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Home Articoli La portaerei di Hitler

La portaerei di Hitler

03/09/2010

Autore: Massimiliano Canossa

Dal 11 al 17 luglio 2010, sei componenti dell’organizzazione
subacquea NMDT di Verona, hanno partecipato alla prima spedizione italiana sulla
portaerei tedesca Graf Zeppelin. Affondata nel 18 agosto 1947 dalla marina
sovietica giace alla profondità di 82 metri nel Mar Baltico ad oltre 130
chilometri dal porto di Danzica in Polonia. L’obiettivo della spedizione è stato
quello di documentare le condizioni attuali del relitto, tramite la raccolta di
video ed immagini subacquee.

La costruzione della Graf Zeppelin iniziò nel 1936 nei
cantieri di Kiel e venne simbolicamente varata nel 1938 alla presenza di Hitler,
ma non venne mai completata. Era una delle più grandi portaerei dell’epoca,
misurava ben 260 metri di lunghezza per 36 metri di larghezza con una capacità
di carico di ben 42 aerei. Grazie alla potenza di questa nave, il Fuhrer pensava
di vincere la guerra sul mare, e di sottomettere i paesi baltici, ma la nave non
entrò mai in azione. Verso la fine della guerra, nel 1945, la Zeppelin venne
avvolta da un alone di mistero. L’avvicinarsi dell’Armata Rossa costrinse i
tedeschi ad affondare la nave alle foci del fiume Oder nei pressi di Stettino.
Dopo pochi giorni la città venne catturata dall’esercito sovietico e la Zeppelin
divenne preda di guerra. Da allora non si seppe più nulla, solo dopo l’apertura
degli archivi segreti sovietici si seppe che venne recuperata e trasformata in
nave bersaglio. La marina sovietica affondò nuovamente la nave durante alcune
esercitazioni di tiro nel giugno del 1947.
Nel 2006 la nave venne individuata durante alcune ricerche da parte della
azienda petrolifera Petrobaltic e solo nel 2009 alcuni subacquei polacchi si
immersero sul relitto.

I partecipanti di questa seconda spedizione, organizzata
dall’azienda polacca SANTI in collaborazione con Nautica Mare di Caldiero
Verona, sono : Tomasz Stachura organizzatore e fotografo, Massimiliano Canossa
ideatore e video-operatore, Nicola Boninsegna, Marek Cacaj, Livio Loniti
video-operatore, Federico Mattiello fotografo, Maurizio Maiocchi, Lukasz
Piòrewicz, Massimiliano Rancan fotografo.

Ogni subacqueo ha effettuato 2 immersioni al giorno per un
totale di 32 immersioni alla profondità di 80 metri per un tempo di fondo
massimo di 25 minuti. L’acqua fredda ed il mare mosso hanno reso particolarmente
impegnativa questa esplorazione. Grazie alla preparazione dei subacquei, al
particolare equipaggiamento utilizzato e all’ottimo lavoro di squadra sono stati
raggiunti tutti gli obiettivi della spedizione.

Sono state raccolte numerose immagini e videoriprese
subacquee che hanno confermato l’integrità del relitto, nonostante alcune voci
sostenessero che i sovietici avessero intenzionalmente distrutto la nave prima
dell’affondamento. L’elevata profondità, la temperatura dell’acqua di soli 2°C e
la notevole distanza dalla costa rendono il relitto della Graf Zeppelin tra i
più impegnativi che un subacqueo tecnico possa esplorare.

Partner tecnici :
www.nauticamare.it
www.santi-italy.com

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso
dell’autore.


TAGimmersioni portaerei
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