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Home Articoli Medicina e tecnica Team Diving – un gioco di squadra
team diving

Team Diving – un gioco di squadra

05/09/2018

Le agenzie per la subacquea ricreativa sostengono da sempre il sistema di coppia, definiscono non desiderabile immergersi in un gruppo composto da più di due sub, e mettono al bando l’immersione in solitaria. Secondo la BSAC il “trio diving” è spesso causa di incidenti fatali.

Al contrario le agenzie per il diving tecnico incoraggiano i sub a immergersi in team, e spesso 3 è considerata la dimensione ottimale per una squadra. Come si spiega questa incongruenza?

In realtà è una contraddizione apparente, come vedremo molti dei principi del buddy diving possono essere applicati senza troppe differenze al team diving.

La maggior parte dei sub ricreativi non ha familiarità col trio diving: il sub è preparato per immergersi sempre in coppia, immergersi in un trio può sembrare strano. Eppure può capitare nel mondo della subacquea ricreativa che un trio venga assemblato all’ultimo momento per ovviare a un problema frequente: i sub sono in numero dispari. Esiste pochissima teoria su come abbinare i subacquei, e alla fine il trio assemblato a caso avrà problemi molto più probabilmente di una coppia affiatata. Se un problema si presenta il terzo incomodo intervenendo per aiutare rischia di fare ancora più confusione, e in molti casi due dei sub si isolano seguendo qualcosa e il terzo si perde. In tutti questi casi i sub non si stanno comportando come una squadra, un team, ma solo come un trio assemblato a caso.

Ci sono svantaggi anche nel sistema di coppia. Di solito si parla di dipendenza dal buddy: non dobbiamo pensare al nostro buddy come a qualcuno messo lì per risolvere i nostri problemi. Al contrario, il buddy di solito si fa i fatti suoi proprio quando avremmo bisogno di lui… A volte il buddy system esiste solo come nome, i compagni passano il tempo sott’acqua stando vicino, ma in realtà non sono pronti ad aiutarsi. Agiscono come due solo divers, senza l’attrezzatura, la preparazione e l’esperienza necessarie per risolvere eventuali problemi da soli.

Se la scarsa abilità come buddy può passare inosservata nell’immersione ricreativa, l’abilità ad agire come team nella subacquea tecnica, con l’aumentare del numero dei sub e della difficoltà dell’immersione è necessaria e va coltivata attraverso allenamenti e prove.

team diving

team diving

Un efficace team diving è qualcosa di più che immergersi in più di due. Team diving è uno stile in cui si pianifica in anticipo di immergersi in 3 o più sub, con allenamento, pratica e preparazione adeguati. Nel sistema di coppia devi mantenere il contatto con un’altra persona. In un trio hai due sub da tenere sotto controllo, che significa passare più tempo a controllare il terzo. I tre si muovono indipendentemente, per cercarsi, e questo rende le cose ancora più difficili per tutti. Se ti immergi in quartetto dovrai controllare 3 sub, e adesso passi più tempo a guardare gli altri che a guardare il relitto. Relitto? Quale relitto?

Questo avviene perché il sub non sa da che parte girarsi per cercare gli altri. Uno dei principi chiave nel team diving è avere delle posizioni concordate. Questo significa che per controllare due compagni, non dovrai cercarli ruotando di 360°, alzando e abbassando la testa, ma saprai sempre dove trovarli.

Comunemente quando ci si immerge in trio si procede in fila, o affiancati, o a punta di freccia. La posizione affiancati funziona bene in un drift dive, o quando si procede sul ponte di un relitto ben conservato. In questo caso il sub a destra e quello a sinistra controlleranno solo la posizione di quello al centro, come in un sistema di coppia. Quello al centro dovrà controllare entrambi i compagni, e ne sarà controllato.

La formazione in fila indiana funziona bene se i sub nuotano attorno alle murate del relitto, attorno a un reef, in passaggi stretti o in parete. In questo caso chi sta davanti deve controllare chi lo segue, chi sta in mezzo controlla (ed è controllato) dagli altri due, il terzo controlla solo chi sta in mezzo. La terza posizione è la più esposta, perché è controllata solo dal secondo quando si gira, ma il livello di sicurezza è uguale in una coppia che procede in fila.

La posizione a punta di freccia funziona in molte situazioni: uno guida (la punta della freccia) e gli altri due lo seguono appaiati. Questa formazione somiglia a una coppia con l’aggiunta di un singolo di fronte, e può risultare gradita a chi è abituato al sistema di coppia. Si potrebbe pensare anche a una punta di freccia rovesciata, due davanti e uno dietro, ma i due davanti tendono a concentrarsi sul compagno di fianco e a dimenticarsi di quello che hanno dietro.

Se si procede in fila indiana, si applicano gli stessi principi a gruppi di 4 o più. Come alternativa due coppie di sub possono muoversi in formazione quadrata. In tutti i casi è importante che ogni sub sappia chi deve tenere sotto controllo e sia abbastanza vicino per assisterlo(i) nel caso di problemi. Ci vuole consapevolezza, e un controllo continuo, che può essere facilitato dall’uso di torce per segnalare la propria posizione. Finché vedi il fascio di luce di chi segue, non hai bisogno di voltarti per controllarne la posizione. E chi segue in caso abbia bisogno di assistenza può richiamare l’attenzione di chi precede agitando la torcia.

team diving

team diving

Un team forte di solito è composto da sub esperti, autosufficienti e preparati per ogni situazione. Allenamento e pratica sono essenziali perché il team diving funzioni bene. Ogni membro del team dovrebbe condividere con gli altri l’approccio. Come succede in ogni gioco di squadra: una squadra può avere i migliori giocatori che il mercato offre, ma diventa la migliore solo con un efficace allenamento come team.

Quando un team è composto da sub esperti e ben preparati, allora in effetti l’immersione è sicura. In caso si presenti un problema ci saranno diverse opzioni per risolverlo, più gas da respirare, più possibilità di individuare il problema, più idee per risolverlo. Ad esempio un membro del team può iniziare la manovra di salvataggio, mentre un altro manda in superficie il pedagno, un terzo può semplicemente fare da riferimento per aiutare tutto il gruppo a mantenere la profondità.

L’immersione in team è semplificata dalla standardizzazione. La comunicazione riesce bene solo se i segnali sono standardizzati, e concordati nel caso di segnali importanti per il tipo di immersione che stiamo facendo.

Standardizzare la miscela di gas è anche importante. Immaginate che uno si immerga in aria e un altro in nitrox: i tempi di non deco varierebbero, annullando i vantaggi di chi si immerge in nitrox. Si dovrebbero standardizzare anche i cambi di miscela respiratoria con la profondità, alcuni team arrivano a standardizzare l’attrezzatura, o almeno certe parti, in modo da poter condividere pezzi di ricambio.

Il concetto di team diving si può estendere a tutti i sub presenti in barca, per lavorare tutti assieme in termini di pianificazione dell’immersione e di supporto dalla superficie, coinvolgendo anche lo skipper e l’equipaggio della barca appoggio che diventano parte integrante del team.

Le abilità necessarie per essere un buon buddy in fondo sono le stesse richieste a un buon team diver. Se in un’immersione ricreativa ci si trova in tre, mantenere fissa la posizione reciproca o concordare dei segnali con la torcia possono migliorare la sicurezza.

team diving

Tutti gli aspetti del team diving possono essere adottati da una coppia di sub  tradizionale. Ognuno dei compagni dovrebbe essere autosufficiente, ma allo stesso tempo sempre attento al buddy e pronto ad aiutarlo in caso di necessità. Un efficace comunicazione aiuta i compagni a non perdersi e a prevenire i possibili problemi. Insomma, possiamo imparare qualcosa dal team diving per migliorare la sicurezza di tutte le nostre immersioni.

Articolo di Mark Powell, pubblicato su Scubazone n. 36


TAGsquadra team diving
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