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Home Articoli Medicina e tecnica La Vista

La Vista

06/12/2003

Autore: Michael Wagensommer

Premessa

Nella pratica quotidiana della mia professione di ottico – optometrista spesso mi viene chiesto come e con quali mezzi, correggere i difetti refrattivi per poter praticare sport e in particolar modo gli sport acquatici. Avendo oltretutto una passione per la pesca subacquea e spesso praticando l’immersione con autorespiratore, ho sviluppato un piccolo "trattato" su come andare per mare e vedere tutto con nitidezza.
In queste poche righe non mi soffermerò ad analizzare uno per uno i vari vizi di refrazione che interessano più del 50% della popolazione italiana, ma commenterò i vari metodi di correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia; ponendo particolare attenzione per chi pratica le immersioni a qualsiasi livello. .

La maschera subacquea è sempre stato il tramite tra noi e l’ambiente che visivamente analizziamo, in qualsiasi battuta di pesca, e chiunque avesse una vista "terrestre" non propriamente acuta riportava il suo problema anche sotto la superficie del mare. La maschera, quindi, come l’occhiale, è il mezzo con cui correggere la nostra vista sott’acqua, e, proprio come un occhiale, può essere corredato di lenti ottiche.
I miopi, affetti o meno da un lieve astigmatismo, possono comodamente scegliere una maschera per pescasub e farsi sostituire i vetri con lenti graduate direttamente dalla casa costruttrice della stessa maschera, che quasi sempre prevede di inserire nel listino questi optional. La spesa in questo caso è sicuramente piuttosto contenuta e la qualità delle lenti è discreta. Unico consiglio è quello di porre una maggiore attenzione alla manutenzione della propria maschera, in quanto graffi, sabbia e salsedine con il tempo possono diminuire la qualità ottica, e quindi visiva delle lenti stesse.
Gli ipermetropi, gli astigmatici o persone con un alto grado di miopia possono invece correggere la propria maschera, portandola in un centro ottico specializzato per farsi realizzare delle lenti personalizzate. Tali lenti hanno una superficie esterna piatta e vengono sagomate con la stessa forma delle lenti della nostra maschera, per poi essere quindi incollate con una colla speciale su di esse.
Il risultato è ottimale e, se il lavoro è ben eseguito, non si notano assolutamente gli incollaggi, mentre la resa ottica è molto buona. Con questa tecnica si possono realizzare anche delle maschere bifocali. Queste ultime sono utili ai pescasub over 40 che, con l’andare dell’età, oltre ad un difetto refrattivo per distanza, presentano anche una forma di presbiopia più o meno accentuata, che limita la visione nelle zone vicine. Risulta comodo, infatti, guardare l’orologio o cercare il coltellino, sistemare il sagolino del fucile o finire una preda, ed avere nel contempo una buona visione al punto prossimo. Le lenti da sagomare diventano quattro: due più grandi per il lontano e due più piccole per il vicino, posizionate ovviamente nella parte bassa. L’effetto estetico non e’ gradevolissimo ma il funzionamento e’ garantito. I costi per una realizzazione così personalizzata, sono alti, proprio perché sia le lenti, che la lavorazione e gli incollaggi, sono piuttosto complicati e richiedono qualche giorno di lavoro. Comunque un costo complessivo di 100 o 130 Euro e’ un prezzo equo.

Le lenti a contatto (LaC) sono un altro ottimo strumento per correggere i difetti visivi dei pescatori subacquei. Come sulla terraferma, in acqua le lenti a contatto risolvono problemi di miopia, ipermetropia e astigmatismo. Da qualche anno sono addirittura in commercio delle LaC multifocali, ovvero in grado di correggere le due forme associate di miopia e presbiopia. Le LaC si dividono in due grandi famiglie: morbide e rigide, e da diversi anni ormai le prime sono generalmente di due tipi: "Classiche", più durevoli, e " usa e getta", usate per un breve periodo e poi sostituite.
Immergersi con le LaC non e’ un problema; bisogna ricordarsi di non allagare la maschera e di tenere gli occhi chiusi se ciò avviene, per non perderle. Le lenti morbide sono senz’altro molto comode e correggono la quasi totalità dei difetti visivi anche associati, si possono portare per diverse ore e otticamente sono perfette. Le lenti semirigide sono meno comode e hanno bisogno di qualche giorno, talvolta qualche settimana, per adattarsi alla nuova correzione, otticamente e fisiologicamente sono eccezionali ma per lo sport sono decisamente meno indicate, a causa della loro mobilità e quindi della loro facilità a perdersi.
A questo punto apriamo una ulteriore parentesi sulle lenti a contatto. Oggi le tecniche costruttive e la disponibilità di una gran varietà di polimeri per la realizzazione delle lenti stesse hanno raggiunto livelli eccezionali e ognuno di noi è in grado di soddisfare le proprie esigenze. Bisogna però rivolgersi sempre ad un ottico- optometrista specializzato in Contattologia, per sottoporsi ad un’attenta analisi refrattiva e per determinare il miglior prodotto per il singolo caso. Non importa se si è orientati su un prodotto di tipo usa e getta o per una lente tradizionale, l’importante è che la lente sia idonea per la correzione del vostro difetto e in sintonia con le esigenze fisiologiche dei vostri occhi. In termini di costi oggi il mercato offre opportunità per tutte le tasche e per tutte le esigenze. I prodotti monouso hanno costi più bassi (anche se sarebbe opportuno valutare la spesa totale a fine anno) e richiedono una manutenzione meno accurata; del resto, la loro perdita non risulta un gran danno in termini economici. Dall’altro lato, le lenti tradizionali costano inizialmente di più ma garantiscono maggior sicurezza dal punto di vista correttivo e fisiologico. Un accenno particolare va alle lenti rigide. Fino a qualche anno fa sembravano essere superate, in quanto le lenti morbide si sono talmente evolute da riuscire nell’intento di correggere la quasi totalità dei difetti refrattivi. In realtà, la lente SRGP (SemiRigida Gas Permeabile) è altamente biocompatibile, ben si adatta alle strutture del segmento anteriore dell’occhio ed è l’unica in grado di correggere il cheratocono. Il cheratocono è un’anomalia della cornea (ultimo strato dell’occhio) che genera un astigmatismo irregolare, piccolo e raccolto, con una conseguente, drastica riduzione della visione, e che non può essere corretto con lenti morbide. Chi è affetto da questa degenerazione corneale può solamente usare SRGP, disegnate e realizzate per il proprio occhio: otticamente perfette, correggono la vista in maniera ottimale e consentono di praticare sport, a patto che venga condotta una scrupolosa manutenzione delle lenti stesse. Le SRGP hanno anche un altra applicazione molto interessante, ma poco conosciuta in Italia: l’ortocheratologia. Questa consiste nell’applicazione di particolari lenti semirigide, caratterizzate da un disegno interno che sfericalizza nuovamente le curvature corneali, abbassandone l’apice. Detto in termini più comuni, adattano la cornea al disegno della lente, consentendo un netto miglioramento dei difetti visivi. La tecnica è totalmente non invasiva e presenta un grande vantaggio: consente di portare le lenti per poco tempo e, una volta tolte, la visione rimane nitida relativamente a lungo. Più l’utilizzo delle semirigide è costante e più dura l’effetto della visione senza alcun ausilio. Spesso si utilizzano le SRGP per due, o massimo tre, giorni a settimana, mentre nel resto del tempo si è liberi da ogni obbligo di indossare mezzi correttivi. Il sistema è molto utile per chi pratica sport e ha paura di perdere o rompere le lenti. Inizialmente le SRGP destinate all’ortocheratologia, come delle normali semirigide, necessitano di un breve periodo di adattamento, ma presentano il notevole vantaggio di poter ottenere una buona visione senza l’apporto di alcun strumento di correzione. Per questo sono molto adatte agli appassionati di pescasub.

Da diversi anni, e soprattutto nell’ultimo periodo, ha avuto una grossa risonanza la correzione chirurgica della miopia con il laser ad eccimeri. Si tratta di un intervento di microchirurgia del segmento anteriore della cornea, con un laser ad alta definizione che abla la superficie corneale, in modo da correggere il difetto refrattivo. Oggi questa tecnica si differenzia principalmente in due tipi di intervento: il PRK, che corregge miopie medio basse e interviene sulla superficie corneale, e il LASIK, che corregge miopie medio alte. Questo presenta un procedimento più complesso: dopo aver sollevato un lembo corneale con un apposito strumento, il laser abla in una struttura più interna della cornea, infine si procede al riposizionamento del lembo precedentemente sollevato. Oggi ambo le tecniche e le loro varianti sono in grado di correggere anche astigmatismi più o meno elevati e, ultimamente, gli oftalmologi hanno messo a punto persino un laser ad olmio per le correzioni delle ipermetropie; ma in quest’ultimo caso la tecnica non è stata ancora così sviluppata come nel laser ad eccimeri. Comunque sia, la prima cosa da fare prima di sottoporsi a tale intervento chirurgico è quella di rivolgersi ad un oculista oftalmologo specializzato in microchirurgia oculare, che attesti l’idoneità all’intervento. Per quanto riguarda l’immersione dopo un intervento al laser bisogna dire che, dopo un breve periodo di convalescenza post operatorio, e l’assunzione di alcuni farmaci che l’oculista prescrive al paziente. Tali tecniche sono definitive, quindi è sempre meglio affidarsi a professionisti che abbiano una profonda conoscenza della materia e che siano attenti alle particolari esigenze di ognuno di noi. E’ comunque possibile praticare un cosiddetto “ritocco”, se è necessaria un’ulteriore correzione o un adattamento di particolari lenti a contatto per incrementare il visus.

La pratica della caccia sub ha come caratteristica principale quella di avere una buona vista che ci permetta di individuare la nostra preda, prima che lei individui noi. Una visione nitida sicuramente ci aiuta nella pratica del nostro sport, così come ci è indispensabile nelle nostre attività giornaliere. Oggi fortunatamente abbiamo a disposizione più d’una soluzione per risolvere i nostri problemi di vista e, con un po’ di pazienza e consigliati nella maniera giusta, possiamo sicuramente rendere ottimale il nostro sistema visivo, per godere a pieno delle meraviglie che ci regala la nostra passione per il mare.

Michael Wagensommer

Visitate il sito di Michael, più di 20 anni di mare vissuto: www.ilmiomare.net

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.
 


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