Succede in un’immersione a New Bay: un polpo gigante del Pacifico si avvicina a un gruppo di subacquei, afferra una videocamera, la trasporta per alcuni minuti e sembra quasi “scattarsi un selfie”. Un titolo che suona come puro clickbait, ma che apre la porta a una riflessione più seria su curiosità animale, intelligenza e interazione tra mondi.
Un comportamento che non sorprende (chi conosce i polpi)
Chi ha familiarità con il comportamento dei polpi lo sa: non si tratta di spettacolarizzazione gratuita. Il polpo gigante del Pacifico (Enteroctopus dofleini) è una delle creature più intelligenti dell’ambiente marino. Capace di manipolare oggetti, aprire contenitori e risolvere problemi complessi, è noto per la sua tendenza a esplorare qualunque oggetto non familiare, utilizzando i tentacoli come veri e propri strumenti cognitivi.
Nel video in questione, l’animale si avvicina con calma, afferra la videocamera e la tiene con sé per circa cinque minuti. Non è aggressivo: semplicemente sta esaminando un oggetto nuovo, come farebbe in natura con un granchio o con un elemento del fondale.
Selfie? No, esplorazione
Nel video si parla di “selfie”, ma è evidente che per il polpo si tratta di un’esplorazione istintiva e complessa, non di un comportamento assimilabile alla nostra abitudine di autorappresentarci. L’animale afferra l’oggetto, lo studia, lo porta sotto di sé. È un gesto perfettamente coerente con la natura tattile e intelligente di questa specie, capace di trasformare ogni novità in un’occasione per apprendere.
In mare siamo ospiti
Quando ci immergiamo, entriamo nel mondo di altre specie. Strumenti come videocamere, fari e accessori subacquei sono corpi estranei, che attirano l’attenzione e stimolano reazioni. In questo caso il polpo ha persino “spento” la videocamera con i tentacoli, evitando di consumare batteria. Coincidenza? Forse. Ma resta il fascino dell’incontro.
Chi fa immersioni regolarmente lo sa: ogni tanto si assiste a comportamenti sorprendenti, piccole interazioni tra l’ambiente marino e ciò che portiamo con noi. Oggetti, luci, sagome, suoni. L’importante è ricordare che siamo ospiti temporanei in un ecosistema che merita rispetto, silenzio e osservazione.
Ti è mai capitato di vedere un animale marino interagire con un oggetto “alieno”?
Scrivicelo nei commenti