperienza quasi surreale e senza dubbio indimenticabile!
Nonostante la loro taglia – una manta oceanica può raggiungere i 7 metri di ampiezza e pesare oltre 2000 kg – le mante si nutrono esclusivamente di microscopico zooplancton. Grazie alla loro ampia bocca e ad un paio di pinne modificate sulla testa, note come pinne cefaliche (Fig. 1), una manta può filtrare un’enorme quantità d’acqua e consumare fino a 30 chili di plankton al giorno!


Fig. 1 – Dettaglio delle pinne cefaliche di una manta


Le mante possiedono inoltre il cervello di maggior dimensioni tra tutti i pesci! Il loro comportamento sociale è altamente complesso ed è stato spesso paragonato a quello dei mammiferi acquatici più evoluti (delfini e balene). Osservando, per esempio, il modo in cui gli individui interagiscono durante un evento di foraggiamento collettivo, ci si rende immediatamente conto del loro straordinario sviluppo mentale. Non sono rari, per altro, coinvolgenti racconti di mante intrappolate in reti da pesca, lasciarsi facilmente approciare da subacquei e snorkelisti per essere disincagliate; un comportamento sorprendente per un pesce, ed indice di una straordinaria capacità cognitiva!

La Minaccia del “Tonico Miracoloso”

Nonostante la loro natura pacifica e la loro intrinseca ed indiscussa bellezza, questi animali si trovano oggi a rischio d’estinzione. Nell’ultimo decennio è letteralmente esplosa, nei paesi dell’Asia Orientale (particolarmente la Cina), la domanda di branchie di mante e mobule.


Fig. 2 – Mobule esposte al mercato del pesce di Negombo (Sri Lanka)


Le branchiospine di questi giganti oceanici, una volta essicate, vengono consumate sotto forma di tonico, localmente noto come “Peng Yu Sai”, dalle presunte proprietà medicinali miracolose quali la purificazione del sangue da tossine ed il rafforzamento del sistema immunitario. Il lento tasso di crescita delle mante (la maturazione sessuale non è raggiunta prima dei 10-15 anni di vita), associato ad un bassissimo tasso riproduttivo (un piccolo ogni 3-5 anni), rendono questa specie estremamente vulnerabile. A causa della pesca indiscriminata e non sostenibile, le mante, così come le loro affini mobule, sono a serio rischio di scomparsa in diversi paesi quali Messico, Perù, Mozambico, Indonesia e Filippine, per citarne alcuni.

La Ricerca


Lo studio delle mante non è mai stato tanto importante quanto lo è ora! Per poter proteggere con successo una specie, è fondamentale studiarne e capirne la biologia. La comprensione del ciclo vitale delle mante, delle loro migrazioni, dell’utilizzazione dell’habitat e dell’impatto antropico, quali la minaccia dovuta alla pesca selettiva, sono strumenti di fondamentale importanza allo scopo di sviluppare piani di conservazione adeguati ed efficienti.


Fig. 3 – Aggregazione di mante ad Hanifaru Bay MPA


Uno dei metodi di ricerca chiave nello studio delle mante è la foto-identificazione. Ogni singola manta possiede infatti, sulla faccia ventrale, un disegno a macchie che, come un’impronta digitale, ne permette l’identificazione (Fig. 5). Grazie a questo semplice metodo gli esperti del Manta Trust possono stimare la dimensione e la struttura delle popolazioni di mante, chiarirne gli spostamenti e le migrazioni, stabilirne i ritmi riproduttivi ed individuare importanti siti di aggregazione.


Fig. 4 – Misurazione delle mante tramite utilizzo di stereocamera


A distanza di quasi dieci anni dal suo inizio, il Maldivian Manta Ray Project (progetto capostipite del Manta Trust) ha identificato e catalogato oltre 3,000 mante e registrato un totale di oltre 25,000 avvistamenti nel solo arcipelago delle Maldive, permettendo così di fare luce su alcuni aspetti sinora misteriosi della loro ecologia!
La ricerca non si ferma però alla sola foto-identificazione. Strumenti fondamentali ed ampiamenti adottati dai progetti del Manta Trust includono i marcamenti acustici e satellitari per lo studio dei loro spostamenti e delle migrazioni, le analisi genetiche, di vitale importanza per la comprensione della strutturazione delle popolazioni e della loro variabilità geografica; ed infine l’indagine e la quantificazione degli impatti della pesca diretta per capire il ruolo che questo infelice fenomeno ha sulla drastica riduzione delle popolazioni di mante a livello mondiale.
Per avere successo in una campagna di conservazione è di cruciale importanza la sensibilizzazione del pubblico; è per questa ragione che da anni il Manta Trust si impegna, attraverso social media, documentari e pubblicazioni giornalistiche, ad esporre e condividere i risultati del proprio lavoro. I progetti del Manta Trust sono stati documentati in decine di documentari televisivi e riviste naturalistiche quali BBC Natural World Special, Discovery Channel e National Geographic Magazine.

I Successi del Manta Trust

A soli due anni dalla sua fondazione il Manta Trust conta già diversi successi importanti nel campo della conservazione delle mante e, più in generale, dell’ambiente marino. I ricercatori del Manta Trust hanno contribuito con dati fondamentali che hanno portato, nel 2011, alla rivalutazione dello status di entrambe le specie di manta da “Quasi Minacciate” a “Vulnerabili” nella lista rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Il lavoro ed i risultati del Manta Trust hanno giocato, inoltre, un ruolo chiave nel processo che, nel Marzo 2013, ha portato all’annessione delle mante nella Appendice II del CITIES (Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione) obbligando quindi i 178 Stati membri a ridurre ed adottare misure di controllo sul traffico di questi animali.  

Nel 2011, un altro traguardo importante è stata la designazione di Hanifaru Bay e di Anga Faru (due dei principali siti studiati alle Maldive) ad Aree Marine Protette (MPA), accompagnata dalla designazione dell’intero atollo di Baa – regione che conta la più numerosa popolazione di mante del pianeta – a Sito Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura).

I passi da fare per la conservazione delle mante sono ancora numerosi; queste carismatiche creature vengono tutt’oggi intensamente pescate sia legalmente che illegalmente, e sono ancora pochi gli Stati ad aver attuato misure di protezione adeguate a garantirne la sopravvivenza. Se non si agisce in fretta, gli emozionanti incontri con questi giganti gentili rimarranno solo un meraviglioso ed indimenticabile ricordo!


Come Aiutare – Una Foto per la Scienza!


Il Manta Trust, oltre ed essere personalmente presente sul campo in svariati Paesi, si appoggia molto all’aiuto del pubblico nella sua raccolta dati. Molte delle fotografie utilizzate dagli esperti per identificare le mante, infatti, provengono da subacquei e snorkelisti che, attraverso il sito web o semplicemente via e-mail, forniscono all’Associazione dati importanti per lo studio e la conservazione di queste creature.  Aiutare è semplicissimo! Se durante le tue vacanze ti trovi faccia a faccia con una manta, ricordati che basta un “click” ad immortalare il disegno di macchie sul ventre che ne permette l’identificazione (Fig. 5).


Fig. 5. Foto-ID: il disegno ventrale a macchie equivale all’impronta digitale
di una manta!


Non ti preoccupare se non la fotografia non è perfetta o se non è visibile l’intera “pancia” della manta, spesso anche un’immagine a prima vista di scarsa qualità può rivelarsi di estrema importanza! Puoi fornirci le tue fotografie di mante semplicemente inviandole via email a IDtheManta@mantatrust.org oppure utilizzando il servizio dedicato sul sito del Manta Trust ( www.mantatrust.org – Sezione Get Involved/IDtheManta); le tue fotografie saranno utilizzate unicamente a scopo scientifico. Ricorda inoltre di fornire, assieme alle immagini, informazioni sul sito e la data di avvistamento. 

Le tue fotografie saranno analizzate dagli esperti del Manta Trust i quali ti forniranno un ricco feedback sull’individuo da te avvistato. Riceverai informazioni sulla specie di manta, se l’individuo è già stato precedentemente incontrato, e, se sì, quando, dove, quante volte, ecc. Per di più, se la manta fotografata risulta non essere un individuo già presente nel database, avrai anche l’opportunità di assegnarle un nome!  

Allo scopo di ricavare più informazioni possibili sul ciclo vitale delle mante, sono di fondamentale importanza le fotografie scattate negli anni addietro; sono molto scarsi, infatti, i dati ad oggi disponibili risalenti agli anni ’80 e ’90. La fotografia più datata di una manta presente nel database del Manta Trust risale al 1989. La fotografia ritrae Ping Pong (Manta 12), una femmina adulta di circa 4 metri. Il primo avvistamento di Ping Pong risale appunto a circa 20 anni fa, e dalle foto si puo dedurre che Ping Pong allora aveva già raggiunto la maturità sessuale (circa 15-20 anni). Il fatto che Ping Pong venga tuttora avvistata alle Maldive, ha permesso ai ricercatori di stimare la longevità delle mante ad almeno 40 anni! Ecco un esempio di come una singolo “click” si è rivelato di cruciale importanza alla comprensione della biologia di queste straordinarie, ed ancora misteriose creature.



Per saperne di più sul lavoro ed i progetti del Manta Trust, e su come sostenere ulteriormente la nostra causa visita il sito ufficiale www.mantatrust.org e segui le pagine Facebook www.facebook.com/MantaTrust e Twitter

www.twitter.com/MantaTrust
.  Il Manta Trust organizza inoltre crociere scientifiche guidate dai nostri esperti in diversi paesi del mondo; per partecipare segui la sezione “Spedizioni scientifiche” alla pagina www.mantatrust.org/make-a-difference/expeditions

Per domande ed ulteriori informazioni scrivi ad info@mantatrust.org

È assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.


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