Nel cuore del Pacifico, la Micronesia è un arcipelago che racchiude secoli di storia e mistero. Un tempo culla di antiche civiltà di navigatori che solcavano l’oceano orientandosi con le stelle, queste isole sono poi diventate teatro di alcuni dei capitoli più drammatici della Seconda guerra mondiale. Durante il conflitto, la Micronesia era una base strategica giapponese e subì pesanti bombardamenti da parte delle forze americane che causarono affondamenti di aerei, navi e sottomarini nelle sue lagune, trasformando il mare in un impressionante museo sommerso.
Oggi quei relitti, silenziosi testimoni della storia, convivono con una natura straordinaria fatta di giardini di corallo, banchi di pesci tropicali, squali, mante e acque di una trasparenza irreale.
Chi si Immerge qui ha il privilegio di esplorare un paradiso subacqueo e, nello stesso tempo, toccare con mano la memoria del passato custodita nelle profondità marine dell’oceano.
Ci sono viaggi che non si dimenticano e poi ci sono esperienze che si imprimono nell’anima.
La crociera subacquea in Micronesia dal 2 al 10 ottobre 2025 a bordo della splendida Solitude Gaia appartiene a questa seconda categoria, perchè rappresenta un’avventura che unisce scoperta, emozione e rispetto per uno degli ecosistemi marini meglio conservati del pianeta.

La crociera.
Dopo quasi un giorno di viaggio, tra due voli intercontinentali e una sosta nello scalo intermedio, il gruppo raggiunge finalmente Koron. La stanchezza è palpabile, ma l’entusiasmo per una meta ancora poco battuta compensa ogni ora passata in volo.
All’arrivo, accolti da un clima decisamente estivo con trenta gradi di temperatura e un cielo limpido, in appena venti minuti raggiungiamo il piccolo porticciolo dove ci attende la Solitude Gaia, una splendida barca in stile americano recentemente ristrutturata. Gli spazi a bordo sono curati e funzionali, con cabine accoglienti, un ampio living e una luminosa sala ristorante con grandi vetrate affacciate su un terrazzo esterno. I ponti panoramici invitano a godersi la navigazione, mentre l’area diving, perfettamente organizzata, dispone di comode vasche d’acqua dolce per il risciacquo delle attrezzature fotografiche e video. I generatori sono silenziosi ed efficienti e garantiscono il massimo comfort anche durante la notte. Infine, le barche d’appoggio spaziose e pratiche insieme all’equipaggio sempre sorridente e disponibile, contribuiscono sin dal primo momento a creare un’atmosfera piacevole e accogliente.
Grazie al bravissimo chef di bordo, tutte le nostre mattine iniziano piacevolmente con un’abbondante colazione nella spaziosa e luminosa sala da pranzo al piano superiore, da dove possiamo goderci i meravigliosi panorami che ci scorrono davanti mentre Gaia naviga silenziosa fra le isole.
Giorno 1 – Relitti, storia e mistero
La nostra avventura subacquea comincia con un salto nel tempo. Il Jake Seaplane, un idrovolante giapponese della Seconda guerra mondiale, giace silenzioso su un fondale sabbioso a pochi metri di profondità. Osservarlo suscita una strana malinconia, sapendo che questo relitto fu colpito dall’artiglieria americana durante il conflitto e che oggi racconta la sua storia in silenzio in fondo al mare. Le lamiere, ormai ricoperte da coralli e spugne policrome, sono diventate casa di pesci farfalla, labridi e piccoli crostacei. Dedichiamo un po’ di tempo a esplorare anche i dintorni, ma il richiamo del relitto è troppo forte, così torniamo indietro pronti a catturare gli ultimi scatti e riprese video per arricchire ulteriormente il nostro reportage di viaggio.
Nel tuffo successivo scendiamo lungo la sagoma imponente dell’Iro Wreck, un cacciatorpediniere giapponese affondato nel 1944 che giace in assetto di navigazione con la prua a circa 20 metri di profondità e la poppa adagiata sul fondale intorno ai 40 metri.
Spostandosi verso poppa si possono ammirare la sala macchine e un grande cannone e, con la dovuta attenzione, penetrare all’interno del relitto per esplorare le varie cabine, compresa quella del comandante.
Le strutture del ponte, ormai interamente colonizzate da spugne, alcionari, gorgonie, grandi ostriche e delicati rami di corallo nero, brulicano di vita: banchi di pesci di varie specie stazionano tra le paratie, mentre solitari pinna bianca pattugliano pigramente il relitto, come custodi silenziosi di questa testimonianza storica.
La terza immersione ci conduce nella Chandelier Cave, una grotta spettacolare accessibile anche ai subacquei meno esperti. Si tratta di un sistema di cinque cavità carsiche collegate da stretti canali, con quattro delle cinque grotte parzialmente sommerse e con sacche d’aria respirabile che permettono brevi pause tra un passaggio e l’altro. Si accede attraverso una volta poco sotto la superficie, superata la quale ci si ritrova in un ampio ambiente con un fondale che scende fino a una decina di metri di profondità. Risalendo verso l’alto si raggiunge la prima camera, dove è possibile togliersi gli erogatori e respirare l’aria della grotta. Questa esperienza si ripete in ogni caverna, ciascuna ornata da stalagmiti e stalattiti che hanno dato il nome di “Chandelier Caves”.
La loro particolarità sta nel modo in cui scintillano alla luce delle torce, creando uno spettacolo magico e affascinante che lascia senza fiato chiunque abbia la fortuna di esplorarle.
All’ingresso delle grotte c’è diverso movimento di pesce e cercando con attenzione è possibile osservare, con un po’ di fortuna, anche il bellissimo Pesce Mandarino.
La giornata si conclude con una interessante notturna a Hafa Adai, un reef molto colorato animato da anemoni e pesci pagliaccio, tartarughe verdi e diverso pesce di barriera.

Giorno 2 – Correnti e predatori
Oggi, a Shark City, è il giorno delle emozioni più intense, grazie a una vita marina che esplode nella sua forma più spettacolare con il fenomeno dello spawning. In alcuni periodi dell’anno, tre giorni prima della luna piena e tre giorni prima della luna nuova, i red snappers nel primo caso ed i humphead nel secondo, si radunano in enormi banchi, talvolta composti da migliaia di individui. Le femmine, in attesa del cambio delle correnti, rilasciano le loro uova mentre i maschi le fecondano liberando lo sperma, che forma una nuvola lattiginosa sospesa nell’acqua.
Le aggregazioni in zone di corrente favoriscono la dispersione delle uova nell’oceano aperto, lontano dal reef dove predatori e condizioni ambientali potrebbero ridurne la sopravvivenza.
Tutto accade in un mare di straordinaria trasparenza, che regala ai subacquei una visibilità eccezionale e la possibilità di assistere a uno spettacolo unico: la riproduzione nella sua forma più pura, dove si rivelano i ritmi segreti della vita marina e l’imprevedibile danza tra prede e i grandi predatori del mare.
Programmiamo la nostra immersione intorno alle sei del mattino, nel tentativo di anticipare le altre imbarcazioni già in zona. Ma non siamo gli unici ad aver avuto questa idea, in quanto alcuni sub sono già sul fondo. Decidiamo allora di spostarci verso un altro settore, dove l’azione è appena iniziata.
Davanti a noi, enormi nuvole di red snapper si rincorrono in movimenti frenetici, formando un vero e proprio muro di pesci di dimensione gigantesca che si innalza dal fondo sabbioso fino quasi alla superficie. Si muovono all’unisono, come un’unica creatura pulsante, creando tunnel e cerchi viventi che lasciano senza fiato chiunque li osservi.
A Sandy Paradise il ritmo rallenta. Qui si accede a una splendida laguna dalle acque color smeraldo, incorniciata da verdi colline che creano un paesaggio paradisiaco. Scendendo gradualmente verso il fondo, a circa -20/25 metri, si apre davanti ai nostri occhi un ambiente sottomarino affascinante, caratterizzato da pinnacoli, aggregazioni di corallo e una ricca varietà di fauna di barriera. Appena immersi un enorme trigone, adagiato sulla sabbia, si allontana in un istante e poco più in profondità, tra i -20 e i -22 metri, ci accoglie un maestoso banco di barracuda che si lascia avvicinare e fotografare senza timore, mentre incurante di noi uno squalo grigio pattuglia lentamente la scena in un incessante e ipnotico viavai.
Ulong Channel è una delle immersioni più celebri di Palau: una drift dive perfetta. Ci lasciamo trasportare da una corrente lieve, scivolando tra canyon di corallo, gorgonie imponenti e qualche barracuda solitario che pattuglia il reef.
Nell’ultimo tratto, dove il tunnel si apre sulla laguna, ci attende uno spettacolo mozzafiato con una dorsale interamente ricoperta da enormi coralli a ventaglio del genere Turbinaria, all’interno dei quali una moltitudine di pesci trova rifugio dai predatori. In tutti i miei anni di immersioni, non ricordo di aver mai visto nulla di simile, un panorama subacqueo davvero unico al mondo.
La giornata si chiude nel migliore dei modi sulla splendida Ulong Beach, con un barbecue serale sotto le stelle che ci regala gioia, emozione e momenti indimenticabili di condivisione, equipaggio compreso.

Giorno 3 – Pareti e tunnel
Le immersioni di oggi hanno il sapore dell’esplorazione, a partire da Siaes Corner, uno dei siti d’immersione più affascinanti della zona occidentale di Ulong Island a Palau. Fa parte di un sistema più ampio di reef e pareti, che comprende anche Siaes Tunnel e altri punti d’immersione vicini.
La visibilità varia generalmente tra i 15 e i 40 metri, mentre l’azione più spettacolare si manifesta durante la corrente entrante, quando le maree e i flussi d’acqua animano la vita marina nella zona del “corner”, dove è possibile osservare grandi banchi di pesci, carangidi, barracuda e squali grigi della barriera (Grey Reef Shark), spesso presenti anche in gruppi numerosi. Le tartarughe caretta e verdi frequentano regolarmente il reef, in particolare le zone più superficiali e tra i pesci di barriera più comuni spiccano fucilieri, anthias, pesci farfalla e pesci angelo.
Il Siaes Tunnel ci regala un’esperienza quasi surreale. Si trova a nord-ovest di Ulong Island, a circa 30 km da Koror e si accede scendendo lungo una parete verticale fino all’ingresso del tunnel che si trova intorno ai 28 metri, mentre il fondo raggiunge i 45 metri. La visibilità varia tra i 15 e i 40 metri, a seconda della marea e delle correnti.
All’interno del tunnel, le pareti e il soffitto sono ricoperte da eccezionali formazioni di corallo nero, grandi ventagli di gorgonia e alcionari, creando nell’insieme un ambiente spettacolare e suggestivo mentre sul fondo sabbioso è comune osservare qualche pinna bianca che riposa, oltre a razze e altre specie di fondale. Quando si entra in questa cavità sottomarina illuminata da grandi finestre di luce naturale, con pareti ornate da una flora esuberante, si rimane estasiati dinanzi a tanta bellezza e si ha l’impressione di esplorare una vera “architettura” naturale.
Siaes Tunnel non è solo un’immersione; è un’esperienza sensoriale, ideale per chi vuole catturare fotografie o video che raccontino la bellezza profonda di Palau. Entrare qui significa varcare la soglia di un teatro naturale dove la vita marina si muove con armonia e grandiosità, lasciando ricordi indelebili a chi ha la fortuna di nuotare al suo interno.
Chiudiamo a Yellow Wall, così chiamata per le colonie di corallo giallo che rivestono la parete come un tappeto luminoso, mentre lungo il percorso si incontrano tanti coralli a frusta, tridacne e una variegata minutaglia di pesce nascosta tra gli anfratti rocciosi.

Giorno 4 – I classici di Palau
È il giorno delle leggende: Blue Holes, Blue Corner, German Channel e Big Drop Off.
Il nome Blue Holes lascia già intuire il tipo di immersione che ci attende. A pochi metri dalla superficie si apre una vasta cavità che sprofonda come un tunnel verticale fino a circa venti metri di profondità e da qui si accede a una grande caverna che conduce a un maestoso arco, l’uscita naturale del percorso subacqueo.
All’interno della grotta, volgendo lo sguardo verso l’alto, si possono ammirare i giochi di luce che filtrano dalle fessure della volta, creando riflessi spettacolari nelle giornate di sole, proprio come è accaduto a noi in quella fortunata immersione.
Poi arriva Blue Corner, l’immersione simbolo di Palau. Qui le correnti possono essere molto forti, ma basta agganciarsi con il reef-hook per assistere a uno degli spettacoli più straordinari del mondo subacqueo. Nelle giornate più favorevoli, il passaggio di aquile di mare, barracuda, mante, tonni, squali grigi e pinna bianca, e talvolta persino di squali toro e martello, regala momenti di pura emozione e adrenalina.
Il German Channel, un canale realizzato all’inizio del Novecento per consentire alle imbarcazioni tedesche di trasportare i minerali dall’isola di Anguar al porto di Koror, oggi è diventato uno dei siti d’immersione più famosi di Palau. Un eccezionale punto di passaggio che conduce al cappello di un reef dove si trova una cleaning station frequentata dalle mante oceaniche che, con eleganti giri concentrici, attendono pazientemente che i pesci pulitori le liberino dai parassiti.
Il fondale circostante è una vasta distesa di sabbia bianca punteggiata da coralli a foglia e, a seconda delle correnti, animata dalla presenza di grandi banchi di barracuda e carangidi, oltre a cernie, squali leopardo e tartarughe.
C’è poi Big Drop Off, una parete che sprofonda nel blu, tappezzata di coralli, spugne e alcionari di ogni forma e dimensione e frequentata da una moltitudine di pesce come pappagallo, pesci scatola, pesci palla e tartarughe.
Giorno 5 – Turtle Cove, German Channel
Il punto d’immersione si trova lungo il bordo esterno del reef di Ngercheu, un angolo di Micronesia dove il mare assume sfumature di blu quasi irreali e la barriera corallina cade a picco nel vuoto. Lungo la parete vertiginosa che scende nel blu si trovano coralli frammisti a spugne colorate e una miriade di pesci di barriera come anthias, chirurghi, farfalla. Le correnti qui sono solitamente moderate ma sufficienti per attirare la fauna pelagica. Non è raro, infatti, vedere passare squali grigi di barriera e pinna bianca che pattugliano il pendio o tonni e carangidi che tagliano l’acqua con movimenti fulminei.
Sono però le tartarughe a rendere Turtle Cove davvero speciale. Spesso compaiono tranquille, librandosi nell’acqua con grazia oppure adagiandosi tra i coralli o sulla sabbia del plateau più in basso, e non è raro vederle accovacciate all’interno di qualche fessura della parete mentre si riposano, per la gioia di fotografi e videomaker che hanno la possibilità di riprenderle in una situazione di totale tranquillità.
Il ritorno alla German Channel non delude: due mante si muovono lentamente sopra la sabbia, accompagnate da banchi di jackfish che si muovono come un’unica entità argentata, poi cernie e qualche squalo furtivo.

Giorno 6 – Ultimi tuffi
A Ngerchong, il nostro gruppo purtroppo sbaglia il percorso e solo negli ultimi dieci minuti iniziamo a vedere un miglioramento con bei coralli a frusta e assembramenti di madrepore che si intravedono più in alto rispetto alla nostra quota.
Usciti dall’acqua veniamo a sapere dagli altri gruppi che poco distanti da dove eravamo, il reef presentava avvallamenti di corallo di ogni genere e un’incredibile ricchezza di vita minuta con nudibranchi, pesci mandarino e gamberetti pulitori, mentre tra i coralli nuotavano pesci farfalla e labridi colorati. Peccato, però può succedere.
Un ultimo passaggio a Big Drop Off chiude idealmente il cerchio, riservandoci non una semplice parete che precipita nel blu, ma una sorprendente esplosione di vita e di colori.
La sera a bordo ci attende a sorpresa una Cocktail Night. Si canta assieme a uno bravissimo quartetto di musicisti facenti parte dell’equipaggio, e si brinda all’amicizia, alle immersioni condivise e a quella connessione profonda che il mare sa creare tra le persone.
Giorno 7 – Le Rock Islands, il cuore verde e blu di Palau
Nel cuore della Micronesia, tra Koror e Peleliu, si estende uno degli scenari naturali più straordinari del Pacifico: le Rock Islands. Oltre trecento isolotti calcarei, dichiarati nel 2012 patrimonio dell’Unesco, che emergono dal mare come sculture ricoperti da una fitta vegetazione tropicale e circondati da lagune di un turchese abbagliante raggiungibili solo in barca.
È qui che Vincenzo, il capobarca della Solitude Gaia, ci ha organizzato una piacevolissima escursione, approfittando del tempo a disposizione prima del trasferimento in aeroporto.
Tra tutte queste meraviglie, una delle immagini simbolo di Palau è l’Arco di Rock Island, una formazione rocciosa modellata dal vento e dalle onde, che crea un perfetto arco naturale sospeso sull’acqua. Si trova nella zona meridionale delle Rock Islands, ed è diventato uno dei soggetti più fotografati dell’arcipelago.
Tra le Rock Islands di Palau si nasconde la Milky Way, una piccola laguna dal colore lattiginoso, dovuto ai fanghi calcarei che ricoprono il fondale. Qui, dove l’acqua assume sfumature di turchese e bianco creando un effetto quasi irreale, le guide raccolgono il fango e invitano i visitatori a cospargersene viso e corpo, in un rituale divertente e rilassante. Dopo una breve attesa, un tuffo nelle acque della laguna scioglie il fango e lascia sulla pelle una piacevole sensazione di freschezza e benessere.
Con un piacevole spuntino su un’isoletta lussureggiante si conclude questa incredibile crociera.
Ogni immersione in Micronesia è stata un incontro con la storia, con la natura e con sé stessi. A bordo della Solitude Gaia abbiamo trovato non solo comfort e professionalità, ma anche un profondo senso di appartenenza, grazie a un gruppo di appassionati uniti dallo stesso amore per il mare. E quando l’aereo lascia l’arcipelago alle nostre spalle, il pensiero corre ai colori del reef, alle emozioni vissute e alle giornate trascorse troppo velocemente.

La Micronesia non si dimentica, ma resterà nei nostri cuori per sempre.
Un grazie di cuore a Elena, titolare di Mete Subacque, perché senza di lei e la sua impeccabile organizzazione, questo viaggio straordinario non sarebbe stato possibile.
Foto di Renato la Grassa
Mete Subacque, per info e prenotazioni
Mete Subacque è un marchio creato da subacquei professionisti e operatori turistici che lavorano da anni nel settore ma che soprattutto viaggiano e si immergono per il proprio personale piacere. Vogliamo comunicarvi la nostra passione per questo fantastico “Pianeta Blu” e condividerla con Voi accompagnandovi in luoghi paradisiaci di rara bellezza.
Leggi anche:




















