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dipendenza dal viaggio

Intervista doppia con Ivan e Susanna, ovvero la dipendenza dal viaggio

15/05/2018

Ivan Costantini e Susanna Cadamuro, per prima cosa sono due appassionati viaggiatori. Entrambi subacquei dal 1997, non hanno mai smesso di immergersi e di cercare mete subacquee nuove e insolite.

Appassionati di video e fotografia subacquea, hanno riportato testimonianze e racconti da Kenya, Mar Rosso, Indonesia, Caraibi, Baja California, Galapagos, Isole Revillagigedo, Maldive, Madagascar, Polinesia.

  1. Non nascondo che curiosando nel vostro sito http://www.ivanesusy.com/ provo una certa invidia. Avete toccato tutte o quasi le principali destinazioni che un subacqueo può desiderare di vedere. Cosa vi spinge a cercare sempre nuove destinazioni, è la sete di conoscenza, la voglia di fissare sempre nuove immagini nella scheda di memoria, o cosa?

Ivan – Purtroppo o per fortuna considero la subacquea una “dipendenza”, l’asticella delle aspettative sale sempre di più e si diventa sempre più esigenti. Non basta più L’emozione di vedere questo o quello, oggi cerco l’esclusiva. Oltre alle dimensioni dell’esemplare ci deve essere la quantità e l’interazione con il soggetto stesso. Faccio un esempio: i martelli delle Galapagos sono unici per quantità ma per vederne di lunghi 4 mt e interagire con loro bisogna recarsi a Bimini. Ecco cosa cerco, il sempre di più, il sempre più vicino, il sempre più grande, il sempre più eccitante.

Susanna – Sicuramente la sete di conoscenza è la predominante. Ma per me immergersi significa allontanarsi dalla vita quotidiana ed entrare in contatto con un mondo che solo a pochi è permesso di conoscere e di vivere, indipendentemente  da quello che si riesce a vedere.

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  1. Quale delle vostre destinazioni ricordate con maggiore affetto e perché?

Ivan – Personalmente è difficile dire quale posto ha dato più di un altro. Ogni luogo mi ha dato qualcosa. Se proprio devo scegliere una località dico Polinesia perché è il posto con più diversità in assoluto. Dai pesci di barriera alle Megattere. Li tutto è possibile: la gente e la location sono uniche al mondo.

Susanna – Le balene sono il mio punto debole. Ogni luogo che mi concede di incontrarle diventa la mia meta preferita. Solamente riuscire a sentirle mi infonde emozione. Il loro canto sott’acqua mi provoca un nodo alla gola. Quindi io prediligo posti come il Madagascar e la Polinesia

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  1. Avete da raccontare qualche aneddoto subacqueo, qualcosa di buffo, strano, divertente, che vi è capitato in immersione?

Ivan – Dopo oltre 600 immersioni di cose buffe e aneddoti ce ne sarebbero decine da raccontare. Quello che più mi diverte è questo: alle Maldive dopo essere salito in barca da un’immersione si avvicina un subacqueo e mi chiede se so leggere il display del computer. Io gli rispondo di sì e chiedo di cosa ha bisogno. Lui in tutta tranquillità mi dice che il suo computer lampeggia e il display indica “505”. Io lì per lì non capisco; poi quando gira il polso e mi fa leggere capisco che il “505” non è altro che un enorme “SOS”. Semplicemente aveva omesso la DECO. Aiuto! Comunque consiglio a tutte le persone che si immergono di non sottovalutare i pericoli che l’immersione può comportare.

Susanna – Gli aneddoti più simpatici sono proprio quelli creati da noi essere umani. Ho visto gente in acqua raccogliere pietre perché non sufficientemente zavorrata ed evitare così di “pallonare”. O al contrario gente “strisciare” sul fondo perché troppo pesante. Bisogna fare i bravi! I corsi servono per questo. Soprattutto perché bisogna rispettare e salvaguardare il mondo marino.

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  1. E fuori dell’acqua, fila tutto sempre liscio o anche qui si verificano a volte in viaggio fatti divertenti?

Ivan – Il mio lavoro (elettricista) per anni mi ha portato a fare dei piaceri durante le vacanze, per risolvere problemi comuni su barche e villaggi. Stanco di questo un anno mi sono spacciato volutamente per un medico ginecologo convinto che mai nessuno mi avrebbe chiesto aiuto. Ahimè non è stato proprio così…

Susanna – Io sono una persona abbastanza riservata. Solitamente mi occupo di sistemare le situazioni imbarazzanti che crea Ivan durante i nostri viaggi. 🙂 🙂 🙂

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  1. In un reportage, come nella preparazione di un video o di uno slideshow da mostrare agli amici, cosa è importante secondo voi per stimolare, informare e non annoiare.

Ivan – Non essere ripetitivi nel far vedere i soggetti, dare importanza a quelli di certe dimensioni (più grossi sono più il neofita è attratto), costruire una storia (location, trasporto, vestizione, immersione, esterni), trovare un’audio coinvolgente adatto al tipo di soggetto, contenere la durata (non superare i 15/20 minuti), perché i non addetti ai lavori si annoiano con tempi più lunghi.

Susanna – I video sono più coinvolgenti rispetto alle fotografie. Per questo motivo la fotografia deve saper cogliere l’attimo e, modestamente, non è da tutti… Oggi nell’era “digitale” si ha la possibilità di scattare in sequenza e quasi all’infinito. Tutto è molto più semplice. Io che arrivo dalla pellicola ricordo che le 36 pose dovevano bastarmi per un’intera immersione quindi il clic doveva essere fatto solamente dopo essere sicuri che tutto era in ordine (soggetto, luci). Quello che cerco di trasmettere alle persone è: emozione. Lo scatto non è altro che il fermo immagine di una sequenza di emozioni vissuta sott’acqua. Dopo aver visto il mio reportage devono avere la sensazione di essere scesi in acqua con la sottoscritta.

  1. Organizzate da soli i vostri viaggi o preferite affidarvi alla professionalità e alla conoscenza di un buon tour operator?

Ivan – Una volta decisa la destinazione ci appoggiamo ad esperti del settore. Quando viaggio devo avere la mente libera, devo godermi appieno ogni singolo minuto. Far da sé e non essere del settore è molto rischioso perché non hai testimonianze di chi c’è stato prima di te. Noi da quando ci siamo conosciuti nel 2007 ci affidiamo puntualmente a Elena Rugiati di Metesubacque. Una garanzia! Abbiamo raggiunto le destinazioni più remote senza mai aver riscontrato nessun problema. Grande professionalità e grande esperienza.

Susanna – Ivan ed io abbiamo sempre viaggiato assieme. Confermo che Elena è una grande professionista. Ormai ci conosce ma soprattutto conosce le nostre esigenze. Grande Elena!

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  1. Qual è stata la vostra ultima destinazione? Vi è piaciuta? Raccontatecela in poche parole.

Ivan – Siamo stati a Bimini per vedere gli squali martello e a Tiger Beach per vedere gli squali tigre. Che dire, adrenalina pura. Sicuramente molti considerano questa attività di feeding non rispettosa per gli animali marini, invece se la si prova si capiscono molte cose. Come dicono gli stessi addetti ai lavori praticando questo tipo di attività si ha il modo di salvaguardare gli stessi animali da pesca e bracconaggio. Quando sei lì con loro il cuore batte forte, ti sfiorano, ti scrutano, ti incutono timore. Posso paragonare questa esperienza a quella di andare allo zoo ed entrare in gabbia con leoni e tigri. Qui invece le gabbie non ci sono, tu sei faccia a faccia con questi esemplari lunghi almeno 4mt. Il cuore batte forte, la respirazione aumenta, gli occhi esplodono dall’eccitazione, la mano trema. Un film che tutti sognano di vedere.

Susanna – A Marzo siamo stati a Bimini e Tiger Beach (Bahamas). Che dire… è stata un’esperienza magnifica, unica sotto alcuni aspetti. Queste location sono famose per una specifica attività: il feeding. Qui degli addetti interagiscono con enormi esemplari di squali tigre e squali martello. Le immersioni si svolgono a 8 mt di profondità su fondo sabbioso. Si resta sotto finché la bombola te lo permette (anche 2 ore). Gli squali vengono attirati dai feeder che imboccano questi esemplari con una scioltezza unica. Prima e dopo essere imboccati questi esemplari nuotano in mezzo ai sub inginocchiati sul fondo. L’adrenalina è alle stelle perché hai la possibilità di vedere esemplari di oltre 4mt che strofinano il muso sugli oblò delle fotocamere. Indescrivibile emozione.

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  1. Per finire, quale sarà la vostra prossima meta? Ci avete già pensato?

Ivan – I nostri viaggi vengono programmati con ampio anticipo, per intenderci abbiamo già pianificato tutto il 2019, faremo a Marzo l’estremo sud delle Maldive (Foamulah), dove cercheremo il tigre, poi a settembre andremo alle Tonga per vedere ancora più da vicino le Megattere con i loro cuccioli.15

Susanna – Ad agosto 2018 torneremo in Madagascar: una settimana di crociera in catamarano per cercare di avvicinarci il più possibile alle mie adorate balene e visitare nuovi dive point. Poi una seconda settimana nell’isola Ankazoberavina. Situata tra Nosy Be e Nosy Iranja è una perla in mezzo all’oceano. L’ecolodge gestito da Max è al di sopra di qualsiasi aspettativa, soprattutto per chi, come noi, ama la semplicità e il contatto diretto con la natura.

E infine, chiudiamo con due emozionanti video. Grazie e arrivederci



TAGimmersioni mete subacque viaggio
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