Microplastiche.
Si dà questo nome ai microscopici frammenti di plastica che derivano per lo più dalla rottura dei grossi oggetti, imballaggi, giocattoli, calzature o altro (oggi la plastica è dovunque) che finiscono in mare e vengono ridotti in frammenti dal movimento delle onde. Ma anche le “palline” presenti nelle creme per lo scrub, o nei dentifrici sbiancanti, altro non sono che minuscoli frammenti di plastica.
Molti galleggiano, altri affondano, molti sono ingoiati per errore dagli animali del mare, tutti, da balene e tartarughe fino ai più piccoli.
Tutti sappiamo quanto male può fare la plastica all’ambiente, e tutti noi abbiamo visto sacchetti o bicchieri di plastica andare ala deriva. Ma solo recentemente la scienza si sta interessando a questo nuovo nemico, che potrebbe anche essere peggiore di quello che vediamo.
Recentemente uno studio ha dimostrato che, in presenza di inquinamento da micrcoplastiche, anche i coralli del reef ne ingoiano in grande quantità, a rischio di intasare il loro apparato digerente.
Pensateci quando comperate il dentifricio…