La scorsa settimana stavo nuotando in una vasca d’acqua salata, con un’anemone ed un piccolo pesce scorpione. Ho visto il pesce avvicinarsi all’anemone e, pensando stesse per urtarla, l’ho spinto via. Mi ha punto sulle dita che ora sono gonfie e piene di vesciche. Posso fare qualcosa?
La risposta degli specialisti DAN:
Il pesce scorpione (così come lo scorfano ed il pesce pietra) possiede spine erettili dorsali, anali e pelviche contenenti il veleno che, dalle ghiandole velenifere, si inietta nella ferita provocata dalla puntura. Reazioni comuni sono arrossamento o pallore, gonfiore e comparsa di vesciche (in caso di pesce scorpione). Le lesioni possono essere estremamente dolorose e occasionalmente mortali (in caso di pesce pietra).
-Trattamento-
Immergere la ferita in acqua calda ma non bollente (dai 43.3° ai 45°C) aiuta a ridurre drasticamente il dolore provocato dalla puntura di un pesce scorpione. Lo stesso trattamento ha meno effetto su una puntura di scorfano e non ha alcun effetto sul dolore provocato dalla puntura di un pesce pietra ma dovrebbe essere comunque effettuato poiché il calore disattiva alcuni dei componenti pericolosi del veleno. Se la persona ferita appare avvelenata/intossicata o indebolita, con vomito, fiato corto o priva di sensi, cercare soccorso medico avanzato immediatamente. La cura per le vesciche è standard. La migliore opzione sarebbe l’applicazione di un antisettico (come la sulfadiazina argentica in pomata o la bacitracina) e il cambio quotidiano della medicazione. La puntura di uno scorfano richiede settimane o mesi per guarire ed è quindi necessaria l’attenzione di un medico specialista che avrebbe a disposizione un antiveleno per gestire anche le punture di un eventuale pesce pietra.