• Home
  • News
  • Articoli
    • Apnea
    • Archeosub
    • Foto-Video sub
    • Immersioni
    • Interviste
    • L’esperto risponde
    • Laboratorio
    • Medicina e tecnica
    • Norme
    • Operatori
    • Prodotti di Subacquea
    • Prodotti Foto-Video sub
    • Snorkeling
  • Viaggi
    • Offerte viaggi sub
    • Africa
    • America
    • Asia
    • Europa
    • Oceania
  • ScubaList
    • Elenco operatori
    • Strutture in evidenza
    • Strutture preferite dagli utenti
    • Strutture con offerte speciali
    • Cambia località
    • Aggiungi la tua struttura
    • Cerca Struttura
    • Registra la tua struttura
  • ScubaZone
  • Forum
  • COLLABORA
  • Contatti
  • Home
  • News
  • Articoli
    • Apnea
    • Archeosub
    • Foto-Video sub
    • Immersioni
    • Interviste
    • L’esperto risponde
    • Laboratorio
    • Medicina e tecnica
    • Norme
    • Operatori
    • Prodotti di Subacquea
    • Prodotti Foto-Video sub
    • Snorkeling
  • Viaggi
    • Offerte viaggi sub
    • Africa
    • America
    • Asia
    • Europa
    • Oceania
  • ScubaList
    • Elenco operatori
    • Strutture in evidenza
    • Strutture preferite dagli utenti
    • Strutture con offerte speciali
    • Cambia località
    • Aggiungi la tua struttura
    • Cerca Struttura
    • Registra la tua struttura
  • ScubaZone
  • Forum
  • COLLABORA
  • Contatti
Più di un portale di subacquea
Click and Travel
Agusta evidenza 2025
Home Articoli Archeosub Lago Biwa, Giappone, recuperato a 64 metri un vaso di oltre 10.000 anni
foto vaso intatto lago giappone

Lago Biwa, Giappone, recuperato a 64 metri un vaso di oltre 10.000 anni

29/12/2025

Un vaso ceramico quasi integro, datato a oltre diecimila anni fa, è stato recuperato dal fondo del lago Biwa, in Giappone. Il ritrovamento, avvenuto a 64 metri di profondità nell’area sommersa di Tsuzura Ozaki, offre un caso di studio rilevante per l’archeologia subacquea lacustre. Non per l’effetto sorpresa, ma per la combinazione tra contesto, stato di conservazione e modalità di documentazione in un ambiente difficile per l’operatività umana diretta.

Lago Biwa in Giappone
Lago Biwa in Giappone
Contenuti dell'articolo nascondi
Il contesto subacqueo del lago biwa
Un vaso del primo periodo jōmon
Stato di conservazione e posizione sul fondale
Perché è una scoperta che riguarda l’archeologia subacquea
Una citazione chiave sul valore del contesto sommerso
Un’area frequentata in epoche diverse
Limiti interpretativi e prossimi passi
Un caso di studio per chi opera sott’acqua

Il contesto subacqueo del lago biwa

Il lago Biwa, con una superficie di circa 670 km², è il più grande del Giappone. Situato nella regione del Kansai, non lontano da Kyoto, è noto da tempo per la presenza di numerosi siti archeologici sommersi. Le ricognizioni hanno identificato oltre novanta aree di interesse, molte delle quali poco esplorate a causa della profondità e della visibilità ridotta.

L’area di Tsuzura Ozaki, nella prefettura di Shiga, presenta caratteristiche geologiche specifiche. Il fondale forma una depressione simile a una valle e la sedimentazione è limitata. Secondo gli studiosi, questo assetto, unito ai movimenti tettonici, può favorire la conservazione di manufatti esposti per lunghi periodi senza un degrado marcato. È in questo contesto che il vaso è stato individuato e documentato.

Un vaso del primo periodo jōmon

Il manufatto è attribuito al primo periodo Jōmon, la fase più antica e duratura della preistoria giapponese. Il vaso misura circa 25 centimetri di altezza, presenta una base appuntita ed è decorato con motivi ottenuti tramite impressioni manuali. Le caratteristiche formali sono compatibili con uno stile arcaico, indicato negli articoli come vicino alla tradizione Jinguji.

La ceramica Jōmon è considerata tra le più antiche al mondo. La produzione avveniva senza l’impiego del tornio e con tecniche elementari, utilizzando il fuoco in modo sistematico per creare contenitori durevoli. Il termine “Jōmon” significa letteralmente “decorata a corda”, in riferimento alle impronte lasciate sulle superfici ancora morbide dell’argilla.

Stato di conservazione e posizione sul fondale

Il vaso non presenta rotture evidenti ed è stato documentato quasi integro, una condizione rara se confrontata con reperti simili rinvenuti in contesti terrestri, spesso frammentati o erosi.

Al momento dell’individuazione, l’oggetto si trovava in posizione verticale. Non è possibile stabilire se la collocazione sia il risultato di un deposito intenzionale o di processi naturali successivi. Le ipotesi restano aperte e includono sia un uso rituale sia una perdita accidentale da parte di comunità che frequentavano le rive del lago in epoche molto antiche.

Perché è una scoperta che riguarda l’archeologia subacquea

L’operazione è stata condotta attraverso strumenti di rilevamento subacqueo avanzati, in grado di operare in condizioni ambientali complesse. Scanner subacquei 3D e veicoli autonomi, noti come AUV, hanno permesso di mappare il fondale con un livello di dettaglio elevato.

Questi sistemi, sviluppati dal National Maritime Research Institute of Japan, erano stati progettati inizialmente per l’ispezione dei cavi sottomarini. L’adattamento all’archeologia ha reso possibile la documentazione di aree estese senza l’impiego continuo di subacquei.

Durante la spedizione, svolta nell’ottobre 2025 e commissionata dal Nara National Research Institute for Cultural Properties, è stata mappata un’area di circa 200 metri per 40. Secondo i ricercatori, i dati raccolti risultano comparabili, se non superiori, a quelli ottenibili da un’équipe di subacquei operativi sul fondo.

Una citazione chiave sul valore del contesto sommerso

Kenichi Yano, dell’Università Ritsumeikan, ha sottolineato l’importanza del contesto subacqueo per la comprensione del ritrovamento. La sua dichiarazione è riportata in forma diretta negli articoli:

«Questa è una scoperta che poteva avvenire solo sott’acqua. La conservazione, la collocazione e il contesto offrono informazioni impossibili da ricavare dai siti terrestri».

Un’area frequentata in epoche diverse

Il vaso Jōmon non è l’unico elemento documentato nell’area di Tsuzura Ozaki. Nella stessa zona sono stati registrati altri contenitori ceramici attribuibili al periodo Kofun, databile tra il III e il VII secolo d.C. In particolare, gli articoli citano la presenza di sei giare di questo periodo.

In precedenza, nel lago Biwa erano già stati recuperati oltre duecento frammenti di ceramica Jōmon, appartenenti a fasi differenti. Tuttavia, non era mai stato individuato un manufatto così antico in uno stato di conservazione tanto avanzato. La coesistenza di reperti di epoche diverse suggerisce una frequentazione ripetuta dell’area nel corso dei millenni, anche se le funzioni precise di questi utilizzi restano da chiarire.

Limiti interpretativi e prossimi passi

Nonostante la qualità dei dati raccolti, le informazioni disponibili non consentono di definire con certezza la funzione originaria del vaso. Le interpretazioni restano ipotesi, e gli stessi ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori analisi sui materiali e sulle tecniche di produzione.

È previsto uno studio approfondito del manufatto, accompagnato dalla conservazione e dalla documentazione in forma digitale. Tra le iniziative annunciate figura anche la realizzazione di un modello 3D, che permetterà di analizzare e visualizzare il vaso senza intervenire fisicamente sull’oggetto.

Un caso di studio per chi opera sott’acqua

Il vaso Jōmon di Tsuzura Ozaki non cambia da solo la conoscenza del periodo, ma mostra con chiarezza come il contesto sommerso, se documentato correttamente, possa restituire informazioni che sulla terraferma sarebbero difficili, se non impossibili, da ottenere. In questo senso, il lago Biwa diventa un laboratorio naturale per comprendere il potenziale dell’archeologia subacquea applicata ai bacini interni.

Crediti immagine: Governo della città di Nagahama e governo della prefettura di Shiga.

Leggi anche:

  • Adrasan, il relitto romano di 2000 anni che chiarisce i traffici costieri dell’Anatoliaù
  • Marausa 2, il recupero della nave romana del III secolo d.C.
  • Subacquei ritrovano decine di migliaia di monete romane sul fondale in Sardegna

TAGstoria vasi
Next PostAdriano Marchiori: fotografia subacquea in acque dolci sul Lago di Garda

Avatar
Simone Albanese

Articoli correlati

Storia

La storia di ScubaPortal

Storia fotosub


Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Banner 1

Garmin descent x501
Euro divers banner quadrato 2025
Mete subacque
Seac
Albatros Top Boat 2025
Camel rotazione
Agusta resort
Mares
Scubapro
Beuchat
Seac
Mares
Aquaman
Beuchat

Informazioni

  • Collabora con noi
  • Pubblicità

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Resta sempre aggiornato con la newsletter di Scubaportal.it

Please wait
Iscrivendoti alla newsletter accetti automaticamente la privacy di scubaportal.it by Zero Pixel

SCUBAPORTAL SOCIAL

Facebook Instagram Telegram Youtube
© Zero Pixel Srl - PIVA 09110210961 - info@scubaportal.it
  • Chi siamo
  • Home
  • Privacy
  • Cookie Policy
  • Contattaci
  • Avvertenze
Gestisci Consenso Cookie
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Preferenze
{title} {title} {title}
Cambia luogo
To find awesome listings near you!