L’apnea è molto più di una disciplina sportiva. È un percorso personale, profondo, che unisce tecnica, controllo mentale e ascolto interiore. Ogni immersione diventa un’occasione per mettersi alla prova, dove la vera sfida non è contro il mare, ma contro i propri limiti mentali ed emotivi.

Il vero avversario è interno
Nel silenzio dell’acqua, lontano dai rumori della superficie, l’apneista affronta un mondo diverso. Non è la profondità a spaventare, né l’assenza d’aria: è la mente che inizia a generare dubbi, paure, scenari di pericolo. La paura di restare troppo sotto, di perdere il controllo o di non riuscire a tornare su è comune e comprensibile.
Queste sensazioni non sono campanelli d’allarme infondati, ma risposte istintive (necessarie alla sicurezza, meccanismi di autoprotezione necessari). spesso però non corrispondono a un pericolo reale, ma a una reazione emotiva. Imparare a riconoscerle e gestirle è una parte essenziale del percorso dell’apneista.

Il ruolo della mente in apnea
In apnea, la forza fisica conta meno di quanto si pensi. Ciò che conta davvero è la capacità di mantenere la calma, di respirare con consapevolezza prima dell’immersione e di restare concentrati durante ogni fase.
Il nostro corpo è predisposto per affrontare la carenza di ossigeno grazie a meccanismi naturali, come il diving reflex: il battito cardiaco rallenta, il flusso sanguigno si concentra sugli organi vitali, la milza rilascia più globuli rossi. Tuttavia, se la mente va in tilt, questi meccanismi si indeboliscono. Per questo motivo, molti apneisti affiancano alla preparazione fisica anche pratiche come lo yoga, la meditazione, la respirazione consapevole e le visualizzazioni guidate come preparazione fisica come abbiamo visto nell’articolo “I benefici dello yoga in apnea” sono utili per migliorare le performance.

Il limite è nella testa
Il corpo è spesso in grado di andare oltre ciò che la mente suggerisce. La sensazione di non farcela, infatti, arriva ben prima che si raggiunga un limite fisiologico reale. È causata dall’aumento della CO₂ nel sangue, che stimola il bisogno di respirare. Distinguere questo segnale da un vero stato di emergenza richiede esperienza, ascolto e controllo mentale.
Ogni apneista conosce quel momento in cui il corpo vuole risalire, ma la mente, se ben allenata, sa che è possibile restare ancora qualche secondo. Superare consapevolmente quel confine significa crescere, in acqua e nella vita.
Strategie per affrontare la paura
Ecco alcune tecniche utilizzate dagli apneisti per gestire la paura e migliorare le proprie prestazioni:
- Respirazione preparatoria: respirazioni lente e profonde aiutano a calmare il sistema nervoso e a entrare in uno stato di concentrazione.
- Visualizzazione mentale: immaginare ogni fase dell’immersione aiuta a preparare la mente all’esperienza.
- Progressione graduale: ogni piccolo traguardo raggiunto rafforza la fiducia e la consapevolezza.
- Allenarsi in sicurezza: mai immergersi da soli. Avere un compagno è fondamentale, sia per la sicurezza sia per il supporto psicologico.
L’apnea come scuola di vita
Molti praticanti raccontano che l’apnea ha trasformato non solo il loro rapporto con l’acqua, ma anche con sé stessi. Trattenere il fiato diventa un esercizio di presenza, un modo per imparare a gestire ansia, tensione e pensieri invasivi. È una forma di meditazione attiva che allena mente e corpo a lavorare insieme. Fare un mantenimento/allenamento presso strutture natatorie aiuta sicuramente nella preparazione fisico/mentale per un miglior approccio all’apnea profonda del mare.

Conclusione
In un mondo dominato dalla velocità, dall’iperconnessione e dallo stress, l’apnea offre un’alternativa preziosa: il silenzio, la lentezza, l’ascolto profondo. Ma trattenere il respiro non basta. Bisogna imparare a restare nel momento, ad accogliere la paura, a conoscerla e a superarla in modo sicuro e consapevole.
Perché in apnea, come nella vita, superare i propri limiti non significa forzarli, ma comprenderli. Solo così è possibile andare un po’ oltre, sempre nel rispetto del corpo, della mente e con il supporto di chi condivide la passione per il mare.
di Jimmy Muzzone in collaborazione con ApneaSicura (\www.jimmymuzzone.com)
Photo: Jimmy Muzzone (www.jimmymuzzone.com)