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Home Articoli 40 anni di Acquazzurra: quando la subacquea diventa comunità
acquazzurra 40 anni mares

40 anni di Acquazzurra: quando la subacquea diventa comunità

13/06/2025

Certe storie iniziano sott’acqua ma restano nel cuore degli appassionati, anche quando si torna in superficie. E quella di Acquazzurra, storico punto di riferimento per la subacquea italiana, nato nel 1984, è una di queste.

Quarant’anni non sono solo un numero: sono bolle, risate, attrezzature provate, consigliate e revisionate con cura, corsi vissuti con passione, viaggi in giro per i mari più belli del mondo e d’Italia e, soprattutto, persone.

È per questo che quando si è trattato di festeggiare questo traguardo, non poteva essere un evento qualunque. Serviva il mare, servivano gli amici serviva un posto speciale. Così, la festa dei 40 anni di Acquazzurra è approdata tra le onde e i fondali dell’Isola d’Elba, ospiti dell’Elba Diving di Fabio Agostinelli, altro volto noto e amato della subacquea nazionale.

E che festa è stata!

acquazzurra elba 40 anni
Due subacquei a bordo del gommone pronti per un’immersione all’Isola d’Elba
Contenuti dell'articolo nascondi
Un weekend di emozioni, immersioni e connessioni
180.000 immersioni, 11.000 brevetti… e non sentirli
Da Roma al mondo, passando per l’Elba
Partner storici, valori condivisi
Il futuro? Ancora con le pinne ai piedi
Grazie, Acquazzurra

Un weekend di emozioni, immersioni e connessioni

Tre giorni intensi, pieni di immersioni, brindisi, aneddoti e abbracci salati. Non è stata la classica “celebrazione aziendale”. È stata una riunione di famiglia, una di quelle in cui ci si chiama per nome anche se ci si è visti solo una volta su una barca in Mar Rosso dieci anni fa.

Acquazzurra ha costruito in quattro decenni una vera tribù del mare.

Lo dimostrano i numeri, che impressionano, ma lo dimostrano ancor di più gli occhi di chi c’era: subacquei che si sono conosciuti grazie a un corso Open, che hanno fatto centinaia di immersioni insieme, che sono diventati amici, coppie, compagni di viaggio. Perché Acquazzurra non è solo una scuola sub o un negozio, è una comunità viva, che si sposta, si evolve, ma non perde mai il contatto con le sue radici.

Subacquei pronti all'immersione sul gommone davanti all’Elba Diving
Banco di saraghi pinna nera che nuota sopra una prateria di posidonia all’Elba

180.000 immersioni, 11.000 brevetti… e non sentirli

Durante l’evento, è stato proiettato un video che ha condensato in pochi minuti quarant’anni di passione e mare. E se le cifre lasciano a bocca aperta, 180.000 immersioni, 11.000 brevetti rilasciati, 300 settimane blu, 180 crociere subacquee, 800 giornate nell’arcipelago toscano, è la qualità umana a colpire più di tutto.

Ogni immersione ha un volto, ogni brevetto ha una storia e in ognuna c’è il lavoro, la dedizione e l’entusiasmo di una squadra capitanata da due fratelli, Pino e Maurizio Picchia, che ha fatto della formazione subacquea di alto livello la sua missione, senza mai dimenticare di metterci il cuore.

E poi ci sono stati gli eventi speciali, le October Dive, le esplorazioni nei mari pontini, i viaggi a Sharm, a Ustica, in Mar Rosso, in Indonesia, in Madagascar… sempre con quel logo di Acquazzurra stampato sulle magliette celebrative, ma soprattutto c’è quel modo di vivere la subacquea e di stare sott’acqua. Con serietà, sicurezza e… quella dose di sana leggerezza e voglia di stare insieme, che non guasta mai.

Gazebo Mares allestito per l’evento celebrativo dei 40 anni di Acquazzurra
Festeggiamenti per l'anniversario di Acquazzurra con maglietta celebrativa e sorrisi

Da Roma al mondo, passando per l’Elba

Acquazzurra è nata a Roma, il suo negozio è da sempre in Via Tuscolana, ma il suo respiro è sempre stato internazionale. Ha portato i suoi subacquei ovunque nel mondo. E l’Isola d’Elba, con la sua biodiversità e i suoi fondali mozzafiato, è sempre stata una tappa fondamentale del calendario.

Fabio Agostinelli, padrone di casa del weekend, ha accolto, insieme al suo staff, tutti nel suo Elba Diving con l’ospitalità e la professionalità che lo contraddistingue. Un diving center che è molto più di una struttura logistica: è una casa per subacquei. E l’evento, tra immersioni allo Scoglietto o al relitto di Pomonte e momenti conviviali a terra, ha dato il meglio proprio nel mix: subacquea e cuore, logistica e condivisione.

Presentazione serale della storia di Acquazzurra con t-shirt celebrativa
Attrezzatura subacquea disposta sul molo con i sub in preparazione per l'immersione

Partner storici, valori condivisi

Accanto ad Acquazzurra in questo compleanno importante c’erano due giganti del mondo subacqueo: Mares e PADI.

Mares, con le sue attrezzature all’avanguardia, è da sempre sinonimo di innovazione e affidabilità. E Acquazzurra è uno di quei rari centri in cui le attrezzature non si vendono solo, ma si raccontano, si provano, si consigliano con esperienza. Perché qui l’attrezzatura non è un gadget: è uno strumento che può fare la differenza tra un’esperienza così-così e un’immersione indimenticabile e sicura.

PADI, invece, è la colonna vertebrale della formazione firmata Acquazzurra. Una didattica strutturata, evolutiva, inclusiva, che ha saputo accompagnare il centro romano in una crescita continua, offrendo corsi per tutti i livelli: dal battesimo del mare alle specialità più avanzate sino ai corsi professionali, con una cura maniacale per la sicurezza e una passione contagiosa per il mondo sommerso.

Il futuro? Ancora con le pinne ai piedi

I 40 anni non sono un punto d’arrivo. Sono una boa, una di quelle che segnano il percorso ma non fermano la navigazione. E Acquazzurra non ha nessuna intenzione di rallentare.

Nel calendario ci sono già le prossime tappe: Ustica ad agosto e settembre, Sharm a novembre e Maldive a febbraio del prossimo anno. Ma soprattutto c’è un’energia che non sembra affatto “da quarantenne”: c’è fame di esplorare, di migliorare, di formare nuovi subacquei, di far crescere la community. Sempre con un occhio all’eccellenza e uno alle emozioni.

Perché è questo il vero segreto di Acquazzurra. Non si è mai limitata a fare corsi o vendere mute. Ha costruito legami, ha creato un’identità e ha trasformato una passione personale in una missione collettiva.

E chiunque sia entrato una volta nel negozio di Roma, o come me abbia fatto almeno un’immersione con loro, lo sa benissimo: una volta che sei dentro la tribù di Acquazzurra, non ne esci più.

Grazie, Acquazzurra

Quello che si è vissuto all’Isola d’Elba non è stato solo un party per pochi intimi. È stato un momento simbolico, che ha celebrato un passato solido e ha rilanciato verso un futuro ancora tutto da scrivere.

E allora, da parte di chi fa immersioni da anni, da chi ha preso un brevetto proprio con loro, da chiunque lavori in questo settore o anche solo da chi guarda con ammirazione questa bella storia italiana di mare e passione, grazie Acquazzurra. Perché il mare è grande, ma la comunità che avete costruito lo è anche di più.

E la subacquea italiana ha bisogno di esempi come il vostro!


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Stefano Sibona
Stefano Sibona

Stefano Sibona, torinese di nascita, ligure di adozione, si è innamorato del mare sin da quando era bambino. "Ho avuto il privilegio di poter passare ogni anno tutte le mie vacanze al mare." A trent'anni, è rimasto folgorato dalla subacquea. "Mi sono avvicinato a questo mondo grazie al suggerimento di un amico. In tre anni ho collezionato tutte le certificazioni necessarie per diventare un istruttore." Ha deciso di mettersi in gioco proponendosi come istruttore alla Diving Cala Lea di Pantelleria. "In questi anni sono diventato socio del centro e per alcuni anni l'ho gestito in prima persona, con entusiasmo, passione, sacrificio e successo." Oggi, Stefano è un istruttore subacqueo di tre didattiche con almeno 4000 immersioni alle spalle. "Mi è sempre piaciuto scrivere e raccontare le mie esperienze. Nel 2017 ho pubblicato un blog, UnderwaterTales.net, che negli anni è diventato un piacevole punto di riferimento per la comunità subacquea."

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