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Home Articoli Altro Subacqueologia VI: gli Inglesi

Subacqueologia VI: gli Inglesi

27/05/2010

Autore: Claudio Di Manao

Ecco l’unica specie dove la distinzione tra la vecchia e la nuova guardia è
netta e contraddistinta, come le classi sociali e gli accenti: in UK ci sono i
subacquei BSAC, e gli altri.
Essendo il BSAC un soggetto più interessante ai fini del nostro studio,
inizieremo con lui. L’abbreviazione sta per British Sub Aqua Club. Nello stemma
del club, un barbuto, austero e tridentato dio Nettuno sembra osservare i
subacquei delle altre scuole con aria critica. Con Sua Altezza Reale il Principe
di Galles in persona come presidente del Club, sarà davvero difficile smuovere
un BSAC dalla convinzione d’essere il depositario della tradizione subacquea
inglese, quindi della conoscenza subacquea universale. Questo, tuttavia, non
significa affatto che il BSAC sia per forza uno snob; al contrario i membri più
agiati della comunità preferiscono fare i corsi in pochi giorni ed al caldo,
piuttosto che sfacchinare per mesi e dare gli esami al freddo ed al buio delle
solite miniere allagate, o nelle perigliose e torbide acque che, nei secoli,
hanno garantito l’indipendenza dell’Isola.
Il subacqueo BSAC ha la tendenza a muoversi in gruppo, all’interno del quale
vige una rigida gerarchia paramilitare di stampo iniziatico. Praticamente
impermeabile alle altre dottrine, mostra cortese disinteresse alle interferenze
altrui. La scelta delle attrezzature segue gli stessi criteri della scelta di un
pub: old fashion. La muta, invece, deve offrire una protezione necessariamente
insufficiente per la temperatura dell’acqua. Le donne sono accettate solo dopo
un attento scrutinio, e vi rimarranno finché non esibiranno un GAV rosa. A quel
punto non verranno espulse, ma i maschi del gruppo si esibiranno in tante di
quelle salaci battutine che saranno costrette a cambiare GAV oppure cambiare
aria.
Tipico atteggiamento del BSAC è il tentativo (matematicamente impossibile) di
rielaborare il profilo effettuato col computer usando le tabelle. Tipica entrata
in acqua è la capriola in avanti. Sott’acqua i BSAC sono ordinati, tecnicamente
capaci, rispettosi delle regole e dell’ambiente. Il problema dei BSAC è uno solo
e trae origine dal cosiddetto “complesso di Giorgio III”: una inveterata
diffidenza verso le novità venute da oltremare, soprattutto quelle che giungono
da una certa ex-colonia…
Gli altri, i non BSAC, sono subacquei molto meno riconoscibili tra le altre
specie. Pur non possedendo mediamente lo stesso livello tecnico, sono più
duttili ed aperti alle novità dei BSAC, coi quali però condividono forti
tendenze autopunitive riguardo all’inadeguatezza delle protezioni termiche,
nonché tutte le tipiche resistenze inglesi relative al cambio di abitudini, di
accenti, di esposizione ai raggi solari, metodi di preparazione del tè, qualità
e temperatura di servizio delle birre locali.
Non ci sorprende che tra questi individui s’incontrano il maggior numero di
technodivers. Le ragioni di questo trovano spiegazione nell’incontro di tre
caratteristiche tipiche dell’ inglese in generale: l’esercizio continuo al
masochismo, maturato nei secoli con l’ostentata indifferenza ai ben noti disagi
climatici; un certo gusto per le esplorazioni e le imprese avventurose; il
fascino irresistibile che esercitano su di lui tutte le cose piene di quei
misteriosi contenuti accademici che sfuggono a tutti gli altri popoli, come la
preparazione dello yorkshire pudding, il cricket ed il numero di bollicine per
cm3 nella birra tipo bitter.
Tutto sommato il subacqueo inglese ha ottimi gusti musicali e, amante della
sofferenza com’è, non si lamenta mai delle condizioni avverse. Il suo humour,
anche, è proverbiale, pertanto aspettatevi improvvise sequele di arguzie,
soprattutto nei momenti più critici.

Controindicazioni: moderatamente allergici all’aglio, agli odori strani,
agli accenti stranieri, ma sopratutto al sole.

Scheda tecnica

  • Profondità max: secondo brevetto, ma si adegua.

  • Consumi: nella media

  • Natazione: adeguata, piuttosto classica.
    Infrequente l’uso di braccia.

  • Preparazione teorico/pratica: 7e 1/2

  • Tipo d’immersione preferita: impegnativa,
    possibilmente al freddo e al buio, nelle discariche. Attività subacquea
    preferita: aprire e chiudere rubinetti, fare calcoli, fare segnali,
    sganciare e riagganciare moschettoni, sparare palloni, rivedere le procedure
    d’emergenza.

  • Socialità: ottima, se parlate inglese con un
    accento adeguato.

  • Forma: un po’ di tutto, i più sul longilineo.

  • Segni di riconoscimento tipici: GAV ‘Buddy
    Commando
    ‘ color arancio; muta corta d’inverno; calzini bianchi indossati
    sotto le pinne.

Domande tipiche

  • “Puoi suggerirmi un buon pub, qui intorno?”

  • “C’è ombra in barca?”

  • “Non hai caldo con la stagna?” (a febbraio)

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.


Tutte le opere di Claudio Di Manao

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