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Home Articoli Muta subacquea che non richiede decompressione

Muta subacquea che non richiede decompressione

16/08/2023

La Marina degli Stati Uniti sta sviluppando una muta che non richiede decompressione

Contenuti dell'articolo nascondi
La muta sub in stile “Iron Man” della marina degli Stati Uniti
Eliminare la decompressione: la sfida della nuova muta DSEND
La svolta nelle missioni subacquee della Marina
Prove e sviluppi futuri
Le nostre considerazioni

La muta sub in stile “Iron Man” della marina degli Stati Uniti

La Marina degli Stati Uniti è ufficialmente al lavoro su una nuova muta subacquea che non richiede tempi di decompressione, progettata per consentire ai sub di lavorare più a lungo, a profondità maggiori e con un minor numero di persone.

Questa muta è in realtà uno sviluppo tecnologico delle mute da palombaro, ma con l’obiettivo di renderla autonoma.
Secondo quanto riportato dalla Navy Times, la United States Navy ha avviato il progetto DSEND per sviluppare una muta subacquea interamente chiusa e pressurizzata. Questo indumento form-fitted con giunti rotanti e flessibili offre al subacqueo un’eccellente mobilità, mantenendo la pressione interna stabile durante l’immersione.
Paul McMurtrie, responsabile del programma di sistemi di immersione del Naval Sea Systems Command e un ex master diver della Marina, ha paragonato questa tuta ad una vera e propria “Iron Man suit” per i subacquei.

Eliminare la decompressione: la sfida della nuova muta DSEND

DSEND: Deep Sea Expeditionary with No Decompression system.

La muta DSEND rappresenta una soluzione innovativa per i subacquei, poiché punta ad eliminare la necessità di decompressione durante l’ascensione.
Attualmente, i subacquei sono limitati nel tempo che possono trascorrere a profondità in funzione dei tempi di decompressione. La muta DSEND, dotata di un ambiente interno a pressione costante, consente ai subacquei di lavorare a profondità notevoli per molte ore e risalire senza dover affrontare una lunga decompressione.

La muta, come spiega Paul McMurtrie, responsabile del programma di sistemi di immersione del Naval Sea Systems Command e un ex master diver della Marina, è “una muta rigida nella quale il subacqueo si infila” offrendo mobilità eccellente al subacqueo, mantenendo al contempo stabile la pressione interna.

La svolta nelle missioni subacquee della Marina

Secondo McMurtrie, “Con la muta, possiamo far scendere il subacqueo in fondo, e lui può lavorare fino a sei ore e poi risalire direttamente in superficie. Esce dalla muta. Il prossimo subacqueo salta dentro, scende di nuovo per altre sei ore. Un lavoro che richiederebbe a subacquei con gas misti due o tre settimane per completarlo, con la muta DSEND potrebbero farlo in uno o due giorni con un team molto più piccolo, un’impronta più ridotta e senza il rischio di subire la sindrome da decompressione.”
Queste possibilità potrebbero rivoluzionare le operazioni di immersione della Marina e consentire di svolgere compiti più complessi e impegnativi.

Il sistema più tradizionale della US Navy, l’ADS 2000, richiede l’uso di propulsori (Ron Kuzlik / US Navy).

Prove e sviluppi futuri

La muta DSEND è attualmente sottoposta a rigorosi test, al momento in acque “controllate” ma si spera che possa essere adottata dalla Marina degli Stati Uniti dopo il 2027. Le prove condotte presso la Naval Surface Warfare Center Panama City Division hanno dimostrato la flessibilità e la manovrabilità della muta. Il futuro sviluppo includerà ulteriori test in condizioni operative realistiche in mare aperto.

Le nostre considerazioni

Sebbene la subacquea sia la nostra passione e il nostro sport, siamo pienamente consapevoli dell’importanza di considerare attentamente i rischi associati a questa attività, specialmente quando si desidera superare certi limiti.

Passerà molto tempo prima che queste tecnologie, se giungeranno a compimento, possano essere disponibili sul mercato. Nonostante ciò, manteniamo vivo il nostro spirito di curiosità e apertura verso il futuro e i cambiamenti. Continueremo a seguire con interesse gli sviluppi di queste innovative tute subacquee ispirate a “Iron Man” e i possibili miglioramenti che apporteranno alle nostre immersioni.
La sicurezza e l’efficienza dei subacquei esperti saranno sempre al centro delle nostre considerazioni mentre guardiamo avanti verso un nuovo capitolo nell’esplorazione subacquea.

(Immagine di copertina: US Navy/Ronald Newsome)


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