In alcuni luoghi non è raro, anzi assai frequente, eseguire le immersioni in corrente.
Luoghi bellissimi come le Maldive, la Polinesia, la Malesia, e molti altri sono infatti interessati da forti correnti, spesso anche insidiose, croce e delizia dei sub che vi si immergono.
Infatti, se da un lato forti correnti comportano qualche disagio ai sub (soprattutto neofiti) che vi hanno a che fare, dall’altro lato assicurano quasi sempre la presenza di pesce di grosse dimensioni e banchi di pelagici, i quali rendono l’immersione ancora più bella ed entusiasmante.
Negli anni ho avuto molte occasioni di immergermi in corrente e devo dire che alcune sono state spettacolari, pur non amandole troppo perché mi rendono più difficile, a volte impossibile fotografare.
Ricordo però sempre come fantastiche le immersioni nelle pass della Polinesia Francese dove venivamo trascinati per quasi tutta la durata dell’immersione e il mondo passava di fianco a noi, senza far caso alla nostra presenza. Centinaia di squali, delfini, mante… ricordi indelebili di esperienze rare e costose.
Le mie migliori drift dive
1) Polinesia Francesce: Tiputa Pass – Raingiroa
2) Maldive: Cocoa Kandu – Atollo di Male Sud
3) Malesia: Midreef – Sipadan
4) Egitto: Tiran – Sharm El Sheikh
5) Indonesia: Likuan 2 – Bunaken
A fronte di bellissime esperienze ne ho avute anche di negative: le mie peggiori immersioni in corrente le ricordo con meno piacere alle Gili Trawangan ma in questo caso la colpa era della cattiva gestione del diving, non del posto sicuramente (mio reportage qui).
Le immersioni in corrente
Quando ci si reca in questi luoghi per immergersi, è quindi necessario avere una minima preparazione ed esperienza subacquea, in quanto la presenza delle correnti, specialmente quelle forti, rende un po’ più difficoltosa del normale la gestione dell’immersione, tanto che alcune didattiche dedicano alla drift dive una vera e propria preparazione ad hoc.
In ogni modo, si può godere di una bella immersione in corrente avendo una buona preparazione e un buon assetto in acqua, un po’ di esperienza e soprattutto una buona guida subacquea che, grazie alla conoscenza del luogo di immersione e a una buona pianificazione della stessa, permetta di sfruttare al meglio il lato divertente della drift dive limitando quello più faticoso.
L’attrezzatura utilizzata per le immersioni in corrente è la stessa che si utilizza per tutte le altre, anche se in questo caso è bene avere con sé alcune componenti dell’attrezzatura che non sempre vengono utilizzate nelle immersioni non interessate da correnti: si sta parlando dei guanti, importanti nei casi in cui si renda necessario aggrapparsi alle rocce o agli scogli della parete o del fondale e del pedagno, necessario a segnalare la propria presenza in caso di allontanamento dal gruppo o alla barca che dovrà recuperare il gruppo in superficie al termine dell’immersione.
Infatti, nelle immersioni in corrente – dovendo essere pianificate in modo da assecondare il flusso della corrente – il punto di partenza e di arrivo dell’immersione raramente coincidono; la barca di appoggio, non sarà quindi ormeggiata al punto di partenza in attesa dell’arrivo dei sub, ma dovrà spostarsi seguendo anch’essa l’itinerario seguito dai subacquei per andare a riprenderli nel punto in cui questi riemergeranno.
Quando le correnti interessano non solo il fondale, ma anche la superficie del mare, la vestizione avverrà necessariamente sulla barca, per evitare che la corrente trasporti il subacqueo in fase di vestizione lontano dal gruppo e dal punto di immersione pianificato, oltre a inutili fatiche, affanno e pericolo per il subacqueo stesso; per gli stessi motivi, ci si butterà di regola con il GAV sgonfio, in modo da offrire meno “vela” alla corrente.
La drift dive viene solitamente pianificata in modo da assecondare la direzione della corrente, permettendo così al subacqueo di lasciarsi trasportare dalla corrente e di godere del paesaggio che gli si presenta senza alcuno sforzo, senza nemmeno la necessità di muovere una pinna.
A seconda della pianificazione dell’itinerario di immersione, sarà a volte necessario correggere la rotta determinata dalla corrente: in tal caso sarà necessario pinneggiare in maniera obliqua rispetto alla corrente, in modo da spostarsi pur assecondando il flusso naturale della corrente, mentre è sconsigliato tentare di procedere controcorrente, in quanto anche correnti di modesta entità sono comunque difficili da contrastare e comportano un eccessivo affaticamento, con la conseguenza di un alto consumo di miscela, che causerà – nella migliore delle ipotesi – una conclusione anticipata dell’immersione.
Per gli stessi motivi, nel caso in cui fosse necessario fermarsi per attendere il gruppo o il compagno di immersione o per osservare qualcosa, è consigliabile – ove possibile – aggrapparsi alle rocce o al fondale, evitando di affannarsi nel tentativo (spesso inutile) di contrastare il flusso della corrente.
Walter Fratto Per la mia più bella ed esaltante immersione in corrente (con andata a -20 e ritorno da -10 a -3) non sono dovuto andare molto lontano: la parete tra Bagnara e Palmi, in Calabria… semplicemente unica…