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Home Articoli Immersione nel ghiaccio dell’Antartico

Immersione nel ghiaccio dell’Antartico

07/10/2003

Autore: Peter Brueggeman
Traduzione: Marco Daturi

Come entri sotto una coltre di ghiaccio spessa due metri per immergerti?

Usando un grosso trapano! Parte dell’equipaggio guida un cingolato in un posto per l’immersione vicino McMurdo Station che monta una grande trivella sul retro di un veicolo appositamente costruito per bucare il ghiaccio. Questi buchi verranno usati dai sub della McMurdo Station per scendere sotto il ghiaccio

Vengono scavati due buchi, uno principale e uno secondario di sicurezza vicino al primo.

Il team porta una capanna sul posto dell’immersione e la parcheggia proprio sul foro principale che è appena stato scavato. Come si vede dalla foto, la neve viene ammucchiata a lato della capanna, base dell’immersione, per assicurarla dalla forza del vento dell’Antartico; in caso contrario la nece sarebbe entrata nella capanna. Riscaldato l’interno con una stufetta, i sub trovano riparo mentre si vestono e mentre entrano ed escono dall’acqua.

Questo è il buco principale all’interno della capanna. L’acqua è vicina al bordo e i sub devono risalire i due metri di spessore del ghiaccio prima di uscire dall’acqua. Ovviamente il sub non deve soffrire di claustrofobia! Sotto il ghiaccio del mare c’0è uno stratro composto da piccoli cristalli di ghiaccio e grandi piastrine; questi vengono mossi dalle bolle dei sub e galleggiano nel buco, come si vede nella foto. Viene usato un lungo bastone per tenere il buco aperto e libero dal ghiaccio.

Una sagola piombata viene lasciata nel buco principale per l’immersione accessoriata di bandiere bianche e gialle, due o tre luci stroboscopiche e una bombola con erogatore di emergenza. Questa fune può essere usata per entrare ed uscire nel caso di forti correnti sotto il ghiaccio ma è anche un riferimento per le soste di sicurezza per evitare di incorrere nelle malattie da decompressione. Le bandiere possono essere viste da vicino ma da lontano il sub vede sempre le strobo.

Il buco secondario è di sicurezza e viene fatto all’aperto, fuori dalla capanna, ma non molto lontano. Viene usato nel caso il principale fosse bloccato da una foca. La parte superiore del foro viene marcata con un asta con una bandiera e coperta con un tappo e della schiuma quando non è usata, per prevenire la formazione di ghiaccio. Quando un sub guarda verso l’alto vede una luce forte scendere dall’alto di una giornata di sole perchè il buco è all’aperto e non sta sotto la capanna. Questo facilita il sub nel ritrovare il buco sotto la capanna anche da lontano. E’ facile rimanere in sicurezza stando vicino a questi due buchi. Solitamente c’era una debole corrente così i sub non dovevano preoccuparsi di essere portati via dalla corrente. Non c’erano onde a complicare le attività. Grazie al soffitto di ghiaccio non c’erano onde a condizionare le operazioni in superficie. In più non dovevamo preoccuparci delle maree. I movimenti delle maree dell’Antartico sono unici negli oceani del mondo perche non ci sono masse importanti di terra che impediscono il dondolio Est/Ovest delle maree intorno al continente Antartico dove il movimento è principalmente un’onda progressiva, e l’alta marea avviene di giorno.

Se è molto freddo, come nelle condizioni di forte vento, come mostrato qui sotto, una crosta di ghiaccio si forma velocemente sul buco secondario. La crosta deve essere rimossa per permettere ai sub di uscire da qui in caso di emergenza.

L’immersione nel ghiaccio partendo dalla capanna è un lusso in confronto ad una fatta a cielo aperto. Per immersioni lontane dalla McMurdo Station, una capanna potrebbe non essere disponibile. I sub entrano nell’acqua attraverso buchi nelle croste di ghiaccio, sia fatti dalle foche che dall’uomo. Questo buco è stato fatto da una foca e diviso con loro. Le foche allargano i i bochi nel ghiaccio per un loro uso e li mantengono aperti per tutto l’anno. Se non ci sono buchi di foca i sub possono aprirli usando utensili o seghe elettriche.

Qui sotto la vista si un sub quando guarda il buco usato dal nostro team. Le foche mantengono aperti questi buchi usando i loro denti, strofinandosi intorno alla crosta di ghiaccio del buco, rodendo il ghiaccio. Questo è il motivo per cui i loro buchi appaiono così rotondi. Se i sub sono gentili e lo chiedono prima le foche permettono di usare i loro buchi. I sub non devono indugiare troppo perchè le foche li hanno bisogno per respirare quando sono in acqua, e per entrare e uscire dall’acqua. Un membro del nostro equipaggio è stato morso sul posteriore mentre galleggiava nel buco della foca. Un altra persona ha dovuto aspettare ad uscire mentre due foche lottavano per chi doveva entrare prima in acqua.

Ringraziamo per l’articolo Peter Brueggeman, Direttore del Scripps Institution of Oceanography Library – Università della California,  San Diego

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.


TAGimmersione immersioni
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