Certe storie iniziano sott’acqua ma restano nel cuore degli appassionati, anche quando si torna in superficie. E quella di Acquazzurra, storico punto di riferimento per la subacquea italiana, nato nel 1984, è una di queste.
Quarant’anni non sono solo un numero: sono bolle, risate, attrezzature provate, consigliate e revisionate con cura, corsi vissuti con passione, viaggi in giro per i mari più belli del mondo e d’Italia e, soprattutto, persone.
È per questo che quando si è trattato di festeggiare questo traguardo, non poteva essere un evento qualunque. Serviva il mare, servivano gli amici serviva un posto speciale. Così, la festa dei 40 anni di Acquazzurra è approdata tra le onde e i fondali dell’Isola d’Elba, ospiti dell’Elba Diving di Fabio Agostinelli, altro volto noto e amato della subacquea nazionale.
E che festa è stata!
Un weekend di emozioni, immersioni e connessioni
Tre giorni intensi, pieni di immersioni, brindisi, aneddoti e abbracci salati. Non è stata la classica “celebrazione aziendale”. È stata una riunione di famiglia, una di quelle in cui ci si chiama per nome anche se ci si è visti solo una volta su una barca in Mar Rosso dieci anni fa.
Acquazzurra ha costruito in quattro decenni una vera tribù del mare.
Lo dimostrano i numeri, che impressionano, ma lo dimostrano ancor di più gli occhi di chi c’era: subacquei che si sono conosciuti grazie a un corso Open, che hanno fatto centinaia di immersioni insieme, che sono diventati amici, coppie, compagni di viaggio. Perché Acquazzurra non è solo una scuola sub o un negozio, è una comunità viva, che si sposta, si evolve, ma non perde mai il contatto con le sue radici.
180.000 immersioni, 11.000 brevetti… e non sentirli
Durante l’evento, è stato proiettato un video che ha condensato in pochi minuti quarant’anni di passione e mare. E se le cifre lasciano a bocca aperta, 180.000 immersioni, 11.000 brevetti rilasciati, 300 settimane blu, 180 crociere subacquee, 800 giornate nell’arcipelago toscano, è la qualità umana a colpire più di tutto.
Ogni immersione ha un volto, ogni brevetto ha una storia e in ognuna c’è il lavoro, la dedizione e l’entusiasmo di una squadra capitanata da due fratelli, Pino e Maurizio Picchia, che ha fatto della formazione subacquea di alto livello la sua missione, senza mai dimenticare di metterci il cuore.
E poi ci sono stati gli eventi speciali, le October Dive, le esplorazioni nei mari pontini, i viaggi a Sharm, a Ustica, in Mar Rosso, in Indonesia, in Madagascar… sempre con quel logo di Acquazzurra stampato sulle magliette celebrative, ma soprattutto c’è quel modo di vivere la subacquea e di stare sott’acqua. Con serietà, sicurezza e… quella dose di sana leggerezza e voglia di stare insieme, che non guasta mai.
Da Roma al mondo, passando per l’Elba
Acquazzurra è nata a Roma, il suo negozio è da sempre in Via Tuscolana, ma il suo respiro è sempre stato internazionale. Ha portato i suoi subacquei ovunque nel mondo. E l’Isola d’Elba, con la sua biodiversità e i suoi fondali mozzafiato, è sempre stata una tappa fondamentale del calendario.
Fabio Agostinelli, padrone di casa del weekend, ha accolto, insieme al suo staff, tutti nel suo Elba Diving con l’ospitalità e la professionalità che lo contraddistingue. Un diving center che è molto più di una struttura logistica: è una casa per subacquei. E l’evento, tra immersioni allo Scoglietto o al relitto di Pomonte e momenti conviviali a terra, ha dato il meglio proprio nel mix: subacquea e cuore, logistica e condivisione.
Partner storici, valori condivisi
Accanto ad Acquazzurra in questo compleanno importante c’erano due giganti del mondo subacqueo: Mares e PADI.
Mares, con le sue attrezzature all’avanguardia, è da sempre sinonimo di innovazione e affidabilità. E Acquazzurra è uno di quei rari centri in cui le attrezzature non si vendono solo, ma si raccontano, si provano, si consigliano con esperienza. Perché qui l’attrezzatura non è un gadget: è uno strumento che può fare la differenza tra un’esperienza così-così e un’immersione indimenticabile e sicura.
PADI, invece, è la colonna vertebrale della formazione firmata Acquazzurra. Una didattica strutturata, evolutiva, inclusiva, che ha saputo accompagnare il centro romano in una crescita continua, offrendo corsi per tutti i livelli: dal battesimo del mare alle specialità più avanzate sino ai corsi professionali, con una cura maniacale per la sicurezza e una passione contagiosa per il mondo sommerso.
Il futuro? Ancora con le pinne ai piedi
I 40 anni non sono un punto d’arrivo. Sono una boa, una di quelle che segnano il percorso ma non fermano la navigazione. E Acquazzurra non ha nessuna intenzione di rallentare.
Nel calendario ci sono già le prossime tappe: Ustica ad agosto e settembre, Sharm a novembre e Maldive a febbraio del prossimo anno. Ma soprattutto c’è un’energia che non sembra affatto “da quarantenne”: c’è fame di esplorare, di migliorare, di formare nuovi subacquei, di far crescere la community. Sempre con un occhio all’eccellenza e uno alle emozioni.
Perché è questo il vero segreto di Acquazzurra. Non si è mai limitata a fare corsi o vendere mute. Ha costruito legami, ha creato un’identità e ha trasformato una passione personale in una missione collettiva.
E chiunque sia entrato una volta nel negozio di Roma, o come me abbia fatto almeno un’immersione con loro, lo sa benissimo: una volta che sei dentro la tribù di Acquazzurra, non ne esci più.
Grazie, Acquazzurra
Quello che si è vissuto all’Isola d’Elba non è stato solo un party per pochi intimi. È stato un momento simbolico, che ha celebrato un passato solido e ha rilanciato verso un futuro ancora tutto da scrivere.
E allora, da parte di chi fa immersioni da anni, da chi ha preso un brevetto proprio con loro, da chiunque lavori in questo settore o anche solo da chi guarda con ammirazione questa bella storia italiana di mare e passione, grazie Acquazzurra. Perché il mare è grande, ma la comunità che avete costruito lo è anche di più.
E la subacquea italiana ha bisogno di esempi come il vostro!